Borghi lucchesi | Lucca "Drento" | Lucca Google Maps |
Ponte a Moriano |
Il paese di Ponte a Moriano, si sviluppò (in epoca imprecisata) intorno ad un antico attraversamento del fiume Serchio, realizzato inizialmente con delle barche e successivamente tramite un primitivo ponte di legno, in epoca medievale presso il ponte sorse anche l’Ospedale di S.Ansano, appartenente alla vicina Pieve di S.Maria di Sesto, fu custode dei pellegrini e dello stesso ponte (insieme a quello sul torrente Mulerna), che per alcuni secoli garantirono l’accesso alla Valle del Serchio, ed è grazie all’Opera di questi ponti, citata in un documento del 1115 e gestita dai Rettori di S.Ilario di Brancoli, di Mammoli e Gignano, che abbiamo le prime notizie del ponte e indirettamente del borgo, le cui origini potrebbero essere ancora più antiche del ponte, visto che nei pressi della stazione ferroviaria, nel 1890, vennero alla luce durante gli scavi ferroviari, dei fittili risalenti al IV – II secolo a.C. seguiti nel 1971 da altri reperti datati III secolo a.C. rinvenuti all’interno di una tomba, che potrebbero confermare, l’esistenza in loco di piccoli insediamenti pre romani Altre foto: Il Ponte |
S.Quirico di Moriano |
S.Quirico di Moriano, è una delle borgate del Morianese che ancora oggi ha mantenuto quasi inalterato il suo aspetto di borgata agricola, qui lungo i pendii della collina, la popolazione ha continuato a mantenere le vecchie tradizioni contadine, continuando a occuparsi dei vigneti e degli oliveti, grazie alle condizioni climatiche favorevoli del luogo che da secoli ne hanno favorito le coltivazioni, agricoltura tipica lucchese, che probabilmente ha accompagnato la vita della borgata fin dalla sua formazione, avvenuta prima del Mille intorno alla sua chiesa, dedicata ai Santi Quirico e Giulitta (o Giuditta), nominata già in un documento dell’803, mentre l’attuale fabbrica risale al XIX secolo.
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Sorbano del Giudice e Sorbano del Vescovo |
Sorbano, dal latino “Suburbanum”, iniziò a formarsi con le prime bonifiche delle terre intorno a Lucca, effettuate dal Vescovo Frediano intorno al VI secolo, che riuscirono a deviare più a nord, un tratto del fiume Serchio, conosciuto in quel tempo come "Auser", le prime notizie di Sorbano, le troviamo inserite in una pergamena del 716, che tratta della divisione di alcuni beni, fra il Vescovo di Lucca Peredeo e un certo Senederado, successivamente in un documento del Mille, il borgo viene citato con due nomi ben distinti, confermando l’avvenuta divisione avvenuta l’11 novembre, in seguito ad una spartizione di terre avvenuta fra Gherardo, Vescovo di Lucca e i discendenti di una famiglia nobile di origine ebrea ,che avevano esercitato la funzione di giudice, fin dall’incoronazione dell’Imperatore Ottone I (912 – 973), la parte del borgo assegnata a questi ultimi, prese il nome di Sorbanello che poi si tramuterà in Sorbano del Giudice, mentre l’altra parte, la più antica nel corso dei secoli diventerà Sorbano del Vescovo. I due borghi così divisi, furono sottoposti anche a due parrocchie ben distinte, nel catalogo degli Estimi della Diocesi di Lucca del 1260, vengono citate sia, la chiesa parrocchiale di Sorbano del Vescovo, dedicata a S.Lorenzo (la più antica) e quella di Sorbano del Giudice intitolata a S.Giogio, fondata probabilmente fra il 900 e il Mille. La storia dei due borghi, a parte la separazione, non si discosta di molta da quella della città di Lucca, come gli altri paesi sorti intorno a Lucca si trovarono spesso in balia degli eserciti nemici, impegnati in assalti e assedi alla città, come avvenne nel 1312 quando furono devastati e incendiati dalle soldatesche pisani di Uguccione della Faggiola. Altre foto: Acquedotto del Nottolini |
Stabbiano |
Stabbiano
è un piccolo borgo dell’antico Pievere di Arliano, dalle origini
sconosciute, la scarsità di documentazioni, trovata fino ad oggi
non ci permette di approfondire la sua storia, lo storico
Guglielmo Lera, qui indica l’esistenza di un piccolo castello (o
palazzo fortificato), che probabilmente racchiuse anche la sua
chiesa intitolata a S.Donato e citata nel catalogo degli Estimi
della Diocesi di Lucca del 1260, ma sicuramente fondata molto
tempo prima, l’attuale chiesa, nella facciata conserva ancora la
fisionomia della vecchia chiesa romanica, che nel XIX secolo
venne ristrutturata e modificata nella struttura.
