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Seravezza
 
I borghi di Seravezza
 
 
Pagina 1
L'antico Comune
della Cappella
Azzano
Basati
Cereta S.Antonio
Cerreta S.Nicola
Fabbiano
Giustagnana
Malbacco
Marzocchino
Ripa
 
 
 
Pagina 2
Corvaia
La rocca di Corvaja
Minazzana
Pozzi
Querceta
Riomagno
Valventosa

Seravezza Google maps

Duomo di Seravezza
Seravezza
Il borgo di Seravezza conosciuto prima del Mille anche come Sala Vecchia “Sala Vetita” , tipico toponomio di origine Longobarda che ritroviamo citato ancora nel XIV secolo, all’interno dell’annali lucchesi di Tolomeo (Sala Vetia), nacque alla confluenza dei due torrenti il Serra e il Vezza, che danno vita al fiume Versilia, da antichi insediamenti romani o addirittura pre-romani, nelle sue vicinanze sono state ritrovate alcune tombe a “cassetta” appartenenti ai Liguri-Apuani (loc.Pozzi e Ripa, anche se quest’ultima è ritenuta poco attendibile), che fra queste strette valli opposero una tenace e dura resistenza alle truppe romane.
In epoca Longobarda Seravezza, fece parte del potente feudo dei Signori di Corvaia e di Vallecchia, nobile consorteria che aiutata più di una volta dai pisani, contrasterà a lungo la politica espansionistica del Comune di Lucca, sia in Versilia che in Garfagnana, la rocca di Corvaia (e la misteriosa Rocca della Canala) per secoli la difesero, permettendo la sua nascita e l’inizio del suo sviluppo legato principalmente all’estrazione del marmo, dalle vicine cave poste lungo le pendici del Monte Altissimo.
Con la definitiva caduta della rocca di Corvaia, espugnata dal Podestà lucchese Prendilaparte nel 1254 in piena guerra con Pisa, Lucca riuscì finalmente ad estendere il suo dominio in tutta la Versilia e per consolidare il suo potere nella regione fondò la roccaforte di Pietrasanta, che insieme a Camaiore diverranno sede di una Vicaria, nello statuto lucchese del 1308 e nel Censimento di Arrigo VII del 1312 (redatto durante il suo soggiorno a Pisa), Seravezza appartenente al Comune di Farneta (insieme a Riomagno, Cerreta e Ruosina), e il Comune della Cappella (la Cappella, Azzano, Giustagnana, Basati, Fabbiano, Minazzana e Curiceta), la troviamo inserita nella giurisdizione della Vicaria di Pietrasanta.
Dopo la morte del condottiero lucchese Castruccio Castracane (3 settembre 1328), le “Terre” della Vicaria di Pietrasanta per alcuni anni si trovarono alla merce del miglior offerente e solo nel 1370 Lucca riuscì a ristabilire per alcuni decenni la sua sovranità sulla Vicaria, all’inizio del XV secolo Firenze entrò nuovamente in guerra con Lucca, le sue truppe inviate in Versilia dopo una serie di battaglie per un breve periodo presero Seravezza, sottoponendo la popolazione a una serie di atroci barbarie, si narra che il Commissario fiorentino Astorre Gianni,  dopo aver riunito le principali famiglie all’interno della chiesa, fece uccidere tutti i maschi e violentare le donne.
Nel 1437 Lucca non in grado di saldare un debito di 150.000 scudi, contratto alcuni anni prima con Genova, come pegno fu costretta a cedere temporaneamente ai genovesi Pietrasanta e alcune sue “Terre” fra le quali Seravezza, nel 1484 Firenze entrò in guerra con Genova e le truppe di Lorenzo dei Medici (circa 7.000 fanti) pose fine alla Signoria genovese su Seravezza e alle speranze lucchesi di riscattarla, la discesa in Italia di Carlo VIII avvenuta nel 1494, riaccese le speranze lucchesi che riuscirono per alcuni anni a riprendersi il borgo, poi nel 1513 un arbitrato di Papa Leone X pose definitivamente Seravezza sotto Firenze, dominio che durerà fino all’Unità d’Italia eccetto i brevi periodi della parentesi napoleonica e della Repubblica Cisalpina.
Due anni dopo l’arbitrato di Leone X gli uomini di Seravezza e della Cappella donarono ai Medici i terreni ricchi di marmi del Monte Altissimo, dando così vita allo sviluppo industriale del luogo, nella primavera del 1517 Leone X volendo abbellire la facciata della Basilica di S.Lorenzo in Firenze e deciso a soppiantare nel monopolio del marmo il suo nemico il Marchese Alberigo Signore di Carrara incaricò Michelangelo Buonarroti di realizzare una strada che dal mare raggiungesse le montagne per estrarvi marmi a lui necessari per i lavori di Firenze e Roma, Michelangelo aprì numerose cave e durante i brevi periodi della sua permanenza fra quelle montagne realizzò e progettò anche alcune opere d’arte, fra le quali “L’occhio di Michelangelo” lo stupendo rosone della facciata della Pieve di S.Martino della Cappella, ma soprattutto la sua presenza attirò numerosi artisti del tempo, Stagio Stagi, Civitali, Pollaiolo e tanti altri, che abbellirono l’intera Versilia.
 
Foto di Seravezza
 
Seravezza N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5 - N°6                 Confluenza Serra e Vezza                 Antichi stemmi  N°1 - N°2 - N°3
Palazzo Mediceo N°1 - N°2 - N°3 
Palazzo mediceo La confluenza dei torrenti Serra e Vezza La piazza di Seravezza

 

Il Duomo di Seravezza
Il Duomo di Seravezza, dei SS.Lorenzo e BarbaraL’edificazione del Duomo di Seravezza dedicato ai SS.Lorenzo e Barbara, iniziò a svilupparsi nel 1422 sopra una precedente chiesa, fondata nei primi decenni del XIV secolo e intitolata come indica un’epigrafe nei pressi del campanile, ai Santi Simone, Giuda e Agata, ai primi del XVI secolo, il Duomo in seguito a una serie di lavori di ristrutturazione ed ampliamenti, assunse l’attuale fisionomia, dopo tre anni di lavoro nel 1506 fu ultimata la costruzione della sua navata centrale, che alla fine degli eventi bellici della seconda guerra mondiale, sarà necessario ricostruire, il 16 agosto 1944 venne bombardata e distrutta da un bombardiere americano, altri importanti ristrutturazioni della chiesa avvennero nel XVIII e XIX secolo.
Il Duomo, che da Papa Clemente III ottenne nel 1531 il Fonte Battesimale, appartenne alla Pieve di Vallecchia della Diocesi di Luni fino al 1790, poi dopo un breve periodo di appartenenza alla diocesi di Pontremoli, nel 1798 Papa Pio VI la pose definitivamente sotto la Diocesi di Pisa
 
Altre foto: N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5 - N°6 - N°7

 

 

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