Comune di Barga
Barga
     
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Borgo medievale fra i più conosciuti della Garfagnana e grande antagonista di Lucca, in epoca medievale-rinascimentale, Barga nel corso dei secoli si sviluppò intorno a una piccola chiesa longobarda intitolata a S.Cristoforo (viene menzionata per la prima volta in un documento del 998), fortificata da una cinta muraria, in grado di offrire riparo in caso di pericolo, agli abitanti dei casolari sparsi nelle vicinanze.

In quella piccola chiesa posta sulla sommità del colle, i barghigiani identificarono fin dall’inizio i loro sogni di libertà e indipendenza, più grande era il sogno, più grande doveva essere la chiesa, così continuarono ad ingrandirla rendendola sempre più sontuosa arricchendola anche con molte opere d’arte, fino a trasformandola nell’attuale Duomo, visibile dai principali castelli e Comuni medievali lucchesi e in seguito anche estensi, di quell’ampio tratto di valle del Serchio, con grande forza e grande spirito, per secoli, sfidarono chiunque cercasse di infrangere i loro ideali di libertà e di indipendenza, “quanto più  sontuosa è la chiesa, quanto più grande è il nostro comune”. 

Col passare dei secoli e con il continuo incremento della popolazione del borgo, venutosi a formare intorno a questa prima fortificazione, la chiesa con le sue mura di protezione, venne inglobata all’interno delle mura di cinta di un castello ben più grande, ricoprendo così anche il ruolo di rocca (l’area esterna della chiesa), i suoi primi signori feudatari di Barga di cui abbiamo notizia furono i Ronaldinghi signori di Loppia, che nell’983 ottennero in allivellamento dal Vescovo di Lucca Teudigrimo la Pieve di Loppia e le sue “Terre”.

Barga dopo l’epoca Longobarda, grazie a “speciali privilegi” fu sottoposta alla giurisdizione dell’Impero attraverso i Marchesi di Toscana, il 26 giugno 1090 la Contessa Matilde e suo marito Guelfo di Baviera, riconoscendone l’importanza militare e politica, mentre erano assediati a Mantova, emanarono a favore del castello speciali concessioni e privilegi, che in quel tempo venivano concessi raramente e solo a particolari castelli.

Nel XII secolo, Lucca cercò di espandere la propria giurisdizione sull’intera valle del Serchio e Barga come altri comuni vicini cercò fin dall’inizio di sottrarsi al loro dominio, nel 1170 furono costretti a giurar fedeltà a Lucca, ma quindi anni dopo con l’arrivo in Lombardia dell’Imperatore Federico Barbarossa, dopo aver riconfermato la loro lealtà e fedeltà all’Impero, i Ronaldinghi riuscirono a farsi riconfermare i “Privilegi” ottenuti dalla Contessa Matilde, diventando uno dei Comuni liberi della Valle del Serchio, sottoposti solo all’Impero.

I lucchesi mal digerirono questa situazione politica e cercarono di ostacolare fin dall’inizio l’indipendenza di Barga e degli altri comuni liberi, nel 1226 Lucca intervenne militarmente in Garfagnana per sedare una rivolta, facendo accampare le sue truppe fuori dal castello di Barga, i barghigiani chiesero aiuto ai Cattanei signori della Garfagnana, ma nello scontro che ne seguì furono sconfitti.

Per nulla intimoriti dai lucchesi, cercarono immediatamente protezione da Papa Gregorio IX, e due anni dopo dinanzi al Nunzio Apostolico Cinzio (o Cencio), all’interno della chiesa di Santa Maria di Pugnano in Pisa, giurarono fedeltà al Pontefice, con l’ascesa al potere dell’Impero di Federico II le cose si complicarono per Barga, i lucchesi fedeli all’Imperatore (spesso in lotta con Papa Gregorio IX) non perdevano occasione di muover guerra a Barga per sottometterla, cosa che gli riuscì quando ottennero (pagando) da Federico II l’Investitura Imperiale sull’intera Garfagnana, nel 1272 Barga lucchese fu elevata al ruolo di “Vicaria”.

Nonostante quest’importante ruolo i Barghigiani continuarono a ribellarsi a Lucca, subendo diversi assedi da parte dei lucchesi, ma riuscì quasi sempre ha difendere la sua libertà, aiutati dai pisani e dai Cattani di Garfagnana, infine nel XIV si dettero volontariamente a Firenze, rimanendo sotto la loro protezione fino all’Unità d’Italia, con l’arrivo dei Fiorentini purtroppo per Barga la pace tanto invocata non arrivò, nel 1352 il castello fu cinto d’assedio da Francesco Castracane, arrivato con le sue truppe dalla vicina Coreglia, i fiorentini accorsi prontamente in aiuto riuscirono a sconfiggere il Castracane, che tre anni dopo cercò nuovamente la presa di Barga, ma anche questa volta i barghigiani aiutati dai Fiorentini riuscirono a salvarsi.

