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Pietrasanta Pietrasanta
Pietrasanta ai piedi della Fortezza di Sala
La fondazione di Pietrasanta avvenuta nel 1255, fu la conseguenza di una serie di eventi bellici iniziati ben due secoli prima e più precisamente, con i primi tentativi espansionistici di Lucca, all’inizio del XII secolo, grazie ad alcuni privilegi concessi dall’Imperatori Enrico V (1116) e Lotario (1131), la Repubblica di Lucca si affacciò in Versilia ottenendo il possesso di Motrone (in seguito Lucca e Pisa lotteranno a lungo per il suo possesso), iniziando contemporaneamente, a insidiare i vari castelli, della consorteria dei Visconti di Corvaia, che fin dal X secolo, amministrarono l'intera Versilia grazie a una serie di fortificazioni e castelli sparsi in alcuni punti strategici, nel corso degli anni, alcuni nobili versiliesi decisero di assoggettarsi volontariamente a Lucca, mentre altri, con la speranza di riuscire a mantenere i loro feudi, decisero di schierarsi con Pisa, sempre pronta a muover guerra contro i lucchesi.
In questo periodo turbolento, furono combattute numerose battaglie, fra questi nobili versiliesi, detti anche Cattanei di Versilia e i lucchesi (questi ultimi non sempre ne uscirono vincitori), ma con la morte di Federico II (1250), Lucca ruppe gli indugi e le sue milizie entrarono prepotentemente in Versilia, nel 1254 in piena guerra con Pisa, i lucchesi sotto il comando del Podestà Prendilaparte, espugnarono i possenti castelli di Corvaia e Vallecchia, ultimi baluardi dei Visconti di Corvara, un anno dopo, la Repubblica di Lucca per completare la conquista di quel tratto di Versilia, decise di organizzare una nuova spedizione militare, le soldatesche lucchesi, sotto il comando del Podestà di Lucca, Guiscardo Pietrasanta (di origine milanese), penetrarono in Versilia, con l’obbiettivo di espugnare i due castelli di Sala e Motrone, ultimi capisaldi rimasti in mano pisane, estendendo così, la propria sovranità in Versilia, terra fertile e ricca di minerali, ma soprattutto assicurandosi un proprio sbocco al mare, al termine della campagna militare, il Podestà Guiscardo da Pietrasanta, ai piedi della fortezza di Sala, fonderà un nuovo centro urbano che in suo onore, assumerà il nome di Pietrasanta.
Pietrasanta, una delle cosiddette “Terre Nuove” dopo la sua fondazione, si trovò subito alla merce delle potenze militari di Pisa, Lucca, Firenze e Genova, continuamente in lotta fra loro per il possesso della regione, alternandosi più di una volta al suo comando, nel 1308 Lucca per amministrare le sue nuove terre e quelle di Vallecchia e Corvaia elevò Pietrasanta al ruolo di Vicaria istituendo la “Vicaria di Pietrasanta”.
Nel 1313 Pietrasanta diventata ormai un centro prosperoso, venne assediata e saccheggiata dalle truppe pisane e di Arrigo VII disceso in Italia in quel periodo, ciò spinse alcuni ai dopo Castruccio Castracane memore di ciò che era accaduto a cingerla con delle robuste mura e a potenziarne le difese, edificando presso la porta rivolta a Pisa, la “Rocchetta” detta “ Arringhina” in onore di suo figlio (al condottiero lucchese si deve anche la fondazione del Duomo e del palazzo Pretorio), La Rocchetta in seguito venne ristrutturata e ampliata anche dai Fiorentini nel XV secolo.
Alla morte di Castruccio, Pietrasanta che doveva esser ceduta in Ducato a sua moglie Pina di Monteggiori, venne mercanteggiata insieme a Lucca e in breve tempo al suo comando si alternarono, Gherardini Spinola, i fiorentini, Mastino della Scala, Luchino Visconti e i pisani, infine nel 1370 ritornò sotto le insegne lucchesi per circa sessanta anni, nel 1437 Lucca non in grado di saldare un debito di 150.000 scudi, contratto alcuni anni prima con Genova, permise ai liguri di occupare lo scalo marittimo di Motrone e alcuni castelli vicini, i genovesi dopo aver preso possesso dei castelli lucchesi sobillarono e spinsero gli uomini di Pietrasanta a ribellarsi a Lucca, riuscendo così ad impadronirsi della cittadina e del suo contado, amministrandoli fino al 1484.
Nel 1484, con lo scoppio della guerra fra Genova e Firenze, la Signoria genovese terminò, l’esercito di Lorenzo dei Medici forte di 7.000 fanti mise sott’assedio la cittadina versiliese, espugnamdola dopo due mesi, i fiorentini ristrutturarono e rafforzarono le difese di Pietrasanta (la Rocca, la Rocchetta e alcuni tratti di mura di cinta del paese rimasti danneggiati nell’assedio furono riparati), nel 1494 con la venuta in Italia di Carlo VIII Firenze fu costretta a cedere Pietrasanta ai lucchesi riottenendola nel 1513, grazie ad un arbitrato di Papa Leone X e da quel momento Pietrasanta rimarrà sotto la giurisdizione di Firenze, fino alla costituzione del Regno d’Italia eccetto la breve parentesi napoleonica
Foto Pietrasanta     Pietrasanta  N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5 - N°6 - N°7 - N°8            Antichi palazzi  N°1 - N°2           Antichi stemmi  N°1 - N°2
Fontana            Monumenti di  Giordano Bruno  e  Leopoldo II           Palazzo Moroni           Torre delle ore   
Foto chiese          Duomo S.Martino            Battistero          S.Francesco  N°1 - N°2         S.Agostino          SS.Biagio e Antonio
 
