Borghi lucchesi | Lucca "Drento" | Lucca Google Maps |
Fagnano |
Fagnano da “Fundus Favonianus” (terre della famiglia favonia), poi evolutosi in “Faugnano” e “Fanianum”, ha origine da un casale romano nominato già in una pergamena dell’864, nella quale il 2 luglio di quell’anno il Vescovo Gherardo cambiò 5 pezzi di terra (vigne) della chiesa di S.Prospero (Antraccoli) posti in Massaciuccoli, con 5 terreni locati in “Flesso”(Montuolo). La sua chiesa originaria intitolata a S.Maria ad Martyres posta alle “Casacce”, dipendeva dall’antico romitorio agostiniano denominato anche “Lupocavo” o “Rupe Cava”, in seguito venne costruita una nuova chiesa, che nel 1848 per le sue pessime condizioni fu necessario demolire e ricostruire, verrà riconsacrata nel 1858. Dal 1505 al 1917, la nuova chiesa intitolata a S.Maria Assunta, rimase sottoposta ai Canonici di S.Michele in Foro, |
Farneta |
Farneta, antica
borgata medievale, già citata in documenti del 768 e 771,
diventò famosa per la sua Certosa, una delle prime in Toscana,
fondata nel 1340, in seguito ad una donazione di Gardo
Bartolomeo Aldebrandi, venne consacrata nel 1358, nel settembre
del 1944, la Certosa visse una delle pagine più tragiche della
sua storia, dodici Padri, per rappresaglia furono barbaramente
trucidati dai tedeschi, al suo interno è da segnalare, la pietra
tombale del XIV secolo, di Nicoloso Aldebrandi della scuola
dell’Orcagna. La sua chiesa, intitolata a S.Lorenzo, viene citata per la prima volta, anche se indirettamente, nel documento dell’892, dove il Vescovo Gherardo, risolve una lite scoppiata fra il Pievano di Arliano e il pievano di San Macario, per l’assegnazione di alcune Decime, nell’elenco delle chiese contese, fa parte anche quella di “Farnita”, senza però specificarne il titolo, comunque nel XII secolo, la chiesa dovette subire una prima ristrutturazione e nel Catalogo, delle Decime Diocesane del 1260, la troviamo rammentata come, “Ecclesia S.Laurentii de Farneta”. La chiesa, ad una navata, fondata sopra un'altura poco distante dal borgo, nel corso della sua storia, venne sottoposta a diversi interventi di ristrutturazione, nel XVII secolo, fu ristrutturato o ricostruito parzialmente il suo campanile (e forse anche la chiesa), dai documenti di quel periodo, il progetto che prevedeva un ulteriore innalzamento di circa 8 braccia, fu portato a termine solo nel 1863, quando venne ristrutturata l’intera chiesa. Altre foto La Certosa di Farneta N°1 - N°2 |
Gugliano |
Gugliano da
“Jullianum” o “Julianum”, piccolo borgo collinare del “morianese”,
sorse intorno ad un casale e a una piccola chiesa, dedicata a
S.Stefano, anche se in una pergamena datata 817, in loco “Juliano”,
verrà nominata la chiesa dei SS.Martino e Giorgio, la chiesa
sarà citata come S.Stefano, molto più avanti, in un documento
del 1182, con il quale l’avvocato della Canonica di S.Martino in
Lucca e il giudice Gulando, trovarono un accordo e una
riappacificazione, al termine di alcune controversie scoppiate
per il possesso di diversi beni, alcuni dei quali, confinavano
con le Terre della chiesa di “S.Stefano de Guliano”, questo
documento, però non indica quando sia avvenuta, la nuova
consacrazione che generalmente, coincideva sempre al termine di
una ricostruzione (le chiese prima del XII secolo, quasi sempre
furono ricostruite più di una volta).
La chiesa nel 1374
venne certamente ricostruita, dalla sua comunità, ulteriori
lavori di ampliamento e ristrutturazione, furono eseguiti nel
XVIII secolo e nel 1860.
