Capannori | Capannori Google maps |
I borghi di Capannori |
Compito |
Il Compitese è un piccolo territorio, che dai bordi della pianura lucchese, si snoda lungo le pendici dei Monti Pisani raggruppando diversi paesi, tutti appartenenti in origine alla Pieve di S.Giovanni Battista di Compito, il centro religioso di questa Terra, che vide incontrarsi ben tre civiltà, quella celtica dei Liguri Apuani, quella Etrusca e infine quella Romana, le colline dei Monti Pisani da sempre offrirono un valido riparo all’uomo, la Piana Lucchese, un tempo acquitrinosa e il vasto lago di Sesto, spinse l’uomo a rifugiarsi fra questi boschi ricchi di legname e di selvaggina. La prima civiltà che qui realizzò i suoi insediamenti, fu quella di origine celtica dei Liguri Apuani, che ben presto si scontrò con i vicini etruschi e successivamente con le legioni romane, i liguri per difendere i propri interessi e la propria incolumità, crearono fra questi monti una efficace rete di “castellari” (fortificazioni lignee o in pietra), sopra i quali, verranno poi edificati i numerosi castelli medievali del Compitese, ciò non impedì alle forti legioni romane di avere la meglio (II – I secolo a.C.), nella lunga guerra che i due popoli combatterono in lucchesia, con la colonizzazione dei romani l’economia del Compitese o meglio di “Compito” migliorò moltissimo, alcune piccole opere di bonifica realizzate in pianura, permisero la nascita di alcune fattorie, la comunità di Compito così oltre che alla caccia e alla pesca nel lago di Sesto, poté contare anche sull’agricoltura, ed è in questo periodo che per gli storici prese vita anche il termine Compito, da “Compitum” incrocio di strade provvisto anche di un piccolo tempio (un precursore delle marginette) in onore dei “Lari Compitales”, le divinità protettrici degli incroci e secondo alcuni studiosi, anche del bestiame e dei campi, anche se negli ultimi anni alcuni storici locali, hanno iniziato ad attribuire al toponomio Compito anche un origine germanica, collegata al nome di un nobile, che probabilmente ne entrò in possesso (Gumpo - Gumpolo?). La caduta dell’Impero romano e le conseguenti invasioni barbariche, causarono lo spopolamento delle campagne e l’abbandono del suo territorio, il livello del lago di Sesto, salì e l’incuria dei canali, causò l’aumento dell’area acquitrinosa nella pianura di Compito, le carestie e le scorrerie portarono all’impoverimento l’intera Piana di Lucca, la situazione migliorò, quando i Longobardi si insediarono a Lucca e con la nuova ridistribuzione delle terre, alcune famiglie nobili, come avevano fatto un tempo i Liguri, scelsero le pendici dei Monti Pisani per edificare i loro castelli, queste fortificazioni, erette su speroni rocciosi o fra boschi impenetrabili permisero ai Longobardi di controllare e governare le vallate sottostanti, il ritorno alla legalità anche se feudale, rimise in moto l’intera economia, favorendo cosi la nascita e lo sviluppo degli attuali borghi del Compitese, che alla fine del Marchesato di Toscana, con il dilagare delle guerre comunali conosceranno nuovamente morte e distruzione, per mano dei pisani, dei fiorentini e delle bande mercenarie, impiegate nei loro vari tentativi di assoggettare Lucca, in quel periodo Compito entrò a far parte del Distretto lucchese delle Seimiglia, rimanendoci fino al 1668, poi la Repubblica di Lucca per sanare le continue controversie (e dissidi) con la sua popolazione, istituì la Vicaria di Compito che cessò di esistere appena dopo la fine della Repubblica Aristocratica avvenuta nel 1799, anche se le prime autonomie le ottenne nel 1605, con l’invio a Colle di Compito, di un Commissario straordinario, in epoca napoleonica, col riordino territoriale voluto da Elisa Baciocchi nel 1806, Compito per un breve periodo, divenne sede del Cantone di Compito, per poi finire definitivamente nel 1823 sotto la giurisdizione del comune di Capannori, Pieve di Compito e S.Andrea di Compito, furono il cuore di Compito, la prima borgata ne rappresentò il centro religioso, mentre la seconda il centro civile e amministrativo. |
