Questo piccolo borgo, posto a pochi metri da un ponte sul fiume
Serchio, deve il nome al console romano Vornius (che in quel
punto del fiume allevava del pesce all’interno di una cala
Cala-Vornius), fortificato già ai tempi dei romani (il console
abitava in un casale fortificato con una torre poso in località
Palazzina poco più in alto dell’odierno borgo), nel corso dei
secoli, per la sua posizione strategica, ha sempre ricoperto un
ruolo importante, fece parte del feudo dei Ronaldinghi di Loppia,
che in quel luogo possedevano oltre a un castello, anche un
ospedale “hospitale de Calavurna”, a pochi metri dal ponte
identificabile probabilmente con la chiesa attuale di S.Leonardo.
Ai
primi tentativi di espansione dei lucchesi in Val di Serchio,
Calavorno si ribellò vanamente nel 1171 venendo distrutto e
incendiato, finito in seguito sotto la giurisdizione di Lucca,
fece parte della Vicaria di Coreglia e per un breve periodo
della contea di Francesco Castracane.
Nel 1345 Calavorno, fu teatro di un’altra battaglia, il conte
Ettore da Panigo e Filippo Gonzaga, inviati da Lucchino Visconti
contro i pisani, penetrarono in Garfagnana attraverso
l’Appennino, con 1500 cavalieri e 2000 pedoni, arrivati al ponte
di Calavorno vi trovarono ben 6 compagnie di cavalieri e altre 6
di balestrieri e fanti pisani ad attenderli, lo scontro che ne
seguì fu tragico per i pisani che subendo gravissime perdite non
riuscirono a fermare l’avanzata dei lombardi.
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