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Sillano
 
Le chiese di Sillano
 
 
I borghi di
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Capanne di Sillano
 
Dalli
Dalli di Sopra
Dalli di Sotto
 
Soraggio
Villa Soraggio
Rocca Soraggio
Metello
Brica
Camporanda
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Sillano Google maps

Sillano
Secondo una leggenda locale, il borgo di Sillano prese vita in epoca romana, da alcune capanne, che il dittatore Lucio Cornelio Silla fece costruire in loco, quando con i suoi uomini per le folte nevicate, rimase bloccato fra quelle montagne, interrompendo così per un certo periodo il suo viaggio (104 a.C.) verso la Gallia, spedizione militare intrapresa per portare soccorso alle armate del cognato Gaio Mario, alla sua partenza, le capanne abbandonate vennero occupate dagli uomini che da sempre vivevano in quelle montagne (pastori, boscaioli....), da questo insediamento prese vita la prima comunità di Sillano, Terra che verrà citata per la prima volta, in un atto testamentario del 18 gennaio 793, con il quale il Vescovo Walprando lascerà i suoi beni al suo successore, il Vescovo Giovanni.
In epoca medievale, Sillano appartenne per alcuni secoli al feudo dei nobili di Dalli o de Dorajo, come alcuni storici li definirono, consorteria vassalla per molto tempo dei Malaspina, anche se alcune volte li contrastarono, con giurisdizione sui tre castelli del luogo, Dalli, Soraggio (Sorajo) e Sillano, quest’ultimo venne edificato poco più in alto del borgo di Sillano, in località Castellaccio, in una posizione strategica, che gli permise di controllare anche i castelli di Dalli, Soraggio, Cogna e Borsigliana.
Nel 1229, i nobili di Dalli incalzati dai lucchesi furono quasi costretti a vendergli il feudo, riuscendo comunque a mantenerne l’amministrazione, nello Statuto Lucchese del 1308, attraverso il quale i lucchesi riordinarono le loro Terre, Sillano fu inserito nella Vicaria di Camporgiano, Vicaria alla quale rimarrà sottoposto fino all’unità d’Italia, condividendone le sorti.
Con la morte di Castruccio Castracane, Lucca e le sue Terre vennero a trovarsi alla merce dei pisani e dei fiorentini, il caos politico che ne conseguì interessò anche l’alta Garfagnana e il comune di Sillano, che nel 1340 venne acquistato dai fiorentini e curiosamente questi ultimi lo cedettero in feudo a chi ne lo aveva venduto e i Malaspina, rientrarono in possesso di quelle Terre sfruttando le debolezze delle brevi Signorie che si succedettero a Lucca (Signoria dello Spinola – Signoria dei Rossi e degli Scaligeri), nel 1369 la Repubblica di Lucca, che grazie all’intervento di Carlo IV, era riuscita a ristabilire la sua autorità nella valle del Serchio, riconfermò ai nobili di Dalli i vecchi privilegi che la Contessa Matilde di Canossa e Federico I, alcuni secoli prima gli avevano concesso, così dopo alcuni anni di lotte e dispute, scoppiate fra le fazioni ghibelline e guelfe, Sillano considerata Terra guelfa nel nuovo riordino territoriale della Repubblica di Lucca (1370-1371) venne riconfermata nella Vicaria di Camporgiano, che in quel periodo raccolse sotto di se anche le Terre guelfe della Vicaria di Castiglione.
Nel 1396, le Terre di Sillano rimasero coinvolte in una rivolta sobillata dal ghibellino Appiano (nobile pisano), che insieme ad alcuni fuoriusciti (esuli) lucchesi, allestirono un’armata con la quale attraverso il passo di Pradarena, penetrarono nel contado lucchese espugnando i castelli di Dalli (grazie anche al tradimento del castellano), di Sillano e di Soraggio, la risposta lucchese non si fece attendere, le milizie comunali al servizio di Bartolomeo Guinigi, coadiuvato da Cicchino Avvocati e da Giovanni Boccansocchi, accorsero immediatamente in alta Garfagnana, sedando la rivolta, i tre paesi furono devastati e dati alle fiamme e un certo Buoso da Sillano (uno dei capi della rivolta), subì la decapitazione, alcuni anni dopo un altro Guinigi, Paolo, diventato Signore di Lucca provvederà a ristrutturare e riarmare, quel castello di Sillano che il suo predecessore, assaltò e devastò con violenza.
Con la caduta a Lucca della signoria di Paolo Guinigi, Sillano come molti altri borghi dell’alta Garfagnana, nel tentativo di sottrarsi alle guerre lucchesi-fiorentine e dopo circa otto anni di dominio fiorentino, che interessò tutta la Vicaria di Camporgiano, chiese protezione al Marchese di Ferrara, la dedizione allo stato estense avvenne nel 1446 e da allora il paese farà parte della Provincia Estense della Garfagnana, fino all’Unità d’Italia eccetto la breve parentesi napoleonica.
Verso la fine del XVI secolo, iniziarono le prime dispute in Garfagnana fra lucchesi e estensi, il 16 luglio 1583, Duca Alfonso II d’Este ordinò al colonnello Lodovico Galignano di “guastare” senza occupare le Terre lucchesi in Garfagnana, le milizie reggiane forti di mille fanti e di 200 cavalieri (i Fatinelli), varcarono l’Appennino e dopo aver stabilito il loro quartier generale a Sillano, iniziarono le loro incursioni, che poi sfoceranno nelle tre guerre, che dal 1602 al 1618 i due schieramenti combatteranno nella regione.
Foto di Sillano:  Vicolo N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5 - N°6 - N°7 - N°8 - N°9
 

