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Villa Basilica Google maps | La rocca | ||
L’antica “Terra” di
Villa Basilica, prese vita in epoca sconosciuta, presso un
importante nodo viario, in grado di collegare la Val di Lima e
la vasta area delle Pizzorne, con la Valdinievole e le vicine città di Lucca e Pistoia, favorendo già
in epoca pre-romana un intenso scambio commerciale, fra le
popolazioni montane, principalmente costituite dai Liguri Apuani,
dediti alla lavorazione dei metalli (lance, spade e attrezzi da
lavoro) e gli insediamenti etruschi della pianura, possessori di
grandi quantità di metallo, proveniente dalle principali miniere
toscane, due popoli divisi sul piano politico e militare, ma
spesso uniti commercialmente, ed entrambi vittime della
cupidigia romana, i romani abilmente ne seppero sfruttare le debolezze,
a secondo della propria convenienza, come avvenne nel III secolo
a.C. quando alcune tribù lucchesi, dei Liguri Apuani si
schierarono con i romani, dislocati a Pisa, per combattere gli
Etruschi asserragliati dentro la città di Lucca. Una volta presa Lucca e dopo aver sottomesso gli Etruschi della piana Lucchese e delle valli della Pescia, i romani per aprirsi un varco verso la Gallia e la pianura Padana, intrapresero una lunga e sanguinosa guerra, con le tribù celtiche dei Liguri Apuani, i Liguri nascosti fra le montagne lucchesi, prima di soccombere nel 180 a.C. lottarono a lungo, affrontandoli in grandi battaglie, ma anche in piccole azioni di guerriglia che misero in difficoltà, più di una volta le forti legioni romane La romanizzazione della regione, per la “Terra” di Villa Basilica, segnerà anche l’inizio del suo sviluppo, secondo alcuni storici, come il canonico G. Barsotti, lo stesso toponomio “Valleriana”, con il quale verrà poi denominata la zona montuosa di Pescia, compresa fra le valli della Pescia Minore (torrente Pescia di Collodi) e della Pescia Maggiore (fiume Pescia di Pescia), avrà origine dall’insediamento in loco di un colono romano “fundus Valerianum”, citando come prova, una pergamena del 770, trascritta dallo storico Bertini, nella quale appare il termine “vicoValeriano” e il testamento del vescovo di Lucca Peredeo (778), dove viene citata la chiesa di Aramo “Ecclesie Sancti Frediani in Valeriana”. |
I
romani potenziarono la rete viaria della regione, realizzando il
secondo prolungamento della via Cassia (tratto Lucca - Pistoia) e
costruendo (quasi certamente resero solo agibile, una più antica
via montana), una via lungo la Pescia Minore (detta anche via Clodia) collegando così, tramite il Passo del Trebbio, la
Valdinievole, alla Val di Lima e alla nuova via (Clodia Nova),
che il console romano, M. Claudio Marcello, realizzò in
Garfagnana, nel 183 a.C, questa nuova viabilità, favorì
notevolmente il commercio nella “Terra” di Villa Basilica che
basò principalmente la sua economia, sulla lavorazione dei
metalli, la grande disponibilità di acqua e di legname, favorì
la nascita di numerose fucine, dedite principalmente alla
fabbricazione delle lame per spade e coltelli, qui nelle
“Lucensis Spatarum” vennero forgiate miglia di spade romane,
attività che continuò, perfezionandosi nel tempo, fino al XV
secolo, al tempo della Repubblica Lucchese i villesi produssero
la famosa “Cassa di Villa”, contenente 208 foglie o lame da
spada che vennero vendute anche in Europa, alcuni esemplari,
ancora oggi sono esposti in molti musei (S,Pietroburgo, Londra,
New York etc...).
