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Corvaia |
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La rocca di Corvaja | ||
la Rocca di Corvja in epoca medievale ospitò fra le sue mura uno dei più potenti casati longobardi della lucchesia i Visconti di Corvara (detti anche Corvaresi), i Nobili di Corvaia discesero dal capostipite Teudimundo (chiamato anche Teudimondo) del fu Sisemundo che troviamo rammentato all’interno di una pergamena datata 847, Teudimundo ebbe un figlio Fraolmo (nell’898 riceverà in al livellamento diversi beni dal Vescovo Pietro II ) a cui succederà Fraolmo II, capostipite di quasi tutti i nobili della Versilia, Fraolmo II avrà diversi figli fra i quali, Cuneando (conosciuto anche come “Cunizio”, dal quale discenderanno i nobili di Pedona, Lombrici e Montemagno) e Fraolmo III dal quale discenderanno i Nobili di Corvaia (da alcuni rami di questo ceppo discenderanno anche i Nobili di Vallecchia e Aghinolfi). I nobili di Corvaia all’inizio delle guerre comunali nel tentativo di contrastare la politica espansionistica dei lucchesi che mirava ad assorbire tutti i piccoli comuni liberi della lucchesia si schierarono con il loro nemici, i pisani protettori degli interessi papali in lucchesia, la rocca di Corvara una delle più potenti della Versilia con interessi anche in Garfagnana, rimase più di una volta coinvolta nelle continue guerre fra Lucca e Pisa, i lucchesi capirono fin dall’inizio che senza la rocca di Corvaia, non avrebbero mai avuto il pieno controllo della Versilia, per oltre un secolo provarono a prenderla, nel 1162 aiutati dai genovesi riuscirono a prenderla, ma poi i Nobili di Corvaia non demordendo riuscirono fra mille difficoltà a ristabilire il loro potere, fra il 1219 e il 1226 i lucchesi sfruttando la caduta dell’Imperatore Ottone IV ripresero l’offensiva contro i Nobili di Corvaia e Vallecchia e le loro consorterie, che il 9 ottobre 1219 si erano radunati a Vallecchia per rinsaldare i loro legami, ma soprattutto per riorganizzare le proprie schiere indebolite dalle molte guerre combattute fino allora, e riprendere con vigore la lotta per la loro indipendenza, questa volta però Lucca non assaltò direttamente la Rocca di Corvaia, ma costruì sul colle “Rutario” (qui il Re longobardo Rotari, sconfisse gli ultimi Bizantini posti a guardia di Luni) la possente fortezza di Rotaio, che utilizzò come base per le sue spedizioni contro i castelli versiliesi e dopo una serie di continue guerre, che indebolirono molto i Nobili di Corvaia, alla morte di Federico II (1250) i lucchesi diedero l’affondo decisivo, nel 1254 sotto il comando del Podestà Prendilaparte, le truppe lucchesi espugnarono definitivamente la Rocca di Corvaia, ottenendo dopo circa un secolo e mezzo di lotte il pieno controllo dell’intera Versilia, finì così il periodo di massimo splendore e grandezza dei Visconti di Corvara, ma ai primi del 1300 una loro discendente salì agli onori della cronaca e fu una certa Pina degli Streghi, che sposerà Castruccio Castracane degli Antelminelli, il famoso condottiero lucchese, che renderà Lucca potente e temibile, come i Visconti di Corvara resero potente e temibile la Rocca di Corvaia. I lucchesi riuscirono a tenere la rocca (eccetto brevi periodi) fino al 1437, poi per un debito non saldato furono costretti a lasciarla come contropartita ai genovesi, sperando un giorno di riscattarla, nel 1484 Genova entrò in guerra con Firenze e i fiorentini comandati da Lorenzo dei Medici assaltarono e presero le “Terre” genovesi della Versilia, ponendo fine alle speranze lucchesi di riscattarle, la rocca di Corvaia subì l’ultimo assedio della sua storia, i fiorentini riuscirono ad espugnarla e con loro iniziò il suo declino, Firenze mantenne la sua giurisdizione su quelle “Terre” fino all’Unità d’Italia e la rocca perduta la sua importanza strategica venne abbandonata, oggi della rocca restano poche tracce, sono sempre visibili solo alcuni tratti delle mura di cinta immersi in un oliveto. |
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Minazzana |
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Pozzi |
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Querceta |
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Riomagno |
Altre foto: Chiesa di S.Giovanni Battista |
Valventosa |
Di Valventosa oggi disponiamo di poche notizie, la sua storia non differisce da quella di Seravezza, una (se non la prima) delle sue prime notizie storiche che ci confermano la sua esistenza, le troviamo in un documento del 1353, nel quale un certo Domenico da Valventosa risulta possedere dei beni locati a Strettoia, con l’avvento delle armi da fuoco, nel borgo fece la comparsa di una fabbrica di archibugi, che durò fino alla fine del XVIII secolo, il suo oratorio al momento della sua costruzione venne intitolata a S.Paolo. |