Ai
primi del 1200 l’Imperatore Ottone, pose nuovamente Lucca alle
dipendenze dell’Impero, sciogliendo i Comuni della lucchesia dal
giuramento di fedeltà fatto alcuni anni prima alla città,
Castiglione pensando di sottrarsi dal giogo lucchese, nel 1226
chiese aiuto ai suoi vecchi alleati, i pisani inviarono
immediatamente un presidio nel castello e i castiglionesi
sentendosi forti cercarono di organizzare in Garfagnana una Lega
anti-Lucca, la congiura portata avanti da un certo Rolando venne
immediatamente scoperta e i lucchesi schierando 500 cavalieri e
500 pedoni per ritorsione assediarono nuovamente il castello,
dopo sei giorni di duri combattimenti lo espugnarono e questa
volta oltre che a impiccare il capo della rivolta e a
distruggere il castello, incendiarono le case del borgo e dei
casali vicini, compreso il piccolo castello di Verrucchia (o
Verrucchio), che sorgeva presso la località di Valbona.
Nel 1230 il castello venne ricostruito nuovamente, dopo una
serie “caotica” di eventi Lucca ottenne dall’Imperatore Federico
II l’Investitura imperiale sulla Garfagnana e finalmente vide
avverarsi il suo sogno di una Garfagnana lucchese, per
amministrare questa vasta regione la suddivise in Vicarie e
Castiglione Garfagnana diventò la più importante Vicaria della
Valle del Serchio.
Intorno al 1310 Arrigo IV di Lussemburgo insediò a Lucca
Spinetta il Grande e alcune terre della Vicaria di Castiglione
furono inserite nella Vicaria di Camporgiano (data in feudo allo
Spinetta), iniziò cosi per le Vicarie della Garfagnana un
periodo turbolento, l’improvvisa morte di Castruccio Castracane
provocò un ondata di caos, Lucca si trovò alla merce del
migliore offerente, nel 1356 Castiglione finito in mani pisane
fu assediata dai figli di Castruccio, Arrigo e Valleriano con
400 cavalieri e 2000 fanti riuscirono ad espugnare il castello,
ma non ad entrare nella rocca, Pisa informata dell’assalto inviò
in aiuto dei suoi uomini rimasti asserragliati nella rocca,
Remanno Brancaleone con un’armata di 700 cavalieri e 6000 fanti,
gli Antelminelli al loro arrivo levarono immediatamente
l’assedio e si rifugiarono sulle montagne.
L’8 aprile 1369 Lucca dopo aver pagato centomila fiorini d’oro a
Carlo IV riconquistò la sua libertà e le sue terre, il 10 marzo
1371 grazie alla mediazione del Vescovo di Siena Jacopo de
Malavolti, nel castello di Castiglione fu firmata la pace fra
Lucca e gli Antelminelli e altri nobili garfagnini, Lucca
rientrata in possesso di Castiglione nel 1371, la fortificò con
una cinta muraria più robusta e con una serie di torrioni,
realizzando la fortificazione che ancora oggi possiamo ammirare.
Nel XV secolo Lucca guidata da Paolo Guinigi, si ritrovò a
guerreggiar nuovamente con Firenze, i fiorentini stabilitisi
ormai a Barga cercarono nuovamente di impadronirsi della
Garfagnana, ma questa volta molte terre garfagnine per sfuggire
ai continui saccheggi e scontri armati fra le due fazioni,
chiesero protezione al Marchese di Ferrara Niccolò III d’Este, i
fiorentini in Castiglione (restato fedele a Lucca) videro una
facile preda e nel 1429 con un’armata di 150 cavalieri e
altrettanti pedoni lo posero sotto assedio, i castiglionesi per
nulla intimoriti opposero una forte resistenza e i fiorentini
accortesi dell’impossibilità di entrare nel castello furono
costretti a inviare dei rinforzi, corse in loro aiuto Bernardino
Ubaldino della Carda, padre del Duca d’Urbino che con 2000
pedoni e 800 cavalieri giunse sotto le mura di Castiglione, ma
per un gioco del destino quando tutto era pronto per la
battaglia, a Lucca una congiura ordita da Pietro Cenami e
Lorenzo Buonvisi, pose fine alla Signoria di Paolo Guinigi, ai
castiglionesi saputo dell’accaduto per evitare il peggio, non
rimase altro che arrendersi e giurar fedeltà ai nuovi padroni.