Verso la fine
dell’Impero romano, con la cristianizzazione della lucchesia e
la fondazione delle prime chiese, gli antichi “Vici” assunsero
alcune volte il nome di “Villae”, come accadde anche per il
piccolo centro urbano (Villa Basilica, villa con chiesa) che
iniziò a formarsi intorno alla primitiva chiesa di S.Benedetto,
l’odierna Pieve di S.Maria, fondata secondo l’antica tradizione
cristiana, in un luogo facilmente raggiungibile da più parti
(generalmente un importante incrocio), a riguardo lo storico
Emanuele Repetti, nelle sue ricerche storiche, cita una
pergamena del 774, nella quale il canonico Aldiperto del fu
Auserano, lasciò in dote alla chiesa di S.Benedetto in Villa, da
lui fondata, alcuni dei suoi beni, da utilizzare per il suo
sostentamento, mentre il secondo termine “Basilica”, lo
troveremo affiancato, solamente in una pergamena posteriore di
quasi due secoli (954), questa primitiva chiesa, in epoca
sconosciuta (probabilmente in occasione di una sua
ricostruzione), verrà riconsacrata a Santa Maria, ricevendo la
prerogativa di Chiesa battesimale, il plebato di Villa, lo
troviamo citato fin dall’807, con 12 “Vici” o Ville. alle sue
dipendenze.
Con l’arrivo dei
Longobardi, nella “Terra” di Villa basilica, si rafforzò il
potere ecclesiastico, il Vescovo di Lucca, per molti anni, ne
rappresentò il Signore e secondo la consuetudine di quel
periodo, la concesse in allivellamento, ad alcune famiglie
nobili (spesso dello stesso casato), secondo il proprio
tornaconto, solo in alcuni brevi periodi, il potere Imperiale,
influì direttamente sul destino di Villa Basilica, come avvenne
nel 1196, quando (secondo il Repetti) Arrigo IV, figlio del
Barbarossa, la diede in feudo, ad un certo Grandonio del fu
Ubaldo, che riuscì ad amministrarla solo per otto anni, alla
morte dell’Imperatore, il Vescovo di Lucca riuscì, tramite il
governo cittadino, a riprendersi le sue “Terre”, situazione che
si ripropose, con la salita al potere di Federico II, Villa
Basilica che in un documento del 1226, risulta capoluogo della Valleriana, in questo caso venne sottoposta al Vicario di San
Miniato.
Quando più tardi, i lucchesi riuscirono ad
ottenere l’investitura Imperiale, sull’intera lucchesia, gli
uomini di Villa, giurarono fedeltà al Comune di Lucca (1258), i
lucchesi, per amministrare le nuove Terre, inizialmente unirono
la Val di Lima e l’intera Valleriana (composta dalle valli, della Pescia di Pescia o "Pescia Maior"
e della Pescia di Collodi o "Pescia Minor"), in una sola
Vicaria, ma questa macro Vicaria, poco dopo denunciò i suoi
limiti, per le grandi difficoltà di comunicazioni, commerciali
ed amministrative, fra le vallate, unite fra loro, dalla
nuova via romana, della “Pescia Minor” e da un’altra via che
risalendo la “Pescia Maior”, attraverso il passo di Croce a
Veglia, univa Pontito con Lucchio (escludendo alcune piccole vie
montane, poco accessibili), imposero una nuova soluzione,
portata a termine, prima del grande riordino territoriale, della
Repubblica di Lucca (Statuto Lucchese 1308), per aggirare il
problema, la Vicaria “Terranum Civium et Vallis Lime”, venne
separata dalla nuova Vicaria “Vicaria Vallis Ariane et plebatus
Villa”. La neonata Vicaria comprese, i quattro comuni principali della Pieve di Villa Basilica: Colognora, Pariana, Boveglio e Villa, i sei comuni principali del “Pivere” di S.Tommaso di Valeriana: Aramo, Castelvecchio, Lignana, Medicina, Pontito, S.Quirco e Stiappa e le due comunità di Collodi e Veneri sottoposte alla Pieve di S.Piero in Campo. Con l’istituzione della Vicaria “Vicaria Vallis Ariane et plebatus Villa”, per il borgo elevato al prestigioso ruolo di sede vicarile, iniziò il suo periodo di massimo splendore, fra il XII e il XIII secolo, probabilmente venne dotato, di una prima fortificazione in muratura (la rocca) che successivamente, verrà inglobata assieme al borgo da una nuova cinta muraria. Nel 1316, con l’ascesa al potere di Castruccio Castracane, a Lucca terminò un breve periodo di dominazione