La Rocchetta o Rocca Arringhina
La RocchettaLa Rocchetta o “Rocca Arrighina” fu voluta da Castruccio Castracane intorno al 1324 in sostituzione di una vecchia torre, per completare il sistema difensivo di Pietrasanta e difendere la porta rivolta verso Pisa detta anche “Porta Pisana”, ingresso del castello posto a poca distanza dalla piazza centrale, intorno alla quale oltre che al Duomo sorgevano anche i palazzi del potere, obbiettivi primari da occupare, per chiunque avesse voluto tentare un colpo di mano suPorta Pisana Pietrasanta.
La Rocchetta detta Arrighina in onore di Arrigo figlio di Castruccio, disponeva di un ponte levatoio esterno che si affacciava su un fossato pieno d’acqua (secondo lo storico Santini trattasi del fosso detto “Scialo Minore”, che nel 1370 costeggiava una parte delle mura di cinta del castello di Pietrasanta) e di un ponte levatoio interno rivolto verso la piazza.
Nel 1395 la Rocchetta venne rinforzata da un battifolle e da un rivellino e successivamente nel 1456 fu dotata di campane, altri lavori di rafforzamento e ristrutturazione vennero effettuati in seguito anche dai Fiorentini, che subentrarono nel 1484 ai genovesi e nel 1513 ai lucchesi grazie all’arbitrato di Papa Leone X.
La Rocca di Sala
La rocca di SalaLa Rocca di Sala venne edificata probabilmente dai Longobardi prima del Mille a difesa del piccolo villaggio di Sala posto lungo l’antica via Francigena o Romea, che nel XIII secolo con la fondazione di Pietrasanta verrà inglobato insieme alla sua rocca nella neonata cittadina versiliese.
Le prime notizie storiche del borgo di Sala le troviamo all’interno di un documento del 1108, mentre in un documento successivo datato 1160 viene conferma dell’esistenza della sua rocca e della sua chiesa intitolata a S.Niccolò “ Ecclesiae S.Nicholai in Castro de Sala”, che prima dell’arrivo dei lucchesi in Versilia, appartenevano ai Nobili di Sala discendenti dei Visconti di Corvaia.
Con l’ascesa al potere di Castruccio Castracane a Lucca la rocca detta “Rocca Ghibellina” o “Rocca superiore”, venne fatta ampliare e ristrutturare dallo stesso condottiero quando incastellò Pietrasanta, come confermano le tre targhe poste sopra la porta d’ingresso, nelle due laterali vi era scolpita l’aquila imperiale e il Cane dei Castracani (stemma del casato), mentre in quella centrale viene citato Castruccio come realizzatore.La Rocca di Sala
La Rocca di Sala nel XIV secolo aveva una forma quadrata con ai suoi angoli quattro torri mentre al centro del quadrato si ergeva la torre maestra “il mastio” alta quattro piani, con una campana e delle lanterne per le segnalazioni posti sulla sua sommità l’intera struttura della rocca era circondata da un fossato munito di ponti levatoi, il suo lato frontale quello rivolto al mare e a Pietrasanta era fortificato da un’altro muro di recinzione difeso da altre tre torri, che ospitava la porta d’ingresso dell’intero complesso difensivo.
Nel 1408 addossato alla rocca venne costruito un palazzo fra i più belli della Versilia, che ospiterà al suo interno numerosi personaggi famosi,Paolo Guinigi (1408), il Re di Napoli Ladislao e sua moglie Ilaria da Cipro (1409), Carlo V (1536), Papa Paolo III (1538), mentre nel “mastio” o Torre Centrale, nel secolo precedente vi avevano soggiornato l’Imperatore Carlo IV di Boemia e la consorte.
Nel 1484 la rocca in mano ai genovesi fu espugnata dai fiorentini che la rafforzarono (le sue torri per offrire minor bersaglio ai nemici furono abbassate), alcuni decenni dopo la rocca iniziò a perdere la sua importanza strategica, il palazzo nel 1560 servì come caserma per i soldati e l’intera struttura andò degradandosi nel tempo, nel 1778 fu messa in vendita da Leopoldo I, oggi della rocca e del palazzo restano solo poche tracce.
 
