Con l’avvento del Marchesato di Toscana della contessa Matilde
di Canossa, Ghivizzano tramite un Diploma emanato il 26 giugno
1090, dalla Contessa e controfirmato da suo marito durante un
suo soggiorno nella città di Mantova, ottenne degli importanti
privilegi (soprattutto nei dazi), che lo posero al pari di Lucca
e dei più importanti Comuni liberi della Toscana, cosa che diede
molta noia ai lucchesi desiderosi da sempre di imporre la loro
volontà e ottenere il controllo commerciale dell’intera Valle
del Serchio, con la morte della Contessa i Ronaldinghi si
trovarono ben presto a contrastare le mire espansionistiche dei
lucchesi, nel 1168 approfittando del riaccendersi della guerra
fra Pisa e Lucca, molte famiglie nobili della Garfagnana
appoggiarono la ribellione di Veltro da Corvara, i pisani
opportunamente corsero in loro aiuto, inviando dei soldati e
concedendo speciali privilegi a tutte le
Terre garfagnine che osarono ribellarsi, ma i lucchesi dopo
essersi riorganizzati, nel 1170, per ritorsione inviarono in Garfagnana le
soldatesche del quartiere S.Pietro e S.Gervasio, sotto il
comando di Baradrigo del casato dei nobili “Figli d’Ubaldo” a
vendicare l’affronto, il castello di Ghivizzano per timore di
finire bruciato e saccheggiato, sorte che era toccata al vicino
Calavorno, si diede spontaneamente ai lucchesi. Nel 1220 Lucca
alleata con Firenze riprese le ostilità contro Pisa, Papa Onorio III,
nel tentativo di aiutare i suoi alleati e indebolire i lucchesi,
rispolverò alcuni antichi diritti vantati dal Pontefice su alcune
Terre garfagnine (fra le quali Ghivizzano), avuti grazie ad alcune
concessioni elargite alla fine del XI secolo, dalla Contessa di Matilde
di Canossa, per poi concedere tutte le “Terre” rivendicate a Guidone
Arcidiacomo di Volterra, gettando così le basi, per il grande
scontro che nel 1227 scoppierà fra Papa Gregorio IX e Lucca
filo-imperiale (la città subirà per due volte la scomunica papale),
i Ronaldinghi come altri Signori della Garfagnana, ne approfittarono
subito, quando Gregorio IX dopo esser stato eletto Papa (27 marzo
1227), inviò in Garfagnana il Nunzio Apostolico Cinzio (o Cencio),
nel tentativo di sottrarsi al giogo lucchese, si posero
volontariamente sotto la protezione papale, rinnovando il giuramento
di fedeltà al Papa, dinnanzi a Cinzio il 25 ottobre 1227 nella
chiesa di S.Maria di Pugnano (Pisa) Dopo
una serie di alterne vicende, nel 1240 Federico II, riuscì a
ripristinare il potere Imperiale in Garfagnana, nominando Oberto
Pallavicino suo Vicario Imperiale in Garfagnana e alcuni anni dopo
grazie ai denari, Lucca riuscì ad ottenere dall'Imperatore l’Investitura Imperiale
sulla Garfagnana (1248), ponendo definitivamente fine ai sogni
d’indipendenza di Ghivizzano e dei Ronaldinghi, i lucchesi padroni
assoluti della Garfagnana, per amministrarla la suddivisero in
"Vicarie", ponendo Ghivizzano sotto la giurisdizione della
“Vicaria di Coreglia”.
Il XIV
secolo, per Ghivizzano, iniziò con la più importante
ristrutturazione e rafforzamento del suo castello, eseguito dal
condottiero e Signore di Lucca, Castruccio Castracane degli
Antelminelli, lavori che dopo la sua morte si riveleranno
determinanti per la sicurezza del borgo, nel 1332 approfittando del caos
politico venutosi a creare in Garfagnana in seguito alla morte di Castruccio,
Ghivizzano, come le altre Terre lucchesi finì alla merce dei pisani
e dei fiorentini, il Comune di Barga si sottrasse definitivamente
dal giogo lucchese, dandosi volontariamente a Firenze e il castello
di Ghivizzano insieme a quello di Coreglia, per
molti secoli vennero a trovarsi in “prima linea”.
Nel
1355 l’Imperatore Carlo IV di Boemia, tramutò in Contea la “Vicaria
di Coreglia”, nominando suo Conte, Franceasco Castracane degli
Antelminelli, il castello di Ghivizzano, conobbe in quel periodo uno
dei periodi di maggior splendore, il Conte Francesco e la sua
famiglia soggiornarono spesso fra le sue mura e quando la prima
moglie Giovanna (1336) e il figlio Filippo (1347) morirono, le loro
salme furono tumulate all’interno della chiesa della rocca
intitolata inizialmente a S.Martino (in seguito verrà dedicata ai SS.Pietro e
Paolo), nel corso dei secoli le lapidi originarie andarono perdute,
ne abbiamo notizia grazie a Bartolomeo Baroni, che nel 1777 ne
ricopiò le iscrizioni (oggi nella chiesa sono presenti solo due
lapidi commemorative), con la morte di Francesco Castracane Lucca
rientrò in possesso di Ghivizzano e della “Vicaria di Coreglia”.
All’inizio del XV secolo, a Lucca salì al potere Paolo Guinigi,
durate i suoi 30 anni di Signoria, soggiornò più di una volta con la
famiglia nel castello di Ghivizzano, a lui dobbiamo la costruzione
del campanile della chiesa della rocca (S.Martino), il 14 agosto
1430 una congiura ordita da Pietro Cenami e Lorenzo Buonvisi, pose
fine alla sua Signoria e per Ghivizzano iniziò il
periodo più turbolento della sua storia, i fiorentini in guerra con
Lucca inviarono nella Mediavalle del Serchio, le soldatesche di
Niccolò Fortebraccia (nipote di Braccio da Montone) mercenario di
pochi scrupoli che depredò e saccheggiò tutti i castelli, che
osarono rifiutargli fedeltà, commettendo atrocità che inorridirono
gli stessi fiorentini, i Signori di Ghivizzano non gli opposero
resistenza e pagando un’ingente somma riuscirono a limitare i danni
(Ghivizzano per 3 anni restò in mano fiorentine), alcuni anni dopo
Ghivizzano rimasto coinvolto nelle dispute scoppiate fra Firenze,
Milano e Venezia, ospitò fra le sue mura un altro Capitano di
Ventura, Niccolò Piccinini (genero di Braccio da Montone) e per
concludere questa triste serie di usurpazioni, nel 1438 Ghivizzano
per tre anni ospitò e sfamò Francesco Sforza il futuro Duca di
Milamo e le sue truppe.
L’avvento delle armi da fuoco e la nuova situazione politica in
Garfagnana (XVI secolo), fece perdere
al castello di Ghivizzano l’importanza strategica di un tempo, Lucca definitivamente padrona
del paese iniziò a ridurre le truppe al suo interno, fino al loro
completo ritiro, dopo secoli di continue guerre Ghivizzano trovò la
pace e quando nel 1600 in Garfagnana ritornerà la guerra il borgo non rimarrà
coinvolto (questa volta a fronteggiarsi saranno i lucchesi e gli
estensi).
Per ulteriori
informazioni
sulla
sua storia consultate, la
scheda da noi realizzata e pubblicata su
www.storiamedievale.net
Foto Ghivizzano
Chiesa SS.Pietro e Paolo
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Chiesa del Sacro Cuore
Chiesina della Madonna della Neve
Ghivizzano
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Piazza 4 novembre
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Vicolo
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