pisana, Villa Basilica che in quel periodo era ritornata sotto le insegne lucchesi, venne data in feudo ad Azzo dei conti di Gragnano (genero di Castruccio), ma con la prematura scomparsa di Castruccio Castracane, il borgo ritornò in mani pisane che riunirono nuovamente, la Vicarie della val di Lima con quella della Valleriana, nel tentativo di contrastare l'avanzata fiorentina, le due fazioni per alcuni decenni, si fronteggiarono, lungo tutto il confine e molte di quelle Terre, rimasero coinvolte, nel triste gioco della guerra, senza poter contare su un governo stabile, nel 1354 i villesi ormai stanchi dei soprusi pisani (vennero costretti a rafforzare tutte le difese del castello), tentarono un colpo di mano che purtroppo, fu represso nel sangue, alcuni anni dopo (1369), la domenica successiva alla Pasqua (detta anche in Albis), Lucca riacquistò la sua libertà, grazie all’intervento dell’Imperatore Carlo IV, incentivato anche da una cospicua somma di denari versatali dai lucchesi, il governo lucchese, ristabilì il vecchio ordinamento territoriale, apportando delle piccole modifiche (per la Repubblica e non per le comunità coinvolte) che coinvolsero, anche Villa Basilica, nel maggio del 1374, nella Vicaria “Vicaria Vallis Ariane et plebatus Villa”, come Terre della Pieve di S.Piero in Campo, vennero inserite, quelle di Collodi e di Montecarlo, il nuovo borgo o castello, fondato dallo stesso Carlo IV che sottrasse la sede vicarile a Villa Basilica, nel 1382, i lucchesi decisero di rafforzare ulteriormente la rocca e le mura del castello di Villa Basilica, ai primi del XV secolo, nell’intricato scenario politico lucchese, si affacciò Paolo Guinigi, con la sua breve Signoria, la sua caduta causata dagli intrighi di palazzo e anche dalle sue indecisioni politiche, riaccese lo scontro con Firenze. In quel periodo, il territorio lucchese fu nuovamente devastato in lungo e largo, dalle soldatesche mercenarie, triste destino che nel 1429, travolse anche Villa Basilica, le soldatesche di Niccolò Fortebraccia, al servizio di Firenze, assaltarono e devastarono l’intero castello, saccheggiando anche il borgo, tre anni dopo grazie all’intervento dell’Imperatore Sigimondo (figlio di Carlo IV di Boemia), Villa Basilica fece ritorno sotto le insegne lucchesi, ma i fiorentini, ben presto tornarono all’attacco e dopo una sanguinosa battaglia, combattuta nei pressi della rocca, in località “la Polla”, inflissero ai villesi un’ulteriore sconfitta, Villa Basilica subito l’ennesimo saccheggio, venne nuovamente occupata dai fiorentini, e solo nel 1441, grazie ad un trattato di pace, Lucca riuscirà a riprendersi le sue vecchie “Terre” della Valleriana, escluse alcune Terre, come Montecarlo, rimaste in mano fiorentine. Con l’inizio del XVI secolo, Villa Basilica, ormai Terra di confine, rimase esposta alle varie scaramucce che scoppiarono, fra i villesi (lucchesi) e le genti di Pescia (fiorentini), subendo anche un'altra occupazione fiorentina (questa volta di breve durata) e per la vicaria di Villa Basilica, iniziò un triste periodo, nel XVII secolo, il borgo fu colpito duramente dalle epidemie di peste, l’economia crollò e le molte attività artigiane, vennero a trovarsi in grave difficoltà, sul piano politico, il castello perse la sua importanza strategica, Lucca ormai stretta nella morsa del potere fiorentino, vide crollare la sua Repubblica Oligarchica (1799) e le sue “Terre” compresa Villa Basilica, per alcuni anni, furono sottoposte a diversi riordini territoriali, la Vicaria fu soppressa e trasformata in Cantone, con il principato di Elisa Bonaparte, Villa Basilica e le sue terre furono sottoposte, alla giurisdizione di Marlia, per poi tornare nuovamente sede di Vicaria, con l’istituzione del Ducato di Maria Luisa, il caos politico cessò, nel 1847, con l’annessione di Lucca al Granducato di Toscana, un ultimo sconvolgimento politico Villa Basilica lo subì dopo l’annessione del Granducato di Toscana, al Regno d’Italia, quando gli furono sottratti dalla sua giurisdizione, alcuni paesi, mantenendo sotto di se solamente le attuali frazioni. Foto Villa Basilica: Edicola Vicolo N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5 - N°6 - N°7 - N°8 - N°9 |
