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Le
origini di Camporgiano, comunemente vengono fatte risalire
all’epoca romana, anche se probabilmente, si perdono nella notte
dei tempi, ai primi cacciatori nomadi che popolarono le folte
foreste della Garfagnana, ricche di selvaggina, col tempo si
sostituirono le tribù celtiche, provenienti dalla Liguria e
dalla pianura parmense, queste tribù dette anche “Liguri-Apuani”
realizzarono i primi insediamenti della Valle del Serchio, in
luoghi spesso inaccessibili o di grande importanza strategica,
come probabilmente avvenne anche per Camporgiano, forse sede di
un castellare o di un centro sacrale, sul quale i romani in
seguito edificheranno un proprio “castrum”, nel corso dei
secoli, la Garfagnana vedrà avvicendarsi diversi popoli, ma
ognuno di loro, spesso costruirà le proprie fortificazioni,
sopra a quelle precedenti (“Castellari” liguri, “Castrum”
romani, castelli longobardi e ed infine fortezze
rinascimentali). Intorno al 180 a.C. le legioni romane riuscirono a penetrare nella Valle del Serchio, sconfiggendo definitivamente le agguerrite truppe dei Liguri-Apuani, la vittoria militare spianò la strada alla colonizzazione della Garfagnana, il Console romano M. Claudio Marcello, aprendo l’importante via di comunicazione che fu detta Claudia o Clodia Nova, favorì la realizzazione dei primi insediamenti romani, collegati fra loro, grazie ad una serie di diramazioni della via Clodia, la Garfagnana in breve tempo, fu sottoposta ad una nuova ripartizione territoriale, ed è a questo periodo che la maggioranza degli storici, fanno risalire l’origine del borgo e più precisamente dall’istituzione in loco del “Fundus Raedianus” (Raedius + la desinenza Anus, l’aggettivo che caratterizzò i singoli fundus), toponomio che si evolverà in “Campus Reggianus”, “Camporeggiano” ed infine Camporgiano. Con l’arrivo dei Longobardi, la Terra di Camporgiano, finì sotto l’influenza dei nobili, legati alla Diocesi di Luni, questo periodo di relativa tranquillità, trascorso quasi in sordina, terminò alla fine del Marchesato di Toscana, della Contessa Matilde di Canossa, l’inizio delle guerre comunali e degli scontri fra Guelfi e Ghibellini, posero il castello in una posizione di primo piano, nello scacchiere politico della Garfagnana, i suoi nobili detti “Cattanei”, legati ai Corvaresi e anche ai Malaspina, cercarono più di una volta, di contrastare le mire espansionistiche dei lucchesi, schierandosi con il Pontefice e i suoi alleati pisani, abbracciando fin dall’inizio la fede Guelfa. |
Nel
XIII secolo, i lucchesi dopo aver espugnato la roccaforte dei
Corvaresi in Versilia, grazie alla compiacenza dell’Imperatore
Federico II, penetrarono decisamente in Garfagnana e una volta
ottenuta l’Investitura Imperiale (grazie anche ai denari),
sull’intera valle del Serchio, per amministrarla la suddivisero
in Vicarie, una di queste fu istituita (1272) a Camporgiano
anche se inizialmente per un certo periodo, la Vicaria
comprendente 55 Terre, sarà governata dal Vicario, della Vicaria
di Castiglione.
