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Pievi romaniche

 

Pievi romaniche della provincia di Lucca
Pagina 1
S.Martino della Cappella
(Azzano)
SS.Pietro e Paolo
(Careggine)
SS.Quirico e Giuditta
(Casabasciana)
S.Michele Arcangelo
(Corsanico)
Pieve di Flesso
SS.Martino e Giovanni
(Montuolo)
Pieve di Massa Pisana
S.Giovanni Battista e
S.Maria del Giudice
(S.Maria del Giudice)
S.Pietro
(Valdottavo)

 

 

 
Le Pievi romaniche
della provincia di Lucca
legate a S.Frediano
(Diocesi di Lucca e Pisa)
 
Pagina 1
S.Maria Assunta
(Diecimo)
S.Giorgio
(Brancoli)
S.Jacopo
(Gallicano
S.Maria
(Loppia)
S.Giovanni
(Pieve Fosciana)
S.Pietro (
S.Piero in Campo)
S.Paolo
(Vico Pancellorum)
 
 
 
Pagina 2
S.Giovanni
(Arliano)
S.Pantaleone
(Pieve a Elici)
S.Gennaro
(San Gennaro)
S.Giovanni
(Pieve di Compito)
S.Paolo
(Pieve San Paolo)
 
 
 
 
 
 
Pievi romaniche della provincia di Lucca
(Diocesi di Lucca e Pisa)
 
Pagina 1
S.Martino
(Azzano)
SS.Pietro e Paolo
(Careggine)
SS.Quirico e Giuditta (Casabasciana)
S.Michele arcangelo
(Corsanico)
SS.Martino e Giovanni
Detta Pieve di Flesso
(Montuolo)
SS.Giovanni e Maria
Detta di Massa Pisana
(S.Maria del Giudice)
S.Pietro
(Valdottavo)
 
 
Pagina 2
S.Maria Assunta
(Marlia)
 
 
 
 

 

Pieve di S.Martino della Cappella Azzano (Seravezza)
Pieve di S.Martino della CappellaLa Pieve di S.Martino della Cappella, nonostante l’antica origine della chiesa (VII - VIII secolo) venne elevata al ruolo di Pieve solamente nel 1765, l’attuale fabbrica a tre navate sorse intorno al XII secolo, probabilmente dove un tempo sorgeva la piccola chiesa del Comune della Cappella, intitolata a S.Martino, inizialmente fu sottoposta alla Pieve di Vallecchia, poi  appartenne fino al 1787 alla Diocesi di Luni, infine dopo esser stata per 11 anni sotto la giurisdizione ecclesiastica della Diocesi di Pontremoli, nel 1798 finì definitivamente sotto la Diocesi di Pisa.
la Pieve la troviamo citata per la prima volta in un documento nel 1299, elargito in occasione della concessione del Fonte Battesimale, avvenuta con la proclamazione del primo Giubileo (1299) da parte di Papa Bonifacio VIII, prima di allora viene nominata solo la località Cappella L'occhio di Michelangelo(pergamena del 721), che molti storici attribuiscono l’origine del suo toponomio ad una primordiale edicola (o Oratorio), nata ai primi albori del cristianesimo in Versilia.
Con la concessione del Fonte Battesimale la chiesa di S.Martino, iniziò il suo glorioso percorso che trasformerà quest’antico centro religioso del Comune della Cappella, in una piccola cattedrale ricca di opere d’arte, nel XVI secolo dopo una serie di lavori di ristrutturazioni e ampliamenti conoscerà il suo periodo di massimo splendore, fra i molti artisti che con il loro lavoro contribuirono all’abbellimento della chiesa, figura anche il grande Michelangelo, impegnato nel 1518 a scegliere nelle vicine cave di marmo del Monte Altissimo, i marmi per adornare la facciata di S.Lorenzo in Firenze, durante il suo breve soggiorno interrotto solamente dai molti viaggi effettuati a Firenze, Michelangelo progettò il porticato, poi andato distrutto durante l’ultima guerra mondiale e il rosone della facciata detto comunemente “L’Occhio di Michelangelo”, che ancora oggi splende nella facciata.

