Borghi lucchesi | Lucca "Drento" | Lucca Google Maps |
I borghi di Lucca |
Pieve S.Stefano |
Pieve S.Stefano è una piccola borgata sparsa, che probabilmente andò a formarsi intorno alla sua Pieve, fondata intorno al VI secolo, anche se all’interno della chiesa è presente un sarcofago infantile romano di notevole pregio, databile III secolo, che con i suoi bassorilievi, figura umana, geni alati e alcune navi sullo sfondo, pare voglia rappresentare il trapasso felice dalla vita alla morte, il viaggio verso l’aldilà (l’ignoto, l’oltretomba), che potrebbe ipotizzare un primitivo insediamento colonico romano. La borgata formatasi lungo le pendici delle colline lucchesi, che separano la Valfreddana dalla città, ricche di vigneti e oliveti, che oggi comprende le vicine località di Forci, Greco, Rugano e Viano, fin dal rinascimento venne scelta come residenza di campagna dalla nobiltà lucchese, dal XVI secolo numerose ville sorsero, in quel luogo fra le più celebri spicca quella costruita dai Buonvisi in località Forci e quella di Carlo Lodovico costruita dal Nottolini che il Granduca utilizzò come casino di caccia. |
Ponte S.Pietro |
Il
borgo si sviluppò nel corso dei secoli, intorno ad un piccolo
ponte sul fiume Serchio (dal quale poi prenderà anche il nome
“Ponte S.Pietro”), conosciuto in origine come “Ponte del
Marchese” che nel X secolo, un marchese di Toscana, decise di
edificare, per facilitare l’attraversamento del fiume Serchio
che fino ad allora, era possibile farlo, solo grazie ad alcune
imbarcazioni presenti in loco. All’interno di una pergamena, redatta il 4 novembre 1081, oltre al “Ponte del Marchese”, troviamo citata anche, una chiesa adiacente al ponte dedicata a S.Pietro, questa piccola chiesa ,ricostruita nel XVII secolo, rappresentò per diversi secoli, un punto di riferimento per i molti pellegrini in viaggio, lungo la via Romea, nei suoi pressi nacquero ben 5 “Hospedali”, tre dei quali, risultarono già esistenti nel XIII secolo, due di questi: L’Ospedale S.Maria di Ponte San Pietro e l’Ospedale di Puccio Lucchesi, vengono nominati, nel Catalogo degli Estimi del 1260, come Ospedali appartenenti alla Pieve di Flesso (Montuolo). In epoca medievale la Repubblica di Lucca, vista l’importanza del ponte, per proteggere i pellegrini e soprattutto, i traffici commerciali, provvide a fortificarlo, costruendovi accanto un castello, piccolo baluardo difensivo Lucchese che più di una volta, verrà assaltato dai Pisani nelle continue guerre medievali, combattute fra le due città. Il ponte, nel corso della sua storia, fu ricostruito più di una volta, nato interamente di legno, nel 1379, venne ricostruito impiegando per la prima volta, dei pilastri in pietra, successivamente nel 1492, sarà ricostruito interamente in pietra (sorretto da sette archi), costruzione, realizzata troppo bassa e quindi, soggetta ugualmente a crolli, in caso di piena del fiume, due secoli dopo, per aggirare il problema venne deciso di innalzarlo (1699), senza però risolvere la questione che si ripresentò, poco dopo. Nel 1789, si intraprese l'intervento risolutore, per renderlo sicuro e immune ai crolli, fu chiamato l’ingegnere bolognese Gemignano Rondelli che provvide, ad innalzarlo ulteriormente, dopo averlo anche allargato e rinforzato nei sostegni, nonostante alcuni danni subiti nell’ultimo conflitto, il ponte del Rondelli ancora oggi viene utilizzato. Altre foto La chiesa di S.Pietro |
Pozzuolo |
Le poche notizie storiche di Pozzuolo disponibili oggi, riguardano principalmente il suo primo periodo di formazione, citato in alcune pergamene longobarde antecedenti al Mille come “Putiolo” e “Postiolo”, nacque in epoca ben più antica e più precisamente sulle rovine di alcuni insediamenti etruschi avvenuti in periodi diversi, come dimostrerebbero alcuni reperti archeologici, rinvenuti presso il Romito di Pozzuolo, durante i lavori di costruzione dell’acquedotto realizzati ai primi del 1980. Posteriormente al Mille nel borgo non avvennero eventi particolari, anche se come altri piccoli centri del versante lucchese dei monti Pisani si trovò coinvolto sicuramente nelle guerre con Pisa. La chiesa intitolata a S.Stefano fondata in epoca Longobarda venne ricostruita dopo il Mille e ristrutturata più di una volta dal XVII secolo. |
Saltocchio |
Il
borgo di Saltocchio (dal latino Saltucclum) prese vita in epoca
longobarda, intorno alla sua chiesa intitolata a S:Andrea e già
citata in un documento del 758, con la formazione della
Repubblica di Lucca il piccolo borgo diventò soprattutto in
epoca rinascimentale un centro residenziale della nobiltà