Nel 1310, l’Imperatore Arrigo VII, scese in Italia e per i
lucchesi iniziò un triste periodo, due anni dopo, durante il suo
soggiorno a Pisa, Arrigo, schierandosi con i pisani e con
Spinetta Malaspina, fece lega contro Lucca, la Versilia venne
occupata dai pisani e il Malaspina ottenne in feudo l’intera
Vicaria di Camporgiano, alla morte di Arrigo VII, lo Spinetta
nonostante una rivolta fomentata da Atto (o Azzone) nobile di
Gragnana, riuscì a mantenere il possesso delle Terre di
Camporgiano, grazie anche all’aiuto del pisano Uguccione della
Faggiola, il governo del Malaspina, si interruppe solo nel 1319,
allorché il condottiero lucchese Castruccio Castracane, impugnò
le armi e con la forza, lo cacciò via, ripristinando la legge
lucchese in tutta la Garfagnana. Con la morte di Castruccio Castracane avvenuta nel 1328. la Repubblica di Lucca, per un certo periodo finì in mano al miglior offerente e Spinetta Malaspina, ne approfittò per rientrare in possesso delle sue vecchie Terre di Camporgiano, alleandosi opportunamente con i fiorentini e successivamente con i pisani, nel 1341 lo Spinetta riuscì a vendere per dodicimila fiorini d’oro, Camporgiano e le sue Terre ai fiorentini, conservandone il governo, ma l’anno successivo, fece lega con i suoi vecchi alleati pisani e il 1 giugno 1343, vide nuovamente riconosciuta la sua vecchia autorità, sull’intero feudo, nonostante ciò, gli intrighi dei Malaspina stavano volgendo al termine, le controversie scoppiate fra Pisa e Lucchino Visconti, portarono quest’ultimo ad invadere Camporgiano e poco dopo la conseguente riappacificazione delle due fazioni, avvenuta il 17 maggio 1345, sulle Terre di Camporgiano, terminò definitivamente il dominio dei Malaspina. Nel 1345, i pisani rientrarono impossesso della Vicaria di Camporgiano, riuscendone a mantenere il possesso, fino al 1369, quando Carlo IV di Boemia, grazie ad un lauto compenso in denari, liberò Lucca dal giogo pisano, inizialmente alcune Terre garfagnine, cercarono di sottrarsi al dominio lucchese e Lucca fu costretta ad inviare in Garfagnana, le sue milizie, al comando del Commissario Volpelli, riportando l’ordine nella Vicaria di Camporgiano e dopo un lungo periodo di caos politico, finalmente Camporgiano visse un periodo di relativa calma, che perdurò fino alla fine della Signoria lucchese di Paolo Guinigi (1430), a quel punto, Camporgiano si trovò nuovamente al centro delle dispute fra lucchesi e fiorentini, che dal 1434 al 1446 si alternarono più di una volta al suo comando, il 12 febbraio 1446, dopo otto anni di dominio fiorentino, gli uomini di Camporgiano ottennero protezione dal potente casato degli estensi (affacciatosi in quel periodo in Garfagnana), Leonello d’Este accettata la dedizione delle Terre della Vicaria di Camporgiano, decise di mantenere nel borgo la sede della Vicaria, che entrò a far parte della Provincia Estense della Garfagnana, gli estensi regnarono su Camporgiano fino all’Unità d’Italia, eccetto i brevi periodi della Repubblica Cisalpina e dell’epoca napoleonica, nel 1706 a Camporgiano si verificò uno degli ultimi fatti d’armi, della sua storia antica, alcuni rivoltosi con a capo Antonio Lemmi detto il Duca Tognone, si ribellarono ai francesi inviati in val di Serchio dal Duca Vendome, durante la loro breve (3 anni) occupazione della Garfagnana. La chiesa di Camporgiano intitolata ai Santi Giacomo (Jacopo) e Cristoforo, fu fondata in epoca sconosciuta all’interno del castello, inizialmente appartenne alla Diocesi di Luni, poi prima di venire inserita definitivamente nella Diocesi di Lucca, per un certo periodo fu sottoposta alla Diocesi di Massa Ducale. L’originaria fabbrica più volte ricostruita nel corso della sua storia, venne distrutta dal terremoto del 1920, le funzioni religiose da allora vennero espletate all’interno di un piccolo oratorio presente nel borgo al quale furono poi affidati anche i privilegi parrocchiali, assumendone anche il titolo. Foto di Camporgiano Chiesa Vicolo N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5 - N°6 - N°7 - N°8 - N°9 |