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I borghi di Villa Basilica |
Pag.1 | Colognora Pariana |
Colognora Valleriana |
La
terra di Colognora di Valleriana, in linea di massima, possiamo
considerarla abitata fin da sempre, come del resto l’intera
vallata della Pescia Minore (o Pescia di Collodi), qui le prime
tribù dei Liguri Apuani, fondarono molti dei loro villaggi,
cercando di sfruttare l’abbondanza di selvaggina e soprattutto
di acqua, per intraprendere così, la lavorazione dei metalli,
attrezzi da lavoro, ma soprattutto armi, come avvenne per la
stessa Colognora che dopo il Mille, vedrà perfezionare l’arte
della forgiatura delle spade, fino a diventarne un’eccellenza,
tradizione che si manterrà viva fino al XV secolo. Comunque, il borgo iniziò il suo sviluppo, con la venuta dei romani, l’apertura della nuova via commerciale, in grado di unire Pescia con la Val di lima, contribuì notevolmente al ripopolamento della vallata, le prime comunità, con l’avvento del cristianesimo, iniziarono a fondare le prime chiese, piccoli oratori dipendenti da chiese battesimali (in questo caso, Pieve di Santa Maria di Villa Basilica), le prime notizie, della chiesa di S.Michele di Colognora (e del Paese), le troviamo in una pergamena del 760, nella quale viene ricordata la sua avvenuta consacrazione, da parte del Vescovo Peredeo (Diocesi di Lucca) La presenza nel borgo, di una chiesa consacrata a San Michele Arcangelo, ci segnala una forte presenza germanica, insediatasi nel paese, alla fine dell’invasione gotica, sostituendosi alla vecchia classe politica di origine latina, la stessa analisi del suo toponomio, comune in lucchesia, Colognora di Compito, Colognora di Pescaglia, Colognola (Piazza al Serchio), o simili come Sommocolonia (colonia in alto “Somma”), riconduce la sua origine, all’esistenza in loco, di una sicura colonia romana, dalla quale prese il nome “Colonia”, anche se alcuni storici locali, hanno formulato altre ipotesi, ma come sempre accade, tutto è da dimostrare, anche la stessa analisi del toponomio che in lucchesia, viene basata principalmente, sugli studi di Silvio Pieri, pubblicati in “Toponomastica della Valle del Serchio e della Lima”. La Terra di “Colognora di Collodi”, nei primi secoli, venne amministrata dai potenti casati longobardi della Valdinievole che ottennero, in al livellamento, le Decime delle chiese della Pieve di Villa Basilica, sottoposta ai Vescovi lucchesi, una strana situazione (potere civile pistoiese e potere religioso lucchese) che perdurò, per alcuni secoli, poi il Comune di Lucca in piena espansione, vide in quella Terra, una preda facile e con il favore dei Vescovi, eletti fra le file delle più forti e potenti, famiglie nobiliari lucchesi, iniziò a tessere la sua tela e al termine, di una serie di eventi politici, più che militari, con i quali Lucca, a fasi alterne, riuscì ad estendere il suo controllo (esercitato indirettamente tramite il Vescovo o nobili amici) su Colognora, nel XIII secolo, grazie all’intervento dell’Imperatore Federico II, riuscì ad impossessarsi del castello di Colognora e dell’intera valle della “Pescia Minor”, con il nuovo assetto politico e territoriale della Repubblica di Lucca (Statuto Lucchese del 1308), il borgo, difeso da un castello (a base quadrangolare) eretto presso la chiesa tra il XII e XIII secolo , venne inserito nella giurisdizione della Vicaria “Vallis Ariane et plebatus Villa” che per pochi anni (prima del 1308), comprese anche la vicina Vicaria della Val di Lima “Terranum Civium et Vallis Lime”. Alla fine della Signoria lucchese di Castruccio Castracane (deceduto il 3 settembre 1328), la comunità di Colognora, per alcuni