Altre foto           Porticato              Pieve  N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5 - N°6 - N°7 - N°8

Pieve dei Santi Pietro e Paolo  Careggine
La pieve dei Santi Pietro e Paolo di CareggineLa Pieve di Careggine iniziò la sua storia nel lontano 720, con la fondazione in loco “Careggini”, di una piccola cappella consacrata ai Santi Pietro e Paolo, da parte del nobile lucchese Perdualdo, padre di Peredeo Vescovo di Lucca, questa prima chiesina che nel 788, il Vescovo Peredeo, donò tramite testamento alla chiesa di S.Martino di Lucca, con il privilegio del Fonte Battesimale (995), andrà a ricoprire un importante ruolo nella regione, anche se inizialmente alle sue dipendenze figurò solo l’Ospedale di Isola Santa, nel Catalogo degli Estimi della Diocesi di Lucca del 1260, risulterà sempre priva di chiese succursali, solo alcuni secoli più tardi diverrà matrice delle chiese parrocchiali di S.Antonio di Capricchia, S.Jacopo di Isola Santa, S.Donato di Rontano e S.Maria e S.Terenzo del Poggio.
La Pieve non appartenne sempre alla Diocesi di Lucca, ma in periodi diversi, fece parte anche della Diocesi di Luni e della Diocesi di Massa Ducale, ma soprattutto in epoca medievale, in vari periodi risultò soggetta esclusivamente all’autorità della Santa Sede, grazie ad una serie di speciali  privilegi che riuscì ad ottenere.
L’attuale fabbrica, risalente probabilmente al XIII secolo, nel corso della sua storia, subì diverse ristrutturazioni, soprattutto nel periodo compreso fra il XVII e il XVIII secolo, nel 1920 rimase danneggiata dal forte terremoto che colpì duramente la Garfagnana, durante i lavori di restauro, venne alla luce un lastrone di pietra scolpito, utilizzata come copertura per una tomba che lo storico Guglielmo Lera, identificò nella sepoltura del nobile Vinildo o Vinigildo uno dei primi nobili di Careggine, ma la particolarità di questa lastra sta’ nelle figure seminude sopra rappresentate, un uomo e una donna con in mano delle armi, in un atteggiamento che lo storico Guglielmo Lera paragonò al rituale della danza delle armi.
 
Altre foto:   Pietra Longobarda          Torre campanaria           Antico Fonte Battesimale
 
Pieve SS.Quirico e Giuditta Casabasciana (Bagni di Lucca)
La Pieve dei Santi Quirico e Giuditta, nonostante le sue antiche origini viene citata per la prima volta in un documento datato 918, nel quale il Vescovo Pietro II ordina il sacerdote Giovanni affidandogli anche tutte le chiese sottoposte alla Pieve "Plebes de Casabasciana”, che nel catalogo delle chiese della diocesi di Lucca del 1260, risulta avere alle sue dipendenze ben sei chiese e un “Hospitale”.
Pieve Vecchia                            Ecclesia S.Laurentii de Cerqueto