Nel Catalogo delle
Decime della Diocesi di Lucca, del 1260, la chiesa sottoposta
alla Pieve di Torre, viene citata come “Ecclesia S.Stephadi de
Gulliano”,
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Maggiano |
Maggiano, è un borgo collinare, nato lungo la via Sarzanese, dalle origini forse pre-romane (Liguri o Etrusche), anche se nei pressi del borgo, si trova la Buca Tana, usata sul finire del neolitico, come luogo di sepoltura. Fino al 1200, la sua comunità ricoprì un ruolo importante e florido, non a caso nel borgo oltre alla chiesa di S.Andrea, venne fondato anche il Monastero di Fregionia, le prime notizie della chiesa di Sant’Andrea di Maggiano, le troviamo all’interno di una pergamena del 1233, nella quale il suo sacerdote Bono, è testimone di un compromesso, siglato fra Ranuccio canonico del Capitolo di San Martino in Lucca e i preti Giovanni (pievano di Elici), Pagano (Massarosa) e Riccomanno (Gualdo), la chiesa di S.Andrea, forse intitolata allo Spirito Santo, al momento della sua fondazione, avvenuta in epoca sconosciuta, fu sottoposta fin dall’inizio, alla Pieve di Arliano e con la fondazione del Monastero, fu affidata ai monaci di S.Maria di Fregionia, nel Catalogo delle Decime Diocesane del 1260, viene rammentata come “Ecclesia S.Andree de Magiano”, nel XV secolo, per ordine di Papa Giulio II, le sue rendite risultano trasferite al monastero di Fregionaia. Nel XVII secolo, nella facciata della chiesa (ad una navata), fu inserito un piccolo loggiato che, probabilmente corrispose anche al suo primo e ultimo intervento di ampliamento, nel XIX sec, con il crescere della popolazione, la comunità decise di edificare una nuova chiesa (l’attuale, molto più vicina al borgo), consacrata nuovamente a S.Andrea, ai primi del Novecento, la vecchia fabbrica fondata, nella parte in alto del borgo, venne sconsacrata e venduta ai privati. Le prime notizie del Monastero di Fregionia, compaiono in un documento del 1225, “bulla Alexandri quarti pro monasterio Fixionariae”, di due anni postcedente alla prima citazione della chiesa di S.Andrea. Alla fine del XV secolo, Papa Giulio II (Papa dal 1503, le concessioni furono fatte prima della nomina o i documenti sono stati interpretati male), oltre alle rendite della chiesa di Maggiano, al Monastero unì anche la chiesa di S.Frediano di Cassano (Compignano), con la soppressione del Monastero (metà del XVIII secolo), la struttura venne riconvertita in ospedale psichiatrico, il nuovo ospedale, manicomio come poi verrà detto , fu inaugurato purtroppo nel 1773, per oltre due secoli, a torto o a ragione, a seconda della propria coscienza, ospitò i malati di mente della lucchesia, solo nel 1978, grazie ad una legge della Stato Italiano, questi “lager” legalizzati, furono soppressi definitivamente, senza però proporre nessuna alternativa valida e funzionante nella realtà (sulla carta magari il problema risultò risolto), ma come recita un detto popolare, “fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”. Altre foto: l'antica chiesa di S.Andrea L'ex Manicomio di Maggiano, oggi ospita un percorso museale, visitabile su richiesta, curato dalla fondazione Mario Tobino (informazioni fondazione) Ulteriori informazioni storico culturali del borgo, sono disponibili all'interno del sito ufficiale dell'associazione culturale paesana di volontariato Insieme per Maggiano |
Massa Pisana |
Massa
Pisana fin dal medioevo, venne scelta dai nobili e signori di
Lucca come luogo ideale per costruire le loro ville, nel XIV
secolo Castruccio Castracane vi costruì la sua residenza in
campagna (l’attuale Villa della Principessa) e nei secoli
successivi sono da segnalare le ville: Bernardini (poi Pagni XVI
sec.), Pagliai (costruita dal Civitali nel XVI sec.), Antognoli
(poi Lazzareschi XVII sec.) e Cheli (XVII sec.).
Alla caduta della Repubblica di Luca (1799), il Governo
Provvisorio inserì il borgo nella Vicaria di Capannoni, poi
successivamente con la riforma di Giuseppe Welklein 4 ottobre
1815, entrò a far parte del comune di Lucca
La
sua chiesa di S.Ambrogio, citata per la prima volta in una
pergamena del IX secolo, venne ristrutturata completamente nel
1911.