decenni rimase soggiogata dai pisani, nel 1369, i lucchesi grazie alla discesa in Italia di Carlo IV di Boemia, riottennero la sovranità sulle loro vecchie Terre e con la Signoria lucchese di Paolo Guinigi, il borgo visse un florido periodo, nel quale riprese anche la sua economia, colpita duramente nel XIV secolo, dalle numerose dispute, scoppiate fra lucchesi, pisani e fiorentini e dall’epidemia di peste, diffusasi in tutta la regione. Nel 1430, sopra Colognora, soffiarono nuovamente i venti di guerra, una congiura cittadina, pose fine, alla Signoria di Paolo Guinigi e Firenze, cercò nuovamente di imporre la sua legge, assoldando anche il feroce mercenario, Niccolò Fortebraccio che inviò alla conquista della Val di Lima (e della Garfagnana), le truppe del Fortebraccia si accanirono sul castello di Villa Basilica e in quelli della Val di Lima, ritenuti più forti e pericolosi, il Fortebraccio vi giunse, probabilmente risalendo la valle della “Pescia Maior”, visto che prima di Lucchio, prese il castello di Pontito, grazie al tradimento di Balduccio da Casabasciana, lasciando (secondo il nostro parere) alle truppe fiorentine, il compito di risalire la valle della Pescia di Collodi, la spedizione guidata da Taddeo dall’Antella, giunse fino al castello di Benabbio (qui, la sua presenza e conquista è documentata), senza commettere le atrocità del Fortebraccio, Colognora, come gli altri castelli vicini, finirono sotto, le insegne fiorentine, con la pace del 1441 i fiorentini, lasciarono le Terre della Pieve di Villa Basilica, compresa Colognora, ai lucchesi che riusciranno a mantenerne il controllo, fino alla fine del Ducato di Lucca. Le prime notizie della chiesa di Colognora Valleriana, consacrata dal Vescovo di Lucca Peredeo a S.Michele Arcangelo, risalgono al 760, quando il suo fondatore, Ato del fu Augeno, per il suo mantenimento, compreso il piccolo monastero annesso, gli donò, oltre agli edifici, la sesta parte di alcuni suoi beni, questa piccola chiesa che fin dall’inizio, appartenne alla Pieve di Santa Maria di Villa Basilica, nel 1240, vantava una rendita di 25 soldi lucchesi (censo che il rettore Grazia, doveva riscuotere, ogni anno a gennaio, per conto del Vescovo Guercio). La chiesa, nel corso della sua storia, venne sicuramente ricostruita più di una volta, visto che l’attuale fabbrica, risale all’inizio del XVI secolo, mentre verso la metà del XVIII secolo, gli venne aggiunta la terza navata, delle prime fabbriche, si sono perse le tracce e secondo alcuni storici, una di queste (probabilmente una versione antecedente al XII secolo), poteva essere stata edificata altrove “in loco Santo vecchio”, ma quest’ipotesi è tutta da verificare, il castello del XII o XIII secolo, pare inglobasse l’attuale chiesa. |
Altre foto: Colognora Valleriana Porta ingresso borgo N°1 - N°2 - N°3 Piazza Panorama Vicolo N°1 - N°2 - N°3 - N°4 Volte e arcate N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5 - N°6 |
Pariana |
La
Terra di Pariana, appartenne fin dall’inizio al “Pivere” di S. Maria
Assunta di Villa Basilica che per molto tempo, nella valle della “Pescia
Minor” o Pescia di Collodi, rappresentò la prima forma di governo della
Valle, dove la chiesa, grazie a dei contratti di allivellamento delle
Decime parrocchiali, concesse alle principali famiglie nobili, lucchesi
o della Valdinievole, seppe mantenerne anche se indirettamente, il
controllo amministrativo, prime finte autonomie che i Vescovi