                           Ecclesia S.Michaelis de Matriceto

                              Ecclesia S.Marie de Brandellio

                              Ecclesia S.Michaelis de Cocilia

                              Ecclesia S. Fridiani de Carsciana

                              Eccelsia S.Martini de Sorignana
 
                                      Hospitale de Cruciana

La Pieve dei SS.Quirico e Giuditta, in origine non sorgeva all’interno dell’odierno borgo ma poco più in basso, in località “Casanicela” o “Casanicculo”,Interno Pieve Vecchia luogo isolato ma facilmente accessibile dai vari casali sparsi nella montagna e situato presso il sentiero preromano, che univa la Val di Lima con la Valdinievole, valicando il Battifolle e con lo sviluppo dei centri abitati di quelle montagne, Casabasciana, Crasciana e Brandeggio, ubicati in posizioni più alte e meglio difendibili, il Pievano si trasferì, come altri suoi concittadini, all’interno del borgo iniziando a officiare all’interno del cinquecentesco oratorio di S.Pietro, continuando a celebrare nell’antica pieve i battesimi e i funerali, oggi la Pieve Vecchia viene aperta solo in occasioni di particolari eventi e al suo interno oltre a una serie di stupende colonne è possibile ammirare una parte dell'originario fonte battesimale ad immersione, la cui circonferenza (circa 2 metri) è sempre visibile sul pavimento.
Nel XVII secolo, la comunità di Casabasciana decise di edificare una nuova pieve, al posto dell’oratorio di S.Pietro, dedicata anche questa ai Santi Quirico e Giuditta, chiamandola comunemente “la Pieve Nuova”, definendo l’originaria pieve “La Pieve Vecchia”. Nel 1833 all’interno della chiesa parrocchiale venne portato in dono da Roma l'urna contenente il corpo di S.Primo martire ritrovato alcuni anni prima nelle catacombe di S.Ippolito e da allora gli abitanti del borgo lo venerano con devozione
Altre foto         Pieve Vecchia  N°1 - N°2 - N°3 - N°4            Fonte battesimale a cassetta             Colonne N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5 - N°6
Pieve di S.Michele Arcangelo Corsanico (Massarosa)
Pieve di S.Michele di CorsanicoLa storia della Pieve di Corsanico, iniziò nel lontano 722, con la fondazione del monastero di S.Maria Ursimanni, ad opera di un certo Urso facoltoso Longobardo, che volle sostenere la vocazione delle figlie Ursa e Astruda, il monastero nonostante l’acquisizioni di molti beni, effettuate dalla sua Badessa dopo la sua fondazione, a metà del IX secolo si estinse, la sua chiesina (privata fino a quel periodo), intitolata a S.Michele Arcangelo, e inizialmente citata solo come “Sancti Angeli”, da quel momento passo alle dipendenze del Vescovo di Lucca, entrando a far parte della Pievania di Camaiore.
Nel XII secolo la chiesina non più in grado di espletare le funzioni religiose, per la sempre più crescente comunità di Corsanico, spinse la popolazione, a edificarne una nuova (dove oggi sorge la pieve), la nuova chiesa che mantenne il vecchio titolo, intorno al 1270, nel mezzo di una delle tante guerre scoppiate fra le città di Lucca e Pisa, durante un’incursione rimase danneggiata, i lavori di ricostruzione e ristrutturazione, terminarono all’inizio del XIV secolo e la nuova fabbrica realizzata a una navata in stile romanico, iniziò ad essere arricchita e abbellita con alcune pregevoli opere d’arte, che la comunità di Corsanico, continuò a donargli per molti secoli, nel XV secolo venne dotata di uno splendido tabernacolo in marmo attribuito al Riccomanni, nel XVI secolo fu realizzato un nuovo confessionale e realizzata un’acquasantiera in marmo, per poi arrivare al 1885, quando al termine dell’ultima ristrutturazione, Annibale Ceragioli di Corsanico durante un’asta, riuscì ad acquistare lo stupendo organo, realizzato dal veneziano Vincenzo Colonna, che ancora oggi possiamo ammirare ed ascoltare all’interno della chiesa.
La chiesa di Corsanico il 6 giugno 1591, riuscì ad ottenere il Fonte Battesimale, concessione fattagli solo a determinate condizioni, il Fonte Battesimale vista la lontananza con la Pieve di Camaiore fu messo a disposizione anche delle chiese di S.Lorenzo di Conca, S.Jacopo di Pedona, S.Martino di Bargecchia e S.Andrea di Mommio a patto che continuassero a riconoscere la sovranità della Pieve di Camaiore e che tutte compresa quella di Corsanico, partecipassero alle sue più importanti funzioni religiose, pena la revoca della concessione e questo fu il primo passo verso l’istituzione della Pievania di Corsanico, che gli sarà concessa molti secoli dopo (1943) dall’Arcivescovo Antonio Torrini.
Altre foto:   Campanile             Abside            Pulpito marmoreo             Organo
 
Pieve di Flesso SS.Martino e Giovanni (Montuolo)
Pieve di Flesso dei SS.Martino e GiovanniLa chiesa di Montuolo, oggi intitolata ai Santi Martino e Giovanni, è una delle più antiche Pievi della piana di Lucca, dedicata in origine solamente a S.Martino, fin dall’inizio della sua storia, prese curiosamente il nome di “Pieve di Flesso”.
Nel VI secolo, il Vescovo di Lucca Frediano, per salvare la città di Lucca, dalle inondazioni, provocate dalle varie ramificazioni dell’Auser (il Serchio), deviò le acque dei rami orientali dell’Auser, in un canale detto dell’Ozzeri, la Pieve edificata lungo la sua riva destra, in prossimità di un’ansa (Flexus) prese il nome “Flesso”, da quell’ansa che in seguito verrà eliminata, dall’interventi realizzati, prima dall’Arnolfini e poi dal Nottoli (alla fine di questi interventi il canale verrà chiamato “Nuovo Ozzeri”).
Le prime notizie della chiesa di S.Martino, le troviamo all’interno di un documento del 797, un atto di vendita, stipulato nella chiesa di S.Martino in “Flexo”, fra il prete Auriprando e il Vescovo Giovanni, questa pergamena anticipa di circa mezzo secolo, il documento dell’845, nel quale il pievano Tassismano, appena nominato dal Vescovo Ambrogio, si impegna a versare, tutti gli anni al Vescovo di Lucca, venti soldi d’argento, prima conferma documentata, dell’avvenuta concessione del Fonte Battesimale.
Nel 970, il Vescovo di Lucca Adalongo, allivellò la Pieve e i suoi beni a Ildebrando figlio di Teuperto e dieci anni dopo (980), il successore di Adalongo, il Vescovo Guido allivellò la metà dei beni, della Pieve a Gherardo (fratello di Ildebrando).
La Pieve di Flesso, esistente già nell’VIII secolo, al momento della sua fondazione, estendeva la propria giurisdizione, su una vasta area, ma nel 983, per esigenze religiose, la Pievania, venne smembrata e una delle sue chiese S.Giorgio di Vicopelago, fu elevata al ruolo di chiesa Battesimale, con alle sue dipendenze, le chiese di “Pozuolo”, “Gactaiola”, “Petrurio” e “Spinitulo”, la separazione, incise notevolmente sulle rendite della Pieve che si abbassarono, nel “Catalogo degli Estimi della Diocesi di Lucca” del 1260, la Pievania di Flesso risulta tassata, solo su un imponibile di.200 lib. nonostante dipendessero da lei numerose chiese, due ospedali e due romitori.
L’elenco delle Decime Diocesane, del 1260, comprende le chiese di: San Bartolomeo di Castel Passarino, San Bartolomeo di Ripafratta, San Martino di Riprafatta, Santa Maria di Fagnano, San Matteo di Nave, San Michele di Meati, San Pietro di Cerasomma e le chiese non più identificabili di Sant’Angelo di Subsilvule, San.Prospero di Siziana, S. Lorenzo di Siziana e la chiesa di San Nicolao e San Michele, oltre a queste chiese, gli appartennero i due ospedali di Ponte S.Pietro: Ospedale S.Maria di Ponte S.Pietro e Ospedale di Puccio Lucchesi e i due romiti di: Romitorio di Rupecavo e Romitorio di Cella di Prete Rustico “Heremitorium Sancti Jacobi de Colle Donico”.
La chiesa di Montuolo, sorse probabilmente all’interno, di un antico “Pagus Romano” (territorio rurale fuori dai confini delle città), costruita in pietra a una sola navata, secondo la tipica architettura medievale lucchese, nel corso dei secoli, ha subito sostanziali modifiche, della primitiva struttura, sono state rinvenute, solo alcune tracce del suo abside, all’interno del basamento dell’attuale campanile, utilizzato in epoca medievale, anche come torre, nel 1829, la sua struttura fu trasformata radicalmente, nella speranza di renderla, bella e sontuosa, come molte altre chiese della Piana di Lucca, per la progettazione e la realizzazione della nuova chiesa, la comunità di Montuolo si affidò all’ingegner Cervelli.
Il Cervelli, iniziò il suo lavoro dalle fondamenta, dalla classica “pianta basilicale”, passò a una “pianta a croce latina”, rialzando l’intera struttura di sei braccia (quasi 4 metri), il suo campanile, sarà innalzato intorno al XII secolo e ristrutturato, quasi completamente nel 1700.