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Mastiano |
Mastiano
è un borgo sparpagliato sopra una collina del “Morianese” , la
sua chiesa parrocchiale un tempo diversamente orientata,
intitolata a S.Andrea ne rappresenta il centro ideale. Il paese
di Mastiano è probabilmente di origine Romane alcune tracce (un
pozzo di marmo) di antichi insediamenti Romani sono state
rinvenute nella località “Mammoli” presso la sua chiesa di
S.Ginese.
Altre foto:
Mastiano
N°1 -
N°2
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Meati |
Meati
(da Meatum o Meata), borgata probabilmente di origine Longobarda
situata presso il confine pisano, come la sua chiesa intitolata
a S.Michele (l’angelo guerriero venerato dai Longobardi), che
venne ampliata nel secolo scorso, dell’antica struttura oggi
rimane solo la facciata
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Monte S.Quirico |
L’origine del borgo, conosciuto all’inizio come “Monticello” e successivamente come “Monsanquilici” si perde nella notte dei tempi, Monte S.Quirico viene citato per la prima volta all’interno di una pergamena datata 767 e alcuni anni dopo nel 788 viene menzionata anche la sua chiesa intitolata a S.Quirico. Nel XIV secolo Monte S.Quirico conobbe il periodo più nero della sua storia, nel 1341 i Pisani assediarono Lucca governata in quel periodo dagli Scaligeri, che nel frattempo riuscirono a vendere la città assediata ai Fiorentini, il 25 settembre 1341 le milizie fiorentine attaccarono i Pisani sconfiggendoli, alcuni giorni dopo l’esercito pisano si riorganizzò e diede battaglia ai Fiorentini, in quei giorni di dura battaglia intorno a Monte S.Quirico l’antico ponte del borgo venne distrutto dai Fiorentini sconfitti e in fuga. Nell’agosto del 1430 nel borgo si accampò lo Sforza con le sue soldatesche e la notte del 15 agosto con l’aiuto di due nobili Lucchesi, Piero Cenami e Lorenzo Buonvisi entrò in città e pose fine alla signoria di Paolo Guinigi. Il territorio del borgo dopo una serie di bonifiche volute dal Vescovo Anselmo I, restò patrimonio vescovile fino al XIV secolo, dopodiché come spesso accadeva in quei secoli finì in mano a poche famiglie, che l’utilizzarono principalmente per costruirci le loro ville, fra le quali citiamo, Villa Civitali poi Morriconi XVI sec. (ospitò Matteo Civitali), Villa Buonvisi XVI sec. (la sua cappella venne affrescata con scene rappresentanti l’intera leggenda del Volto Santo) e Villa Paolina (poi Pardini), costruita dai Balbani venne ampliata nel XVIII sec. dagli Arnolfini e nel 1822 Paolina Bonaparte la ristrutturò (rendendola più francese). L’antico ponte di Monte S.Quirico, fin dai tempi antichi ricoprì un ruolo importante nella rete viaria Lucchese (la strada che lo attraversava proveniente dalla Valfreddana, collegava la città con Camaiore e Luni), ma nel corso della sua storia fu ricostruito più di una volta, dopo la distruzione da parte dei Fiorentini (1341) in seguito a diversi danneggiamenti venne ristrutturato negli anni 1346, 1352 e 1360, nel 1370 fu ricostruito nuovamente come avvenne anche nel 1536, successivamente nel 1598 una piena del Serchio portò via l’arcata maggiore che venne ricostruita prima di legno e poi in pietra (1641). La piena del Serchio lo distrusse altre due volte, nel 1786 e nell’infausto 1812, dopo quest’ultimo crollo il fiume per ben due anni fu possibile attraversarlo solo con la barca, poi nel 1814 venne ultimato un ponte provvisorio in legno e due anni dopo fu riedificato in pietra, un secolo dopo durante l’ultimo conflitto il ponte subì un’altro crollo nel 1944 i tedeschi lo fecero saltare in aria (troverà la pace questo ponte?). La chiesa del borgo intitolata a S.Quirico fu riedificata e riconsacrata nel 1061 dal Vescovo Anselmo I lo stesso giorno che gli venne comunicata la sua elezione a Pontefice, nel 1518 Leone XI la pose sotto i Canonici di S.Michele e nel 1889 con una serie di ristrutturazioni gli venne data l’attuale fisionomia. Altre foto: Monte S.Quirico N°1 - N°2 |