 

Le chiese di Sillano
 
Chiesa di S.Bartolomeo
Chiesa parrocchiale di S.BartolomeoLa prima chiesa parrocchiale di Sillano dedicata a S.Cristina, fu quella edificata in località Castellaccio, presso l’antico castello (intorno al quale forse prese vita anche il primo centro abitato), che vantò una vasta  giurisdizione, comprendente anche le Terre di Soraggio, poi probabilmente con il formarsi più in basso dell’attuale centro abitato, la sede parrocchiale venne spostata in una nuova chiesa dedicata a S.Bartolomeo, chiesa che una tradizione popolare, vuole sia sorta sopra le fondamenta di un tempio pagano, al tempo del breve (circa otto mesi) pontificato di Eutichiano di Sarzana (273), nel 1405 la chiesa cadde in miseria e per risanare il suo pessimo stato di conservazione, alcuni cardinali arrivarono a concedere un’indulgenza di 100 anni, a chiunque contribuisse economicamente alla sua ristrutturazione (o ricostruzione),
La parrocchia di Sillano, sottoposta all’antica Pieve di Castello (oggi chiamata semplicemente S.Pietro di Piazza al Serchio) in origine appartenne alla Diocesi di Luni e Sarzana, che per volere di Papa Pio VII e del Duca di Modena il 18 febbraio 1822, si tramutò in Diocesi di Massa Ducale, poi alla fine del secolo successivo, nel nuovo riordino delle Diocesi in Garfagnana, Sillano verrà inserito all’interno della Diocesi di Lucca
Altre foto:    Chiesa N°1 - N°2
Oratorio e antico Ospedale di S.Sisto
Oratorio di S.SistoSecondo una leggenda locale, l’antico Ospedale di S.Sisto sarebbe stato fondato dalla Contessa Matilde di Canossa, durante uno dei suoi viaggi intrapresi per raggiungere le Terre di Canossa, adiacente all’Ospedale venne costruita anche una piccola chiesa, che nel corso dei secoli insieme all’antico Ospedale, subì la devastazione di alcuni incendi, nel 1383 il Vescovo di Luni affidò l’oratorio e l’Ospedale alla comunità di Sillano, che se ne occupò fino al 1848, quando una commissione istituita dalla Santa Sede, decise di allivellare i beni (boschi, pascoli e campi) concessi dalla Contessa di Matilde all’Ospedale a dei privati, con l’obbligo di ospitalità nei confronti dei  viandanti che ne avrebbero fatto richiesta

Altre foto:  Oratorio

Oratorio della Madonna del Ponte
Oratorio Madonna del PonteOratorio della Madonna del PonteL’oratorio della Madonna del Ponte, detto anche della “Madonna del Caravaggio”, fu costruito fra il 1731 e il 1733, presso il ponte sul fiume Serchio di Soraggio, un chilometro prima di Sillano (venendo da Piazza al Serchio), accanto alla centrale idroelettrica di Sillano.
 
Altre foto:  Oratorio
Oratorio della Madonna delle Grazie
Oratorio della Madonna delle GrazieL’oratorio della Madonna delle Grazie, venne fondato dalla comunità di Sillano nel 1630, all’inizio dell’antica via diretta ai castelli di Dalli, come segno di ringraziamento per averli fatti scampare all’epidemia di peste, che nel XVII secolo si diffuse in Garfagnana.
 
Altre foto;  Oratorio

 

Oratorio di S.Antonio
Oratorio di S.AntonioL’oratorio di S.Antonio (piccolo eremo soppresso nel 1787), venne fondato in epoca imprecisata, in mezzo ad un bosco, lungo la strada diretta al passo di Pradarena, nel tratto compreso fra Sillano e Capanne di Sillano, un tempo transitata dai pellegrini diretti a Roma e a Lucca (per la venerazione del Volto Santo).
 
Altre foto:  Oratorio

 

 

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