Pieve di Compito |
Pieve di Compito è composto da una serie di agglomerati urbani, disposti all’inizio della valle di Compito, formatesi nel corso dei secoli intorno alla Pieve di S.Giovanni Battista, quando questa ultima nell’XI secolo fu trasferita dalla sua sede originaria posta in Villora, località divenuta impraticabile per l’avanzare dell’area paludosa. Il borgo compresa la borgata di S.Andrea di Compito, appartenne al feudo dei Sismondi nobile casato Longobardo, che dopo il Mille amministrò la valle di Compito, risiedendo all’interno del castello di Compito, distrutto all’inizio del XIV secolo, dalle soldatesche del pisano Uguccione della Faggiola, il borgo trovandosi sul confine della Repubblica di Lucca, fu vittima di scorrerie e saccheggi, perpetrati dalle milizie pisane e come avvenne alla fine della Signoria di Paolo Guinigi 1429 anche dalle truppe fiorentine, in questo caso fu provvidenziale l’intervento delle soldatesche di Francesco Sforza. Fino al settecento il borgo di Pieve di Compito, non si sviluppò più di tanto, le guerre medievali e le varie epidemie di peste, frenarono continuamente la crescita, la sua popolazione che contava poche centinaia di unità, iniziò a crescere solo quando le bonifiche del XVIII secolo, resero coltivabile una vasta area pianeggiante, dove ai primi del ‘900, iniziò ad un ritmo crescente, anche l’edilizia moderna del borgo, mentre nella parte più antica del paese, con l’avvento del ‘700, alcune famiglie nobili lucchesi, vi edificarono le loro residenze in campagna, costruendoci ville e palazzi sontuosi provvisti di ampi giardini, oggi venuti alla ribalta per la presenza numerose varietà di camelie, che hanno trasformato l’antico Compito in una valle di camelie. |
Sant'Andrea di Compito |
La
storia di S.Andrea di Compito, conosciuto oggi anche come il Borgo
delle Camelie, la possiamo far iniziare nel lontano 912, quando tre
nobili Longobardi, Auriperto, Anzio e Baldo, decisero di fondare una
chiesina, nei pressi della “Curtis Atriatica” in località Trebbio
(probabilmente fu consacrata solo nel 918), anche se a poca distanza
sul valico di Bisantola, esisteva già la chiesa di S.Pietro a
Forcone, citata per la prima volta in una pergamena del 757, con la
quale viene stipulata la vendita di alcune terre locate in “Croccicle”,
accanto a questa chiesina, verrà poi edificata la torre di
segnalazione di S.Andrea di Compito, conosciuta anche come di
S.Pietro a Forcone, una piccola fortificazione che con lo scoppio
delle guerre comunali, diverrà fondamentale per la difesa di Lucca. Il borgo sviluppatosi intorno alla chiesa di S.Andrea, con le guerre fra Lucca e Pisa, subirà numerose scorrerie, da parte delle soldatesche pisane, come avvenne nel 1143, con la battaglia di Santagallo, con la devastante incursione del 1313 di Uguccione della Faggiola, che seminò morte e distruzione in tutta la Terra di Compito e con l’incursione pisana del 1397, dove 400 cavalieri e 500 fanti, saccheggiarono S.Andrea e S.Pietro a Forcone, ed infine nel 1429, in un momento di debolezza della Repubblica di Lucca, il borgo subirà un’ulteriore devastazione ad opera delle milizie fiorentine. Nel XVII secolo, con l’istituzione della Vicaria di Colle di Compito, S.Andrea di Compito ne diventerà il centro amministrativo, il Palazzo del Commissario, ospiterà per quasi due secoli, la sede del Commissario, quella del Notaio e i due parlamenti di Compito e della Vicaria, ma è soprattutto dal XVIII secolo, che il borgo attraverserà il suo periodo di massimo splendore, grazie alle ville che nobili e benestanti lucchesi vi edificarono, Villa Orsi (XVII sec.), Villa Campetti (XVII sec.), Villa Rosa (XVII sec.) etc.... tutte con ampi e spettacolari giardini, adornati con numerose varietà di camelie, che oggi ad ogni primavera durante la loro fioritura, ospitano la Mostra Mercato delle Antiche