Altre foto:
Chiesa
Vicolo
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Tempagnano |
Il borgo di Tempagnano di Lunata, prese vita in epoca medievale, grazie all’importante via di comunicazione, che in quel periodo attraversando la regione, collegò Lucca con Porcari e l’ormai scomparso Lago di Sesto, la via esistente forse anche in epoca romana, risultò determinante per lo sviluppo del borgo, nato probabilmente intorno alla sua chiesa o meglio all’antico Ospedale di S.Maria, sicuro riparo per i viandanti in transito, la sua chiesa dedicata a S.Andrea e l’Ospedale, appartennero fin dall’inizio, al Pievere di Lunata, nel XIX secolo la chiesa subì un radicale rifacimento che ne stravolse l’antiche forme romaniche. Il borgo, come la maggior parte dei paesi posti lungo l’antica via di Porcari e Pescia, nel 1336 venne devastato dalle soldatesche fiorentine, durante una delle loro tante incursioni, che si susseguirono negli anni. |
Torre |
Il borgo di Torre oggi è composto dall’unione di due borgate, Torre di Sotto e Torre in Alto. quest’ultima ne rappresenta anche la parte più antica, le origini del paese, lo storico Guglielmo Lera le farebbe risalire al periodo romano, basandosi sul ritrovamento in loco nel 1914, di un sarcofago romano (epoca tardo-romana), reperto misteriosamente scomparso dopo una prima analisi. Le prime notizie del borgo, le troviamo in un documento del 755, con il quale Re Astolfo cede alcuni beni locati in Torre, al Vescovo di Lucca e a conferma dell’importanza di questa Terra, che probabilmente prese il nome da una fortificazione longobarda, presente nella parte in alto, in un documento datato 935 e redatto dal vescovo Corrado, la sua chiesa dedicata a S.Martino risulta già ricoprire il ruolo di “Plebe Baptismale”, dopo il Mille la Pieve probabilmente in occasione di una sua ricostruzione, verrà riconsacrata a S.Nicolao e ricostruita per la terza volta alla metà del XIX secolo, nel corso della sua storia è da ricordare l’incursione pisana del 1397, che causò la distruzione del suo campanile (probabilmente una torre fortificata). Altre foto: Pieve di S.Nicola |
Tramonte |
Tramonte è un piccolo borgo sorto in epoca longobarda, lungo le pendici occidentali del monte Pizzorna, le prime notizie del borgo risalgono al 782, con la fondazione da parte del nobile Gheifredo, della chiesa di S.Angelo a Tremonte o Monte (edificata fuori dal borgo), la chiesa che non ricoprirà mai il ruolo di parrocchiale secondo lo storico locale G.Lera, verrà intitolata anche a S.Maria, mentre la parrocchiale intitolata a S.Martino, la troviamo citata in una pergamena del 903, edificata all’interno del paese, secondo la tipica consuetudine longobarda, che consisteva nel fondare due chiese in un paese, una dedicata all’Arcangelo Michele e l’altra a S.Martino, come segno di devozione verso i loro Santi preferiti, che per i Longobardi rappresentò quasi un dovere, antica usanza che ancora oggi sopravvive in alcuni paesi lucchesi, compresa la città di Lucca, dove vicino al Duomo di S.Martino sorge la maestosa chiesa di S.Michele in Foro. Il borgo di Tremonte, nonostante fosse in una località impervia e lontano da Lucca, dopo la morte di Castruccio Castracame (1328), subì diverse devastazioni da parte delle soldatesche pisane e fiorentine, la più cruenta avvenne nel 1376, ad opera del mercenario Anichino Bongarten. La chiesa di S.Angelo a Tremonte, conosciuta oggi come Convento dell’Angelo, fin dalla sua fondazione ricopri il ruolo di Ospedale, i discendenti di Gheifredo fino al Mille, offrirono assistenza ai pellegrini, che per raggiungere Lucca, attraversarono la Brancoleria, poi i suoi religiosi seguirono la regola dei Canonici Regolari e dal 1279, alla sua gestione si alternarono, le Agostiniane di Cascio, gli Agostiniani della Badia di Camaiore e infine i Canonici del Salvatore, che occuparono il monastero fino al 1657, quando una Bolla di Papa Alessandro VII causò la sua soppressione. Nel 1831, grazie al Duca Carlo Lodovico, il monastero finito in rovina, venne ristrutturato dal Nottolini e affidato ai Passionisti, tre anni dopo, il Duca ristrutturò anche la chiesa di S.Martino. |
Vallebuia |
La
borgata (sparsa) di Vallebuia è una piccola Terra lucchese
collocata all’inizio della Valfreddana, che solo con le
bonifiche dell’XI secolo, vide decollare il suo sviluppo
(prevalentemente agricolo), anche se dal XVI secolo alcuni
benestanti lucchesi vi edificarono alcune ville (i Parensi, i
Benassi, i Minutoli etc....).
La
sua chiesa intitolata a S.Bartolomeo in Vallebuia (o a
Cerbaiuola), già nota nell’VIII secolo dopo esser stata
sottoposta alla chiesa parrocchiale di Castagnori, nel 1822
venne inserita definitivamente sotto la giurisdizione della
chiesa di Monte S.Quirico, nonostante le sue modeste dimensioni
questo piccolo oratorio, fu sempre curato dai suoi fedeli, che
grazie ai più facoltosi venne ampliata e abbellita, come una
qualunque altra chiesa parrocchiale della lucchesia.
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