sfruttarono abilmente a loro vantaggio. Le origini di questa Terra che diventerà, una delle quattro principali “Ville” del comune di Villa Basilica, sono ancora oggi sconosciute, le prime notizie di Pariana, le troviamo all’interno dei primi documenti ecclesiastici redatti intorno al Mille, di qualche secolo postecedente a quelli delle altre tre “Ville”, indicazioni ininfluenti nel determinarne la fondazione, la vallata e le montagne circostanti, furono abitate fin dall’epoca preromana, qui le prime tribù Celtiche dei Liguri, convissero e mercanteggiarono, con le comunità etrusche insediatesi in pianura, fino a quando i romani, ne assunsero il controllo, colonizzando la regione, i coloni, ex militari, fondarono una serie di fattorie, intorno alle quali, in un arco di tempo limitato, nacquero quasi tutti i borghi lucchesi, solo lo sviluppo sociale, legato principalmente all’economia locale, incise nel corso dei secoli, sulle dimensioni delle comunità e di conseguenza sulle fondazione delle prime chiese, le piccole comunità o con poche risorse finanziarie, furono le ultime ad ottenere una chiesa. Le prime notizie del borgo di Pariana, lo storico Gabrielli Rosi, le individua, all’interno di una pergamena del 931, di poco antecedente, ad una serie di documenti che a partire dal 1014, racconteranno la sua storia, in quest’ultima pergamena, oltre alla chiesa di S.Martino, viene citato anche il borgo “in Parriana”, alla fine del Marchesato di Toscana, iniziarono le lotte fra i vari Signorotti locali, schierati a secondo delle convenienze con i Comuni di Pisa, Lucca e Firenze, in piena lotta fra loro (guelfi contro ghibellini o filo papali contro filo imperiali), lotte che fra il XII e XIII secolo, spinsero i Signori ad incastellare i paesi, come avvenne anche per Pariana, il borgo venne racchiuso, all’interno di una cinta muraria a base quadrangolare, realizzata seguendo un disegno abbastanza semplice che prevedeva una porta d’accesso per ogni lato (coincidenti con i punti cardinali): Porta Molino (est), Porta alla Chiesa (nord), Porta Pizzorna (sud) e Porta “Oratorio” (ovest), a quest’ultima, gli venne attribuito il nome della via che l’attraversò (Enrico Romiti in La frontiera lucchese nel medioevo), di queste quattro porte, oggi ne è sopravvissuta solamente una, Porta Pizzorna, quella rivolta alle Pizzorne, da cui partiva un’antica via diretta all’altopiano delle Pizzorne. A differenza delle altre “Ville” della valle, sorte lungo le rive della Pescia di Collodi, Pariana venne fondata lungo le pendici delle Pizzorne, questa sua posizione geografica, un poco appartata, gli consentì di eludere o ridurre le incursioni militari e i conseguenti saccheggi, lo stesso castello, forse era sprovvisto di un mastio, o ne possedeva uno di modeste dimensioni, comunque la storia del borgo, non fu priva di fatti di sangue e più di una volta, venne occupata da fiorentini e pisani, con l’istituzione della Vicaria della Valleriana, da parte dei Lucchesi nel XIII secolo, Pariana legò il suo destino con la Terra di Villa Basilica, fino ai tempi moderni, per maggiori informazione vi consigliamo di leggere la scheda di Villa Basilica. La chiesa di Pariana a navata unica e citata nei primi documenti come “S.Martino in Parriana”, nel Catalogo delle Decime Diocesane di Lucca del 1260, viene citata come “Ecclesia S.Martini et Laurentii de Pariana”, doppia titolazione, che manterrà fino ai nostri giorni, l’attuale fabbrica forse è attribuibile alla fine del XV secolo, anche se i documenti non confermano una ricostruzione totale o parziale, ulteriori interventi di ristrutturazione o di restauro furono eseguiti, sul finire del XVI secolo e durante il XVII secolo, interventi che rendono difficile identificarne l’epoca di costruzione. Altre foto: Pariana Porta Pizzorna Chiesa N°1 - N°2 Campanile Fontana Vicolo N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5 - N°6 |