Camelie della Lucchesia, la più importante d’Italia, dedicata a questa pianta, importante evento che gli attribuirà, l’appellativo di Borgo della Camelie. La chiesa di S.Andrea di Compito, fu sottoposta fin dall’inizio alla Pieve di Compito, ma questo fu l’unico legame religioso esistente fra le due borgate, a differenza dell’amministrazione civica che le unì, nel campo religioso avranno sempre due chiese parrocchiali indipendenti, a cavallo del XII e XIII secolo, la chiesa non più in grado di ospitare l’intera popolazione, venne ampliata una prima volta, altre importanti ristrutturazione le subì nel 1634 e nel1700, il campanile verrà ricostruito a metà dell’800, sulle rovine della vecchia torre edificata nel 1577. Altre foto: S.Andrea di Compito N°1 - N°2 - N°3 Chiesa N°1 - N°2 Edicola Madonna del Soccorso Vicolo N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5 |
Chiesa di S.Pietro a Forcone |
La
chiesa di S.Pietro a Forcone, la più antica di S.Andrea di Compito,
inizialmente non fu soggetta alla Pieve di S.Stefano di Villora (la
primitiva Pieve di Compito), ma all’Abbazia di S.Salvatore di Sesto,
come risulta nell’elenco delle chiese della Pieve del 983, la
troveremo sottoposta alla pievania di Compito, solo nel catalogo
degli Estimi della Diocesi di Lucca del 1260 con una rendita di 66
lire, durante l’incursione del pisano Uguccione del 1313, la chiesa
e la vicina torre furono danneggiate dalle soldatesche pisane, la
sua piccola comunità che nel 1376, continuava ad avere una “Cerna”
(milizia lucchese) riparò i danni, cercando di mantenerne
indipendenza, nel XVII secolo ormai semi abbandonata e in cattivo
stato di conservazione, vide spostare i suoi benefici alla nuova
parrocchiale di S.Andrea (nel 1663 risulterà già sottoposta) e alla
fine del ‘700 verrà intitolato a S.Lucia
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Torre di segnalazione |
Le origini della Torre di S.Andrea di Compito, sono sconosciute, l’attuale struttura viene fatta risalire al XIII secolo, ma non è da scartare la possibilità di un’altra struttura antecedente, la sua posizione geografica (presso un passo dei Monti Pisani), da dove facilmente si può controllare il versante pisano, potrebbe aver già indotto i Liguri Apuani a costruirci una prima fortificazione, come non è da escludere una prima torre campanaria, eretta dai Longobardi dopo la cacciata dei Goti, vista la presenza ai suoi piedi, di una cappella già esistente nell’VIII secolo, tra l’altro furono i Longobardi a erigere lungo le pendici del Monte Castellaccio, il castello di Compito. L’attuale torre, nel medioevo andò a completare, il sistema difensivo della Repubblica di Lucca che grazie, ad una serie di punti di segnalazioni, era in grado di ricevere attraverso la Torre di Palazzo (posta nel centro di Lucca), le segnalazioni di pericolo inviateli dal contado, il più famoso di questi avamposti fu la rocca del Bargiglio, detta non a caso l’Occhio di Lucca (controllava il territorio a nord), ma anche la torre di segnalazione di S.Andrea, ricoprì un importante ruolo strategico, i lucchesi, sul tetto della torre vi posero uno speciale braciere o fanale (mantenutosi fino ai nostri giorni), da accendere in caso di un’invasione pisana, con l’accensione di un fuoco nel braciere, veniva così inviato un segnale luminoso, diretto al castello di Compito, che a sua volta, lo ritrasmetteva alla Torre di Palazzo. Durante le guerre Comunali, combattute fra Pisa e Lucca, con Firenze alleata secondo la convenienza del momento, la torre più di una volta venne attaccata dai pisani e forse anche danneggiata, ma mai perse la sua vitale importanza, anche Paolo Guinigi nel XV la ritenne fondamentale e la inserì nell’elenco delle fortificazioni da ristrutturare e rafforzare, lungo la parete frontale della torre, fu inserita una gabbia in ferro, dove secondo la tradizione veniva collocata la testa dei condannati a morte, un chiaro monito rivolto ad altri eventuali malintenzionati. |