Il
dominio fiorentino su Castiglione durò tre anni, poi grazie ad
una serie di eventi bellici svoltesi fuori dai suoi confini, il
10 aprile 1433 grazie alla pace stipulata fra il Duca di Milano
(alleata a lucca) e Venezia (alleata a Firenze) Castiglione
ritornò sotto le insegne lucchesi.
Dopo un periodo di relativa calma, con l’inizio del XVII secolo
per Castiglione si riaprì un altro periodo di guerre e
sofferenza che si protrarranno per circa 18 anni, nel 1602
apparentemente per futili motivi ma in realtà per ambizione di
conquista, il Duca Alfonso entrò in guerra con i lucchesi, dopo
aver inviato a Castelnuovo il generale Ippolito Bentivoglio con
12000 uomini, intimò ai lucchesi di abbandonare la Garfagnana,
Lucca attraverso i monti del Sillico inviò a Castiglione 200
soldati di rinforzo sotto il comando di Jacopo Lucchesini e al
momento dell’assedio inviò anche delle truppe a devastare i
castelli di Cascio e Molazzana, costringendo il Bentivoglio a
inviare in loro soccorso una parte dei soldati impegnati
nell’assedio, nonostante ciò il castello subì un violento
assalto e i castiglionesi costantemente sotto il tiro
dell’artiglieria estense, riuscirono a resistere replicando ad
ogni attacco, Lucca nel frattempo temendo il peggio si era
rivolta al Conte di Fuentes Governatore di Milano per il Re di
Spagna Filippo III, il Fuentes intimò ai contendenti la
sospensione della guerra e l’8 agosto alla presenza del suo
inviato il capitano Ricco le due parti firmarono la pace.
Dopo una serie di scaramucce fra le due fazioni, un anno dopo in
Garfagnana si riaccese la guerra e il 22 maggio il Bentivoglio
assediò nuovamente Castiglione e questa volta il castello
bersagliato da un imponente fuoco d’artiglieria rischiò di
cadere, Lucca ormai rassegnata a perdere il suo castello si
rivolse nuovamente al Governatore di Milano, i castiglionesi
nonostante la grande difficoltà in cui si trovavano e quando
tutto sembrava perso, riuscirono a resistere (“Castrum Leonis”
il castello dei leoni, come lo definirono i romani nel lontano
180 a.C.) fino all’intervento del Fuentes, che ancora una volta
costrinse le parti a deporre le armi, 19 ottobre 1604.
Nel 1613, dopo quasi dieci anni di pace le due fazioni,
entrarono nuovamente in guerra, questa volta il Duca Alfonso
insieme al Bentivoglio inviò i due Principi Alfonso e Luigi,
Castiglione difesa da 1200 soldati agli ordini di Cesare
Buonvisi ancora una volta fu assediata e martellata
dall’artiglieria estense, Lucca nuovamente richiese l’intervento
del Governatore di Milano,
il
Conte dell’Inoiosa (succeduto al Fuentes), inviò come
intermediario il Conte Baldassarre Biglia, la mediazione del
Biglia non riuscì a trovare l’accordo, ma il Conte dell’Inoiosa
deciso a fermare le ostilità ordinò al Biglia di entrare in
Castiglione e issare sui bastioni gli stendardi del Re di
Spagna, dichiarando Castiglione terra di Re Filippo III, gli
estensi per non incorrere in una guerra ben più vasta
abbandonarono l’assedio e il 27 agosto 1618 a Vienna fu
stipulata definitivamente la pace fra i lucchesi e gli estensi,
Castiglione ritornò sotto la protezione lucchese e da allora il
paese condivise le sorti di Lucca, senza rimanere coinvolto
negli eventi bellici del XVIII secolo, nonostante il suo
territorio verrà attraversato più di una volta dagli eserciti in
guerra, che si scontreranno principalmente intorno alla Fortezza
di Montalfonso.
Visitando il
borgo oggi possiamo sempre ammirare i cinque massicci torrioni,
della Brunella, dell’Orologio, del Fattori, di S.Michele e di
S.Pietro e due antichissime chiese romaniche, S.Michele (XIII
secolo) e S.Pietro (VIII secolo), inoltre aggirandosi per i
caratteristici vicoli del borgo e facile imbattersi in portali
ornati da antichi stemmi in pietra e da numerose case che
conservano le loro caratteristiche architettoniche locali.
Ulteriori informazioni sono disponibili nella
scheda da noi realizzata e
pubblicata su
www.fototoscana.it
Foto Castiglione
Garfagnana
Castiglione Garfagnana
Antichi stemmi
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Ponte medievale del "Molino"
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