Nel 1363 furono i Pisani ad assediare Barga, forti di 1000 cavalieri e 4000 pedoni posero l’assedio al castello, le cronache di allora raccontano, che i fiorentini corsi in aiuto ingaggiarono una serie di battaglie con i Pisani, subendo anche delle sconfitte e i barghigiani nella difficile difesa del loro castello furono aiutati anche dalle loro donne, infine il generale fiorentino Pietro Farnese dopo alcuni giorni di dura battaglia riuscì ad avere la meglio e a mettere in fuga l’assalitori.

Nel 1437, Barga subì l’ultimo assedio della sua storia, il castello venne assaltato dalle truppe milanesi capeggiate da Niccolò Piccinini, la battaglia fu cruenta ma i barghigiani aiutati da Francesco Sforza, riuscirono a resistere facendo prigioniero Lodovico Gonzaga figlio del Duca di Mantova

Chiese di Barga

 

 

Duomo

Collegiata di San Cristoforo

La Collegiata di San Cristoforo (o S.Cristofano) di Barga prese vita da una piccola chiesa, fondata prima del Mille, nella parte più in alto del colle, di dimensioni ridotte e probabilmente anche difesa, da una modesta cinta muraria, questa primitiva fabbrica, secondo gli storici locali dovrebbe risalire al periodo compreso, fra il IX e il X secolo.

Fin dall’inizio della sua storia la piccola chiesa, intitolata a San Iacopo, per tutti i casolari sparsi sul colle, ricoprì un importante ruolo sia ecclesiastico che civile, oltre alle funzioni religiose, venne utilizzata anche come sede per le prime assemblee civiche, inizialmente svolte fra le sue mura ed in seguito sul piazzale di fronte all’ingresso della chiesa, detto ancora oggi l’Arringo, che in epoca medievale dava sul prato (a ponente), dove successivamente fu eretto anche il Palazzo Pretorio, mentre il prato opposto (a levante) fu utilizzato come cimitero, oggi con il termine Arringo viene indicato anche il piazzale antistante all’attuale ingresso.

Dopo il Mille la chiesa appartenente al Plebanato della Pieve di Loppia al termine di uno dei primi interventi di ristrutturazione ed ampliamento, secondo gli storici locali venne riconsacrata ai Santi Iacopo e Cristoforo. Sul finire del XIII secolo, per ordine di Papa Alessandro IV, il Fonte Battesimale, della Pieve di Loppia, fu trasferito alla Collegiata, che così assunse anche il titolo di Pieve, venendo riconsacrata a S.Maria Assunta (titolo della Pieve di Loppia) e San Cristoforo. La vecchia Pieve in poco tempo venne quasi del tutto abbandonata, all’inizio del ‘500 la sua fabbrica semi distrutta, fu ristrutturata e dotata nuovamente del suo Fonte Battesimale e il Duomo di Barga per un breve periodo ritornò ad essere intitolato ai Santi Iacopo e Cristoforo, nel 1522, la troveremo definitivamente intitolata a San Cristoforo Martire.

Nel corso dei secoli, il Duomo non solo fu ampliato e ristrutturato più di una volta, ma venne abbellito anche con molte opere d’arte, sia internamente che esternamente, all’esterno della nuova fabbrica, sono da segnalare due architravi attribuiti al Biduino (XII secolo), un ulteriore architrave, di fattezza moderna con scolpito sopra un verso del Pascoli, che in poche parole, spiega cosa spinse i barghigiani a edificare una chiesa così sontuosa ed infine non possiamo che segnalare una misteriosa iscrizione scolpita sullo stipite dell’attuale porta d’ingresso, formata dalle lettere M – H e da una V rovesciata, alternate fra loro da tre triangoli equilateri.

All’interno del Duomo è presente uno splendido pulpito (metà del XIII secolo), realizzato da un certo Guido, che gli esperti d’arte in disaccordo fra loro, attribuiscono a Guido Bigarelli (detto Guido da Como), ma anche ad un maestro vicino o della stessa Bottega del Guidetto, sui lati della cassa del pulpito, sono raffigurate le scene scolpite della Nascita di Gesù, dell’Annunciazione, dell’Adorazione dei Magi e la Sintesi degli Evangeli.

 

 

Chiesa del Santissimo Crocefisso

 

 

La Chiesa del Santissimo Crocifisso, eretta nel XII secolo, nel corso della sua storia, subì diverse ristrutturazioni, gli interventi più importanti vennero eseguiti sul finire del ‘500 con il rifacimento della facciata, che per l’occasione venne abbellita con le due statue di S.Caterina e S.Giovanni, mentre nel 1740, al termine di un grande ampliamento, la chiesa assunse l’aspetto attuale.

 

 

Chiesa della Santissima Annunziata

 

 

La Chiesa della Santissima Annunziata, consacrata inizialmente alla Visitazione, venne edificata a cavallo fra il ‘500 e il ‘600, la chiesa cambiò intitolazione, quando al suo interno venne posta la statua della Vergine, che fino ad allora era collocata nel Duomo. Di fronte alla chiesa fu fondato anche il convento delle Monache Domenicane, che il Granduca nel XVIII secolo unirà al convento di S.Elisabetta.

