La
storia del borgo di Fabbriche di Vallico, iniziò con la
fondazione di un piccolo eremo, appartenente all’ordine di
S.Agostino dedicato ai SS.Giorgio e Galgano, avvenuta nel 1214
in località Valbona, grazie ad alcune donazioni effettuate dal
popolo del castello di Trassilico,
In
pochi anni, grazie ad una serie di donazioni il piccolo convento
o Hospedale come possiamo definirlo, riuscì ad avere delle buone
entrate, che successivamente gli permisero di acquistare altri
beni, tanto che nel catalogo degli estimi della Diocesi di Lucca
del 1260, risulterà pagare un tributo di 60 libbre, questo
periodo d’oro fini verso la fine del secolo successivo, nel 1374
per risollevare le sorti del convento il Vescovo di Lucca,
concesse l’indulgenza Plenaria a chiunque contribuisse
economicamente alla sua ristrutturazione, nobile intento che
riuscì solo ad allungare di poco la sua esistenza, che cessò nel
1461, quando Innocenzo X attraverso una “Bolla Pontificia”,
ordinò la soppressione di tutti i conventi aventi meno di dieci
religiosi e il convento dei SS.Giorgio e Galgano di Valbona
venne così soppresso e unito definitivamente al convento
lucchese di S.Agostino, i suoi beni furono venduti ad un certo
Bernardino di Vallico di Sotto, che si incaricò anche del
mantenimento della piccola chiesa del convento che sarà
ribattezzata della SS.Annunziata.
Ai
primi del XIV secolo, con l’arrivo in zona di alcuni fabbri
bergamaschi, a poca distanza dal convento lungo le rive del
torrente Turrite Cava, iniziarono a sorgere delle piccole
botteghe
dedite alla lavorazione del ferro e più precisamente alla
fabbricazione dei chiodi, attività dalla quale deriverà anche il
nome del luogo “Fabbriche” e che fino al XIX secolo
rappresenterà una notevole fonte di reddito per la popolazione
di quella stretta e impervia valle, abitata dall’uomo fin dal
IV-V secolo a.C. (reperti archeologici di Tana di Castelvenere)
ma da sempre povera di risorse.
Antico dominio dei Ronaldinghi, con l’arrivo dei lucchesi in val
di Serchio, la valle finì sotto la loro giurisdizione (XIII
secolo), inizialmente venne sottoposta alla Vicaria a Perpore
Infra con sede a Barga, in seguito col riordino territoriale
della Repubblica di Lucca del 1272, verrà poi inserita nella
neonata Vicaria di Barga, solo nel successivo riordino (statuto
del 1308), iniziamo a trovare citato anche il comune di
“Fabbriche”, con la morte di Castruccio Castracane Signore di
Lucca, la Repubblica attraversò un periodo travagliato, dove i
pisani e i fiorentini la fecero da padroni, al termine di lunghe
dispute i fiorentini si insediarono a Barga, mentre i pisani
rimasti padroni di 15 comuni (fra i quali figura Fabbriche)
della vecchia Vicaria di Barga, nel 1343 ne istituirono una a
Gallicano “Vicaria Gallicani” , i lucchesi alcuni anni dopo
riuscirono a riprendere il controllo dei vecchi confini della
Repubblica, nella valle del Serchio solo Barga riuscì a
sottrarsi e Fabbriche di Vallico ritornò così sotto le insegne
lucchesi della Vicaria di Gallicano, che venne riconfermata.
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Con la Signoria di
Paolo Guinigi Lucca e le sue terre attraversarono un periodo
florido, molti castelli vennero rafforzati o ricostruiti,
soprattutto quelli più esposti lungo i confini della Repubblica,
il commercio e le altre attività collegate dopo anni di guerre e
saccheggi ripresero a trainare l’economia della regione e in
molti paesi iniziarono a sorgere i primi palazzi civili, ad un
miglioramento della situazione economica, però non corrispose un
miglioramento della situazione politica, il Guinigi giudicato da
molti personaggio debole e forse troppo diplomatico, non riuscì
a placare le lotte interne e fu vittima di una congiura ordita
da Pietro Cenami e Lorenzo Buonvisi che lo destituirono, la sua
caduta avvenuta con il riaccendersi della guerra fra Lucca e
Firenze, riportò il caos nella valle del Sechio, spingendo
Fabbriche di Vallico e la maggior parte delle “Terre” garfagnine,
soprattutto quelle ghibelline a chiedere protezione a Niccolò
d’Este Marchese di Ferrara (1429), gli estensi ben felici di
penetrare in Garfagnan, accettarono e istituirono la Provincia
Estense della Garfagnana, suddividendola in Vicarie, il borgo di
Fabbriche di Vallico venne inserito nella Vicaria di Trassilico
(che diverrà anche Podesteria), ritrovando sul suo cammino
l’antico castello, che alcuni secoli prima con le sue donazioni
all’eremo di S.Agostino aveva dato origine alla fondazione del
paese.
Ai
primi del 1600, gli estensi entrarono in guerra con i lucchesi,
in pochi anni si succedettero ben tre guerre, in una di queste e
più precisamente il 27 luglio1602 il paese di Fabbriche di
Vallico venne attaccato dagli uomini di Pescaglia e Gello (Terre
lucchesi), la battaglia fu aspra e grazie al provvidenziale
intervento del mediatore Pirro Lavezzi (richiesto dai Lucchesi)
che si riuscì a ristabilire una tregua, queste Terre da molti
anni in disputa fra loro, indipendentemente da chi le governava,
avrebbero sospeso le incursioni, le zone di pascolo causeranno
anche in seguito altre scaramucce, ma non si arriverà mai più ad
uno scontro frontale e sanguinoso, come avvenne in quei giorni.
Con la fine delle ostilità fra i lucchesi e gli estensi 27
agosto 1618, Fabbriche di Vallico si incamminerà verso l’epoca
moderna, condividendo la sorte con Trassilico e gli estensi fino
all’Unità d’Italia, rimanendo curiosamente diviso in due, la
parte sorta sulla riva destra rimase in mano ai lucchesi e la
parte sorta sulla riva sinistra (la principale) rimase agli
estensi, il ponte, oggi uno dei punti più caratteristici del
borgo, che collegava le due parti fu trasformato in dogana.
Con la chiusura dell’antico convento di S.Agostino di Valbona,
il popolo di Fabbriche decise di edificare una nuova chiesa, che
fu intitolata a S.Jacopo e consacrata il 21 ottobre del 1520
Foto Fabbriche di Vallico
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