Foto Rocca di Sala N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5 - N°6 - N°7
Il Duomo di S.Martino
La Collegiata di S.MartinoLa storia del Duomo di Pietrasanta a differenza della maggior parte delle grandi chiese lucchesi (VIII – IX secolo), inizia in epoca più recente e precisamente intorno al 1223, in concomitanza del nascere della cittadina di Pietrsanta, la piccola chiesa dedicata a S.Martino, iniziò la sua ascesa sotto la Signoria di Castruccio Castracane, il condottiero lucchese considerato da alcuni storici il fondatore del Duomo, negli ultimi anni della sua vita, oltre che ha rafforzare le difese di Pietrasanta, avrebbe iniziato anche il primo ampliamento della sua chiesa (il progetto o i lavori?), che risulterà completato nel 1230 due anni dopo la sua morte, successivamente nel 1387 Papa Urbano VI, a dimostrazione dell’importante ruolo, che la chiesa di S.Martino andava ad occupare in Versilia, le concesse il Fonte Battesimale e la elevò al rango di Collegiata, dall’inizio del XVI secolo la chiesa iniziò ad essere arricchita e abbellita da numerose opere d’arte, trasformandosi nel maestoso Duomo di oggi.
Il Duomo di Pietrasanta, splendida fabbrica a tre navate completamente rivestita in marmo, mostra la sua bellezza anche all’esterno, la facciata ornata da un grande “rosone” in marmo lavorato, opera del XIV sec. attribuita a Riccomanno Riccomanni, presenta tre porte sovrastate da tre stupendi bassorilievi a lunetta rappresentanti, La Crocefissione (porta centrale), La Deposizione (porta laterale sinistra) e La Resurrezione (porta laterale destra), un’altro bassorilievo a lunetta rappresentante S.Giovanni Battista è collocato sopra una porta d’ingresso, posta sul fianco sinistro del Duomo (via Garibaldi), inoltre sopra la porta centrale presenta lo stemma di Papa Leone X, realizzato dallo scultore fiorentino Donato Benti (XIV secolo).
L’interno del duomo, restaurato nel 1627 dalla Gran Duchessa Cristina di Lorena, presenta in ogni suo angolo un’opera d’arte, la più maestosa il pulpito marmoreo venne realizzato da tre artisti, la cassa esagonale (N°1 - N°2 - N°3) adornata da bellissime sculture in rilievo, fu eseguita nel 1508 da Donato Benti, il piedistallo dal famoso Lorenzo Stagi e la scala, un pezzo unico di marmo scolpita finemente venne realizzata nel 1696 da Andrea Baratta, oltre a numerosi dipinti sono da segnalare al suo interno due acquasantiere (N°1 - N°2), un candelabro e la statua di S.Giovanni Battista di Stagio Stagi 1522 e un’acquasantiera di Donato Benti (1508), che poggia sopra una colonna realizzata dal Moisè nel 1760
Il caratteristico campanile, una torre di mattoni alta 36 metri purtroppo è un’opera incompiuta, realizzato fra il XV e il XVI secolo, non venne mai rivestito di marmo come era previsto nel progetto iniziale.
 
Altre foto        Basamento cassa pulpito           Interno Duomo  N°1 - N°2           Cappella Madonna del Sole
 
Il Battistero
Il Battistero di Pietrasanta
Il Battistero di Pietrasanta, collocato a poca distanza dal Duomo (Via Garibaldi), venne realizzato verso la fine del 1700, in seguito alla decisione presa da Leopoldo d’Asburgo Lorena di sopprimere tutte le Confraternite, che portò allo scioglimento della Confraternita del SS.Sacramento fondatrice nel XVII secolo, dell’Oratorio di S.Giacinto, l’Oratorio non più sede di una confraternita, venne assegnato alla Collegiata di S.Martino che iniziò ad usarlo come Battistero. Al suo interno fra le molte opere d’arte sono da segnalare i due Fonti Battesimali, il più antico, una vasca ottagonale ad immersione con ai suoi lati dei bassorilievi raffiguranti le Virtù, realizzata nel XIV secolo da Bonuccio Pardini, mentre il secondo (XVI secolo) dalla forma a bomboniera fu opera di ben quattro artisti, Donato Benti, Nicolò Civitali (lo iniziarono), Orazio Bergamini e Fabrizio Pelliccia (lo completarono nel 1612).
 
Altre foto
Fonte Battesimale a immersione  N°1 - N°2
Fonte Battesimale a bomboniera  N°1 - N°2

 

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