Conservatorio di S.Elisabetta

Il Conservatorio di S.Elisabetta, nacque per volere di Padre Michele da Barga, come semplice Convento di S.Elisabetta nei primi decenni del 1400, modesto ordine religioso che all’inizio del suo periodo più florido (1523), fu sconvolto dalla decisione del Concilio di Trento di imporre la clausura, alle monache del convento. Sul finire del ‘700, il Granduca Pietro Leopoldo, decise di unirlo al convento di S.Domenico e il vecchio Convento di S.Elisabetta, prese il titolo di Conservatorio di S.Elisabetta, all’interno della sua chiesa edificata all’inizio del ‘500 sono presenti due opere robbiane invetriate di notevole pregio, un piccolo tondo raffigurante la Madonna col Bambino e una pala realizzata da Giovanni o da un suo allievo, dove vengono raffigurati i Santi che assistono all’Ascensione della Vergine.

  

 

Chiesa convento di S.Francesco

Con lo scoppio della pestilenza del 1471, Ludovico Turignoli, poi ribattezzato il Beato Michele da Barga, accanto ad un vecchio Oratorio della Madonna delle Grazie avviò la costruzione del convento francescano, all’inizio del ‘500 dopo la morte del Turignoli, i suoi eredi contribuirono notevolmente alla costruzione di una nuova chiesa, in sostituzione del vecchio oratorio, per ospitare il corpo del Beato Michele da Barga, l’intero complesso Ospedale, monastero e chiesa fu affidato ai frati francescani, che lo gestirono fino al periodo napoleonico, il vecchio Ospedale medievale, trasformato in un moderno ospedale, con i suoi reparti e servizi ospedalieri, importanti centri di eccellenza, continua ancora oggi ad assistere la popolazione della Mediavalle del Serchio.

 

 

 

Oratorio di S.Felice

L’Oratorio di S.Felice, è conosciuto anche come Chiesa della Misericordia, per esser stato scelto, come sede dell’Arciconfraternita della Misericordia, quando al termine dell’epidemia di Tifo, del 1817, che colpì duramente Barga, la Compagnia del Crocefisso, come segno di riconoscimento per il lavoro svolto in quella triste occasione, chiese all’autorità cittadine (governo fiorentino), di ricevere gli stessi privilegi della Confraternita di Misericordia di Firenze, che nel 1833 gli furono accordati e la vecchia Compagnia, cosi si trasformò nell’Arciconfraternita della Misericordia di Barga.

 

Chiesa di S.Rocco

 

La chiesa di S.Rocco, venne costruita nel terzo decennio del XVII secolo, sopra una più antica cappella intitolata a S.Rocco, rammentata in un documento della fine del ‘500, ma che un’antica tradizione popolare del luogo, la vorrebbe fondata prima del XIII secolo, nel 1932, l’attuale fabbrica, fu completamente restaurata.

Castello di Barga

Dell’antico castello di Barga, sono rimaste solo poche vestigia, principalmente alcuni tratti di mura difensive, ancora visibili lungo le vecchie strade del centro storico del borgo, un tempo completamente racchiuso all’interno della cinta muraria del castello, dotata di solo tre porte d’accesso, Porta Reale o Moncianella, Porta Macchiaia (entrambe ancora esistenti) e Porta di Borgo che nel 1833 fu demolita per motivi di urbanizzazione. Per quanto riguarda la rocca, sono sempre è sempre visibile il basamento delle mura che sostengono l’Arringo, con il Duomo e palazzo Pretorio, anche se nel corso dei secoli, ne è stato modificato l’accesso, oggi è raggiungibile percorrendo una ripida scala detta “Scalaccia” e da una breve rampa, all’occorrenza percorribile anche dalle auto (autorizzate).

 Palazzo Pretorio - Museo

La rocca del castello di Barga, per i barghigiani rappresentò da sempre il loro più importante centro di potere, civile ed ecclesiastico, non a caso vi edificarono il Duomo e successivamente il Palazzo Pretorio, entrambi affacciati sull’Arringo, lo spiazzo che per alcuni secoli, utilizzarono come sede per le loro assemblee civili e dove discussero delle loro prime autonomie, ottenute grazie a diversi privilegi concessi, sia dagli Imperatori che da importanti esponenti del clero.

La storia e le informazioni riguardanti Palazzo Pretorio, oggi sede del Museo Civico del Territorio, sono disponibili in un’altra sezione del sito, per accedervi basta seguire l’indicazione in basso, le foto sono disponibile nella raccolta fotografica dedicata a Barga, accessibile dall’apposita icona presente in alto.

 

 

Palazzo Pretorio sede del
 Museo Civico del Territorio
 
   
   
   
   
Eventi di Barga