Montuolo |
Montuolo è un borgo molto antico, chiamato in origine “Flexo” per il gomito formato in loco dal canale Ozzeri (realizzato da S.Frediano durante i suoi lavori di sistemazione delle vari ramificazioni del fiume Auser), prima di immettersi nel ramo principale dell’Auser (Auserclum - Serchio). Le prime notizie del borgo, le troviamo all’interno di alcuni atti notarili dell’VIII secolo, nei quali la località “Flexo”, appartenente alla sua chiesa (elevata a “Pieve” prima del Mille), viene indicata come zona fertile e ben coltivata, intorno al Mille il piccolo monticello (l’area fortificata del borgo) posto a levante della chiesa, chiamato “Mons Joli” prese il mone di “Montiolo” (che diventerà in seguito Montuolo), come risulta da un atto di vendita di una vigna “In Loco et Finibus Montiolo” e dal racconto di una “cronaca pisana” del 1164, nella quale viene confermata l’esistenza in loco di una fortificazione lucchese, in seguito nel XV secolo il mone Montuolo si estenderà anche al borgo. I lucchesi in epoca medievale, considerarono Montuolo un punto cardine per la difesa della loro città e nei suoi pressi, vi innalzarono un secondo castello di rinforzo “Castel Passerino” distrutto in seguito da Uguccione della Faggiola nel 1313 e dai fiorentini nel 1336. Dopo la battaglia di Montaperti (1260) fra guelfi e ghibellini, i pisani scontenti dagli accordi di pace stipulati fra Re Maifredi e i lucchesi, continuarono la guerra con Lucca impadronendosi del Castello di Montuolo, che venne liberato alcuni anni dopo grazie anche agli aiuti pervenuti da Firenze, ma nel 1342 con il trattato di pace firmato il 20 giugno fra lucchesi e fiorentini (dopo un’ennesima guerra), il castello di Montuolo (e Lucca) finì nuovamente sotto il dominio di Pisa, “servitù babilonese” come fu chiamata allora, che terminò dopo varie peripezie l’8 aprile 1369 grazie a Carlo IV di Lussemburgo. La sua chiesa, detta in origine “Pieve di Flesso” dedicata a S.Martino e in seguito ai Santi Martino e Giovanni, nell’Elenco degli Estimi della diocesi di Lucca del 1260 nonostante le sue 9 chiese e i suoi due Romitori, risulta essere fra le Pievi più povere del distretto lucchese, dell’antica struttura oggi rimangono solo poche tracce (mura lato nord), a causa dei numerosi interventi di ristrutturazione, che ha subito nel corso dei secoli (l’ultimo fra i quali effettuato dall’ingegner Cervelli nel XIX secolo). Nei pressi del borgo, in località “Rivolta”, era presente anche un lazzaretto “Casa dei Lebbrosi”, collocato lungo la via, diretta alla Pieve, nel luogo detto anche “Spanga”, le uniche notizie del lazzaretto, le abbiamo in occasione della sua distruzione (1158), causata da una piena del fiume Altre foto: Montuolo N°1 - N°2 - N°3 la Pieve |
Mugnano |
Di Mugnano ci sono pervenute poche notizie, nonostante le sue origini le possiamo far risalire all’epoca tardo-romana, la sua chiesa intitolata a S.Michele “l’angelo guerriero” venerato dai Longobardi, confermerebbe una sua esistenza già negli anni successivi alla caduta dell’Impero Romano D’Occidente. Sorto probabilmente su un isolotto del fiume Auser (il Serchio nel suo antico percorso), venne semidistrutto nel 1336 dai Fiorentini in lotta con gli Scaligeri nuovi “padroni” di Lucca (con Mastino della Scala), succeduti alla Signoria dei Rossi in uno dei peggior momenti della storia di Lucca, messa in quel periodo alla merce del miglior offerente. |