Bagni di Lucca, una delle più famose stazione termali europee del XIX secolo, grazie alle sue 19 sorgenti termali, iniziò la sua storia in epoca preromana, alcuni studiosi analizzando il toponomio (il suffisso “ena”) della località “Corsena”, che probabilmente ospitò il primo nucleo abitato del borgo, ipotizzano per Bagni di Lucca una origine etrusca, nonostante nell’intera Valle della Lima fossero presenti numerosi insediamenti “Vici”, fondati da alcune tribù celtiche dei Liguri Apuani, come testimoniano alcuni manufatti ritrovati nella regione negli ultimi secoli, la tomba a cassetta di Montefegatesi e il centro litico di Casoli, volendo citare i più importanti. Verso la fine del II secolo a.C. i romani ebbero la meglio, nella lunga guerra che li vide contrapposti ai Liguri Apuani, la vittoria gli permise, di realizzare i loro primi insediamenti in Val di Lima, soprattutto intorno al 40 a.C. grazie all’arrivo in zona, di alcuni legionari di Ottaviano, dai loro casali, poi prenderanno vita anche i principali borghi della valle. Con la romanizzazione della Val di Lima, probabilmente iniziò anche lo sfruttamento delle sorgenti termali del futuro Bagno a Corsena o Bagno Caldo, anche se il più antico stabilimento termale di Bagni di Lucca, viene citato per la prima volta in un documento, del 1284. Caduto l’Impero Romano, dopo una breve parentesi gotica, irrilevante per lo sviluppo della valle, in Val di Lima si insediarono i Longobardi e con la loro presenza, Bagni di Lucca che verrà posta sotto la giurisdizione del “Fines Contronenses”, inizierà il suo sviluppo, partendo da i due piccoli centri di Corsena e di Bagno alla Villa, questo ultimo prenderà il nome da uno stabilimento termale, che nel 1376 risulterà già esistente. Verso la fine del X secolo, in alcune Terre della Val di Lima, il casato dei Corvaresi, grazie ad alcuni privilegi ottenuti dai Vescovi di Lucca, andò a sostituirsi a quello dei Suffredinghi, altra nobile famiglia longobarda, che prima di esser costretta a cedere i propri beni ai lucchesi, risiedevano nei due castelli della Rocca e di Anchiano (Borgo a Mozzano) e con il loro arrivo, iniziamo ad avere anche le prime notizie documentate di Bagni di Lucca, in una pergamena del 983, con la quale il Vescovo Teudigrimo, allivellò dei beni al Visconte Fraolmo del fu Fraolmo, appare citata la località “Corsana”. Con lo scoppio delle prime guerre comunali, Lucca iniziò la sua politica espansionistica a scapito dei vari signorotti della Garfagnana, detti anche “Cattanei della Garfagnana”, i Cattanei inizialmente cercarono di opporsi, con tutti i mezzi a loro disposizione, all’avanzata lucchese, più di una volta ricorsero al pontefice, schierandosi con i pisani, loro alleati, si susseguirono così, diversi scontri armati, lungo l’intera valle del Serchio, questi fatti d’armi non coinvolsero Bagni di Lucca, perchè i Porcaresi in quel momento Signori del castello di Corsena, giurando fedeltà al comune di Lucca (1181), riuscendo a districarsi dalla pericolosa situazione politica venutasi a creare, gettando così, le basi per il definitivo dominio lucchese in Val di Lima, che si concreterà nel XIII secolo, con l’Investitura Imperiale sull’intera valle, compresa quella del Serchio, ottenuta dall’Imperatore Federico II, la discesa in campo di Federico II, però causò anche la distruzione del castello di Corsena, i lucchesi nel 1245, per timore che l’Imperatore se ne impadronisse durante la sua venuta a Lucca, lo distrussero, anche se poi al suo arrivo, andarono ad omaggiarlo proprio a Bagno di Corsena, la piccola borgata termale di Bagni di Lucca, che arriverà ad avere per molto tempo una certa autonomia, come dimostra un atto di vendita del 1291, nel quale viene citata una piccola Terra, direttamente sottoposta al Comune di Lucca, detta “Societas……balneorum de Corsena”, sorta intorno alla sorgente termale, per assistere i poveri bisognosi di cure. Dell'antico castello che fu eretto al culmine del colle che sovrasta Bagni alla Villa, a pochi metri dalla chiesina degli Alpini, oggi non rimane che una piccola torretta, ricostruita in parte sopra le vestigia delle vecchie fondamenta. La Repubblica di Lucca, per amministrare le sue Terre, istituì in tutto il suo territorio, una serie di Vicarie e nel riordino territoriale del 1308, Bagni di Lucca la troviamo sottoposta alla “Vicaria Terrarum Civium et Valli Lime”, Vicaria nata da una prima forma di governo lucchese in Val di Lima, che fu detta “Capitania Terrarum Civium”, con giurisdizione sui Comuni di Controne, Cerbaia, Montefegatesi e Lugliano, denominazione che intorno al 1372 scomparirà dai documenti e dal XV secolo, verrà citata solo come “Vicaria della Val di Lima”, la cui sede verrà insediata nel “Palazzo Della Lena” (XVI sec.), oggi sede dell’amministrazione comunale. A partire dal XIII secolo (l’Investitura Imperiale di Federico II), Bagni di Lucca condivise sempre la sua sorte con Lucca, rimanendo legata alla città fino all’Unità d’Italia, come Lucca subì le varie occupazioni fiorentine e pisane, ma riuscì sempre a non rimanere coinvolta in gravi fatti d’armi, l’ultimo