La rocca di Villa Basilica |
Le poche notizie, arrivate sino a noi, non permettono di stabilire un’accurata cronologia, delle varie fasi costruttive del castello di Villa Basilica e della sua rocca, anche se dall’esame accurato di alcuni scavi archeologici, effettuati all’interno della rocca, si è potuto far chiarezza su alcuni interventi di ristrutturazione e di rafforzamento (effettuati nei periodi di fine medioevo), senza chiarirne comunque l’origine. Secondo alcuni storici locali, la costruzione di una prima rocca (o torre), sarebbe avvenuta all’inizio del XIII secolo, con il divampare in lucchesia delle guerre comunali, combattute principalmente fra le città di Lucca, Pisa e Firenze, ipotesi che non possiamo condividere senza avanzare dei dubbi, la rocca di Villa Basilica le cui vestigia, possiamo ancora oggi ammirare, sorge in un punto altamente strategico, dal quale era possibile controllare l’accesso alla Val di Lima e alle Pizzorne, quindi non possiamo escludere la presenza in loco, di primitive fortificazioni (prevalentemente lignee) antecedenti al XIII secolo, la stessa Pieve edificata nei pressi del nodo viario, viene fatta risalire al VII – VIII secolo, quindi è lecito domandarsi, come poteva non esser sorvegliato, un nodo viario di questa importanza? Domanda che probabilmente rimarrà senza risposta, a meno che un’eventuale ripresa degli scavi archeologici, sul picco roccioso, che ospita le rovine della rocca, non rivelino le fondamenta od eventuali altre tracce di costruzioni antecedenti al Mille. Gli scavi archeologici effettuati fin dal 1991, hanno portato alla luce alcune traccia di mura medievali, erette in diverse epoche, frutto di piccoli ampliamenti e rafforzamenti, la rocca (40-50 metri di lunghezza) che oggi si presenta, con una forma ‘losanga schiacciata’, fu edificata, come ulteriore rafforzamento di una semplice torre, eretta, probabilmente all’inizio del XIII secolo, ad alcune centinaia di metri, al di sopra della Pieve (il centro storico del borgo), nei successivi lavori di rafforzamento e ampliamento, fu in grado di ospitare, al suo interno, una piccola guarnigione e ad offrire un riparo provvisorio alla popolazione del borgo, alla base della grande torre, modificata anch’essa negli anni, gli archeologi, hanno riportato alla luce, una grande cisterna e le fondamenta di alcuni edifici, adibiti ad alloggi truppa e magazzini. A questi primi interventi di rafforzamento della rocca, ne seguì uno ben più possente, per difendere il borgo, i villesi, realizzarono una nuova cinta muraria che nonostante il ripido pendio che separava la rocca dal borgo, riuscì a racchiuderli entrambi, non conosciamo l’epoca di edificazione di questa fortificazione, ma nelle “Croniche” del Sercambi, l’autore narra, di una serie di interventi di ristrutturazioni e rafforzamenti, di alcune importanti fortezze che la Repubblica di Lucca, effettuò nel 1399, e in questo documento, viene citato “lo castello di Villa Basilica”, confermando la già avvenuta edificazione della cinta muraria. Con l’avvento delle armi da fuoco, si rese necessario riguardare ed adattare le fortificazioni alle nuove armi, la grande torre nel XV secolo, fu ristrutturata (o ricostruita) completamente dotandola di mura a scarpata, in modo da assorbire l’urto delle palle (o deviarne la traiettoria) sparate dalle bombarde, dopo il XVII la situazione politica della lucchesia, iniziò a cambiare, alla fine di alcune guerre con Firenze e soprattutto con la fine della Repubblica Oligarchica, la fortezza perse la sua importanza strategica e venne abbandonata a se stessa, solo recentemente, con gli scavi archeologici, sono iniziati alcuni interventi di restauro alle vestigia della rocca. Altre foto: La rocca Torre Ingresso Rocca Esterno - Interno Cisterna Mura Rocca N°1 - N°2 |