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I borghi di Capannori
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Badia di Cantignano - Castelvecchio di Compito - Colognora di Compito - Coselli
Pag. 2 Marlia
Pag. 4
Compito (Pieve di Compito - Sant'Andrea di Compito)
Pag. 5 Lammari - Matraia - Pieve S. Paolo
   
   
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Colle di Compito   Massa Macinaia

 

Colle di Compito
Colle di CompitoColle di Compito, nacque da alcune piccole borgate venutesi a formare all’inizio delle pendici dei Monti Pisani, quando le prime invasioni barbariche devastando le fertili terre della “Piana Lucchese”, sospinsero le popolazioni del compitese a cercare rifugio, in luoghi più difendibili, portando ad un nuovo impaludamento delle terre, poste lungo le rive del lago di Sesto, bonificate alcuni secoli prima dai romani grazie ad una serie di ingegnose opere idrauliche, con la fondazione dell’Abbadia di S.Salvatore di Sesto, l’economia del compitese riprese, gli abati per difendere i loro possedimenti iniziarono a costruire dei castelli, uno di questi “Castrum Novum” fu edificato in località “Lecci” poco più in alto della borgata detta “Borghetto”, l’attuale centro storico di Colle di Compito e che verrà racchiusa all’interno di un’altra fortificazione (ancora oggi è visibile una delle sue porte d’ingresso).
I due castelli di Colle di Compito e di Castronovo (quello degli abati) appartennero al feudo dei Lambercioni, della consorteria dei nobili di Vorno, spesso amici dei pisani, non a caso quando Lucca e Pisa nel 1148 incrociarono le armi, i lucchesi occuparono e devastarono il borgo di Colle di Compito, i Lambercioni ricostruirono il castello, ma questo, finì definitivamente sotto l’influenza lucchese, dal 1200 più di una volta fu assalito dalle milizie pisane, sempre in guerra con Lucca, nel 1313 il pisano Uguccione, lo distrusse completamente, come alcuni decenni prima avevano fatto i lucchesi, ma questa non fu l’ultima devastazione, nel 1544 le soldatesche pisane alleate con quelle fiorentine, dopo aver colpito Ruota assaltarono e distrussero per l’ultima volta il borgo, all’inizio del’600 quando Lucca nominò un Commissario Straordinario per il Compitese, primo passo per l’istituzione della Vicaria di Compito, Colle per un anno ne ospitò la sede, che poi verrà trasferita definitivamente a S.Andrea di Compito.
L’attuale chiesa di Colle di Compito intitolata a S.Maria Assunta, venne edificata su una precedente fabbrica romanica e nel XVII secolo fu ampliata, due secoli dopo all’interno del Borghetto nell’800 dove esisteva una vecchia edicola, venne costruita un’altra chiesa, il Santuario della Madonna della Consolazione
 
Altre foto:  Colle di Compito                Chiesa N°1 - N°2                 Santuario della Madonna della Consolazione N°1 - N°2 - N°3   
Porta castello del Borghetto               Vicolo N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5

 

Massa Macinaia
La chiesa di Massa MacinaiaLe origini del borgo di Massa Macinaia, risalgono probabilmente al periodo romano, il suo toponomio, deriverebbe da un antica “Massa” provvista di mulini o frantoi, da qui il nome “Macinaia”, le prime notizie di questa Terra che i romani bonificarono per primi e che l’incuria del basso medioevo, rese nuovamente acquitrinosa, risalgono al 793, con la citazione in una pergamena del monastero di S.Petronilla in loco “Custogia”, località che nei documenti successivi verrà sostituita con Massa Macinaia, nel secolo successivo inizieremo ad avere le notizie riguardanti, anche la chiesa parrocchiale intitolata S.Lorenzo.
In un documento del 941, grazie alle donazioni di Re Ugo e di Lotario, al Capitolo dei Canonici di S.Martino, la Terra di Massa Macinai finirà come la Jura di Masarosa, sotto la loro giurisdizione, un vero e proprio feudo ecclesiastico, che durerà molti secoli, nonostante le continue lotte fra guelfi e ghibellini. con Lucca e Pisa sempre pronte a fronteggiarsi, scontri armati che più di una volta coinvolgeranno il borgo.
La chiesa di S.Lorenzo, nel 1675 fu ristrutturata e dotata di un campanile nuovo, nel’900 vennero aggiunte le due navate laterali e ricostruito nuovamente il campanile, mentre la chiesa di S.Petronilla, venne abbandonata all’inizio del XIII secolo e nel Catalogo degli Estimi della Diocesi di Lucca del 1260, se ne perderanno le tracce, oggi rimane solo una corte che può esser riconducibile alla chiesa “corte Piturnella”
 

 

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