di questi la coinvolse nel 1342, in occasione della rivolta ordita dai figli di Castruccio Castracane, che durante la loro fuga, soggiornarono anche nel castello di Corsena, fatto che provocò l’ira dei pisani, che per rappresaglia posero sotto assedio il castello. In epoca Rinascimentale, il borgo proseguì il suo sviluppo, il nuovo stabilimento termale di Bagno alla Villa, aperto nel XIV sec. lentamente portò alla formazione in località Piano di Corsena, di una nuova borgata, l’attuale centro urbano di Bagni di Lucca, che verrà detta anche Villa, ma è con l’ottocento, che per il borgo inizia il secolo “d’oro”, in quel periodo molti personaggi famosi italiani e stranieri, attirati dai numerosi stabilimenti termali, che sorsero nel tratto Villa – Ponte a Serraglio vi dimorarono, il primo personaggio a dar lustro al borgo, escludendo i grandi del medioevo (Federico II e altri illustri nobili lucchesi) fu Elisa Baciocchi (la sorella di Napoleone), che durante il suo Principato, scelse Bagni di Lucca come sua residenza estiva, seguita successivamente dal Duca di Lucca Carlo Lodovico, che in breve tempo ne diventò un assiduo frequentatore e fu proprio il Duca a portare a termine l’opera di ristrutturazione e di ammodernamento, delle strutture turistiche termali iniziate da Elisa, durante il suo principato. Amante della vita mondana e del gioco, Carlo Lodovico nel 1836, su richiesta del francese Adrien Mathis, autorizzò la costruzione del nuovo Casinò a Ponte a Serraglio, che alcuni anni dopo il suo successore il Granduca di Toscana Leopoldo (amante della vita tranquilla e sobria), fece chiudere per un dissenso col gestore del gioco a riguardo di una festa danzante, consentendovi al suo interno solo concerti e alcune veglie danzanti, Casinò che l’amministrazione comunale, dopo una lunga disputa con le autorità competenti, nel 2009 riuscì a far riaprire per poche ore, ad alcune forme di gioco. Nel 1886, l'ingegner Giacomo Simoni, progettò una delle prime centrali idroelettriche in Italia che, venne costruita lungo il torrente Lima, in località "Le Ravacce", centrale idroelettrica che dopo cinquant'anni di chiusura, nel dicembre del 2002 venne riattivata dal comune di Bagni di Lucca, con la corrente elettrica, prodotta dalla piccola centrale, l'Ingegnere Simoni, illuminò il tratto di strada rotabile, compreso fra la Villa e Ponte a Serraglio, realizzando così la prima illuminazione pubblica (elettrica) in Italia. Per oltre un secolo nobili, poeti, scrittori affollarono Bagni di Lucca, la lunga lista comprende personaggi come: Paolina Borghese, i papi Sisto IV e Sisto V, la regina Margherita, Strauss, Listz, Puccini, Byron, Lever, Shelley e molti altri.
Chiesa di S.Pietro
la “Villa di Corsena”, appare per la prima volta, in un documento longobardo del 983, ciò fa presupporre, l’esistenza di una chiesa fra il X e il XI sec. ipotesi confermata in parte da un esame della struttura e da un documento del 1165 “ Actum Corsena Intus Canonica Eccelesie S.Pietri De Suprascripto Loco Corsena”. In epoca Longobarda, la chiesa apparteneva alla “Plebes de Controni”(“Fines” Longobardo denominato “Contronenses”), insieme ad altre 8 chiese e in un documento del 1260, risulta avere una rendita di 170 Lire Pisane, inferiore solo alla Pieve da cui dipendeva, dimostrando già di essere una chiesa prosperosa. Il 5 maggio 1406, dopo una lunga controversia con il Pievano di Controni, risolta dal vescovo Nicolao, gli venne concesso il Fonte Battesimale. Nel corso dei secoli, la chiesa a tre navate sorrette da 8 colonne è stata rimaneggiata più volte, solo il fianco della navata destra, mantiene quasi inalterata la sua struttura (X-XI sec.). La facciata a doppio spiovente, venne realizzata dopo un ampliamento nel XIV sec., nella sua parte destra venne inglobato un portico, per il ricovero dei pellegrini, che nel restauro del ‘900 verrà poi chiuso (gli archi del portico sono sempre ben visibili), la torre campanaria, distaccata dalla chiesa fu eretta alla fine del XVII sec. al posto di un antico campanile, esistente sul lato sinistro della facciata, dove ora sorge la canonica, al suo interno oltre al Fonte Battesimale, è da segnalare una tela del fiorentino Gaspare Mannucci del 1629, la tomba dell'Alfiere Martino della Lena XVI sec.e il Tabernacolo.
Associazione Vicaria Val di Lima
La Vicaria di Val di Lima sorge nel 1972, con lo scopo di promuovere la conoscenza storica e la valorizzazione del nostro territorio, attraverso tutte quelle iniziative che lo Statuto associativo ci permette di eseguire. La rievocazione storica fà parte delle attività di divulgazione delle antiche tradizioni locali. La nostra principale manifestazione, ormai radicata a livello interregionale grazie alla partecipazione di regioni quali la Liguria, l'Emilia Romagna, l'Umbria, il Veneto e vari settori della Toscana, giunta quest'anno alla X° edizione, è il PALIO DELLA BALESTRA STORICA DA BRACCIO che disputiamo due volte l'anno nella seconda domenica di giugno e seconda domenica di settembre prima di Santa Croce Attività associazione
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