lucchese, qui dal XVI secolo sorsero diverse ville, Villa
Orsucci, Villa Banchieri, Villa Cenami e altre che nel corso dei
secoli, in seguito alle varie vendite avvenute, videro cambiare
il loro nome. La chiesa di S.Andrea, inizialmente appartenente alla Pievania di Sesto di Moriano, nel catalogo degli Estimi del 1260 la troviamo dipendente della Pieve di S.Pancrazio, l’attuale struttura costruita alla fine del XIX secolo, da alcuni esami fatti alle sue fondamenta risulterebbe essere la terza ricostruzione (ma non è certo). Altre foto: Villa Oliva |
S.Alessio |
S.Alessio
probabilmente é un borgo di origine tardo-romana sviluppatosi,
come molto spesso accadeva in quel periodo, intorno ad una
piccola chiesa fondata al dilagare nelle campagne del
cristianesimo, oggi la mancanza di documentazione e
probabilmente l’originario nome molto diverso dall’attuale,
impediscono l’approfondimento delle sue origini, lo storico
E.Repetti cita l’esistenza di un “Vico Alias” citato in un
documento dell’801, riconducibile a S.Alessio, ma ne mette anche
in discussione il collegamento, affermando che in alcuni
documenti successivi, questo “Vico” risulterebbe più vicino a
Ponte a Moriano che a Lucca, comunque le prime notizie certe
sono collegate alla sua chiesa, costruita originariamente più
vicina al fiume e quindi più esposta alle inondazioni, nel 1415
fu riedificata sopra una piccola collina (dove oggi troviamo la
sacrestia), e alla fine del XVII secolo venne costruita
l’attuale struttura. |
S.Cassiano di Moriano |
S.Cassiano
di Moriano, piccola borgata sparsa del morianese, si sviluppò
intorno alla sua chiesa, fondata nel lontano 753 e sottoposta
inizialmente alla chiesa di S.Maria di Sesto, nel 1388 la chiesa
che oggi rappresenta la parte più antica del borgo e forse
ancora il suo centro, venne elevata a parrocchia, fino a quando
nel 1414 fu sottoposta nuovamente ad un’altra chiesa, quella di
S.Stefano di Castello, poi dopo quattro secoli riuscì a
riprendersi il suo antico privilegio (1858).
Nel XVII secolo a S.Cassiano di Moriano iniziarono a fiorire
alcune ville, le più importanti furono Villa Laurenzi, Villa
Pierotti e Villa Baldassarri.
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S.Cassiano a Vico |
S.Cassiano
a Vico nacque in epoca romana, sopra un isolotto creato
dall’allora ramificazione del fiume Serchio (l’Auser) che
circondava la città e bagnava gran parte della piana di Lucca,
come racconta l’origine del suo toponomio “Vicus Insularis”,
Vicus inizialmente composto anche dalla borgata di S.Pietro a
Vico e dalla comunità in continua espansione , che nell’VIII
secolo arrivò ad avere ben tre chiese, tutte sottoposte alla
pIeve di Lammari.
Nonostante la fondazione della chiesa di S.Cassiano a Vico,
venga fatta risalire all’VIII secolo, oggi non siamo in grado di
stabilire l’epoca precisa dell’avvenuta separazione delle due
borgate, accaduta probabilmente intorno al Mille, nei pochi
documenti in nostro possesso la località S.Cassiano a Vico la
troviamo citata inizialmente grazie alla presenza in loco di un
convento di suore agostiniane (1277 – 1336).
Nel XIII secolo, secondo una leggnda popolare a S.Cassiano a
Vico, presso la corte Cisterna, con l’apparizione della Madonna
venuta in soccorso della madre di un bimbo indemoniato iniziò la
venerazione a Lucca della Madonna del Soccorso, che ancora oggi
è presente in molti paesi della provincia.
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S.Concordio in Contrada |
S.Concordio in Contrada, oggi quartiere moderno della città di Lucca, in origine fece parte della contrada meridionale di Lucca che fu detta “Pulia” (o Apulia), per le tante sorgenti presenti (popullano) nel terreno, contrada che intorno al Mille comprendeva anche le borgate di S.Ponziano, S.Pietro Maggiore e S.Colombano, contrada che nel XVI secolo subì vari riordini territoriali, fino ad arrivare al 1779 quando S.Concordio in Contrada diventerà parrocchia indipendente. La storia di S.Concordio in Contrada non si discosta di molto da quella di Lucca, nel corso dei secoli nella borgata non si verificarono particolari eventi bellici diversi da quelli che sconvolsero la città, ma dai documenti in nostro possesso che citano esclusivamente S.Concordio, emergono solo frammentarie notizie, nel 1124 un certo Guglielmo avvocato di S.Concordio prese le difese del Vescovo di Luni durante una controversia con i Marchesi estensi e sempre in quel secolo è da segnalare la presenza dell’Ospedale di S.Lazzaro fondato presso il Ponte Leo Busi in località “Coda di Prato” e che alcuni secoli dopo verrà unito all’Ospedale della Misericordia detto anche di S.Luca. |