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Massarosa | I borghi di Massarosa Pagina 1 Bozzano Corsanico Massaciuccoli (Terme romane e castello di Aquilata) Mommio (Mommio Castello Piano di Mommio) Stiava Pagina 2 Bargecchia (Le campane della Tosca) Conca (e Piano di Conca) Gualdo Luciano Montigiano Pieve a Elici | |
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Domate definitivamente le tribù celtiche dei Liguri-Apuani (180
a.C.), i romani riuscirono a terminare la
romanizzazione della Versilia e soprattutto a completare la rete
viaria, diretta verso la Gallia e il nord Italia, favorendo così
il formarsi di numerosi centri abitati fra i quali Massarosa (o
Massa-Grausi), nonostante i molti reperti rinvenuti nella zona
(in località “Castellaccio” vennero alla luce delle ceramiche
databili IV – III sec.a.C.) e l’esistenza in loco delle terme di
Massaciuccoli (i resti sono ancora oggi visibili) a
testimonianza di una folta colonia romana, per la scarsità di
documentazione antecedente al mille, non sappiamo con certezza
come e quando iniziò a formarsi il borgo, il primo documento,
che possiamo considerare fino ad oggi fondamentale per
stabilirne l’origine, è molto posteriore, il 26 maggio 932 Re
Ugo di Provenza e suo figlio Lotario, donarono ai Canonici di
S.Martino (Lucca) la Curtis di Massagrausi “Pro Remedio Animae”
appartenente alla madre Berta (la contessa Berta figlia di
Lotario II e di Walprada, dopo la sua morte avvenuta a Mantova
nel 925, venne sepolta a Lucca all’interno del Duomo di
S.Martino), Massarosa che molti storici ipotizzano sia sorta da
un’antica villa romana, fu il centro amministrativo di questa
Curtis, composta principalmente dalle “Terre” di Montigiano e
Massagrausi (Massagrose – Massarosa), alle quali si uniranno in
un secondo tempo anche le “Terre” di Gualdo e Fibbialla. Verso il Mille le invasioni barbariche e le scorrerie Saracene, portarono all’incastellamento dei vari borghi versiliesi, cosa che avvenne anche a Massarosa, dove il Capitolo dei Canonici di S.Martino, forti delle concessioni a dei privilegi che gli furono concessi alcuni anni prima dai Duchi e poi dal Marchese di Toscana, riuscirono ad ottenere dall’Imperatore il permesso di erigere un “Castrum” e a conservarne la giurisdizione, trasformando così la Curtis in una Signoria ecclesiastica, detta anche la “Jura dei Canonici”. L’origine del castello di Massarosa ancora oggi è sconosciuta, le prime notizie della fortificazione, risalgono solamente al 1087, nei Diplomi Imperiali lo troviamo citato solo posteriormente e più precisamente in occasione delle riconferme degli antichi privilegi della Curtis, da parte degli Imperatori Enrico IV, Federico I e Ottone IV, il castello e alcune delle sue “Terre” si trovarono più di una volta al centro di dispute fra i Signori di Montemagno e quelli di Bozzano, Montigiano e Ricetro le “Terre” più vicine ai confini della Jura, furono quelle che pagarono il prezzo più alto, nel 1099 l’incastellamento di Ricetro (Riscetulo) spinse i nobili di Motemagmo a chiedere alla Contessa Matilde di Canossa, di intercedere in loro favore presso il Capitolo dei Canonici, affinchè questi ultimi ritornassero sui loro passi e distruggessero il “Castrum”. |
I Canonici per nulla intimoriti accettarono, ma come contropartita chiesero il risarcimento dei danni subiti durante le loro scorrerie e dietro giuramento l’impegno a non molestare più le loro “Terre”, giuramento che come spesso accadeva in quel periodo venne meno, l’annessione alla Jura delle “Terre” di Gualdo e Fibbialla alimentò ulteriormente le dispute fra le due fazioni, ma i montemagnesi ad un certo punto a causa dei loro pedaggi mal visti dai lucchesi, si trovarono a fronteggiare un pericolo maggiore, il Comune di Lucca impegnato nella sua politica espansionistica, con le armi e con la politica, in breve tempo riuscì ad impossessarsi del feudo dei montemagnesi, cosa che non avvenne con la Jura, il Capitolo dei Canonici grazie alla protezione papale, riuscirono sempre a districarsi abilmente dagli intrighi politici dei lucchesi e a conservare la loro Signoria.Terminate le liti con i Signori di Montemagno, al Capitolo si presentò un nuovo problema, l’aumento demografico della Jura iniziato fin dalla metà del XII sec. e l’inizio della formazione dei Comuni, spinse la sua popolazione a chiedere più autonomia ai Canonici, per molti decenni le due fazioni si fronteggiarono, chiedendo più di una volta l’intervento del Papa e dell’Imperatore, nel 1242 si arrivò anche all’occupazione del castello di Massarosa, da parte del Marchese Pallavicino (detto anche Pelavicino) Capitano della Versilia dell’Imperatore Federico II, nel 1270 le due fazioni giungeranno ad un accordo, che sancirà anche la costituzione del Comune di Massarosa, ai Canonici venne riconosciuto il potere civile e criminale e al Comune guidato da un Podestà la giurisdizione sui delitti minori e la tutela del territorio. Ai primi del XIV sec. il castello di Massarosa venne nuovamente assaltato, le soldatesche di Uguccione della Faggiola, nel 1313 ricevuto l’ordine di smantellare le difese lucchesi, lo distrussero insieme ai vicini castelli di Aquilata e di Chiatri. Con la fine della Repubblica Aristocratica di Lucca, soppressa dal generale francese Serrurier nel 1789, dopo quasi un millennio, la Signoria ecclesiastica del Capitolo dei Canonici di S.Martio terminò, Massarosa col nuovo riordinamento territoriale, verrà posta sotto la giurisdizione della Vicaria di Viareggio e dopo una serie di riorganizzazioni territoriali, volute dalla Duchessa Maria Luisa Borbone, il 18 settembre 1869, tramite un Regio Decreto la comunità di Massarosa riuscì a sottrarsi dalla giurisdizione di Viareggio, ottenendo l’istituzione dell’attuale comune di Massarosa. Foto Massarosa Massarosa Chiesa N°1 - N°2 Vicolo N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5 - N°6 |
La copia del mosaico romano della villa romana di Massaciuccoli | |