Altre foto:  Pieve dei SS.Martino e Giovanni N°1 - N°2
Pieve di Massa Pisana S.Giovanni Battista e S.Maria del Giudice
Pieve Vecchia - S.Giovanni BattistaLa Pieve di S.Giovanni Battista, conosciuta anche come Pieve di Massa Pisana, venne fondata in epoca romana con il titolo di S.Cristina, all’interno di una “Massa” detta “Pisana” (per la sua vicinanza al Monte Pisano), che occupò una vasta area e che in seguito comprese diverse parrocchie, fra le quali Massa Pisana, S.Michele in Escheto, S.Lorenzo a Vaccoli e Santa Maria del Giudice.
La pieve, nacque probabilmente da una piccola cappella privata, appartenente ad una famiglia romana padrona della Massa (grande fattoria), convertitasi al cristianesimo e che con l’invasione Longobarda, riuscì in qualche modo a mantenere il controllo di alcune delle loro “Terre”, la piccola cappella a differenza di altre chiese della regione, che furono intitolate ai santi venerati dai Longobardi (S.Michele, S.Martino.....)  riuscì a mantenere il suo titolo originale, ispirato al martirio di una giovane nobile romana, una certa Cristina (culto iniziato a Bolsena nel IV secolo), nel IX secolo, alla chiesa ormai diventata Pieve, venne aggiunto il titolo di S.Giovanni Battista, rispettando la tradizione del tempo, che voleva le “Plebes Battesimalis” dedicate al grande battezzatore, questa doppia citazione comparirà per la prima volta in una pergamena del 6 dicembre 918, nella quale il Vescovo di Lucca Pietro, nominò il pievano Gherardo “Ecclesia.....S.Johannis Battiste et S.Cristine......in loco finibus Massa prope monte Pisano”.
Nella seconda metà del XII secolo, la pieve venne ricostruita e al momento della sua nuova riconsacrazione gli verrà tolto l’antico titolo di S.Cristina, più avanti, nel Catalogo degli Estimi della Diocesi di Lucca del 1260, la Pieve di S,Giovanni Battista laPieve Nuova - S.Maria del Giudice troviamo tassata di 1.000 libbre, con alle sue dipendenze ben 10 parrocchie (negli anni successivi poi gli verranno sottoposte altre due chiese)
“Sancte Marie Ley Judicis”, “S.Cristofori de Burgo”, S.Johannis de Scheto, S.Ambrosii, S.Michelis de Escheto, S.Petri Admiata, S.Angeli in Bursa, S.Andree de Bursam, S.Laurenti ad Vaccule e S.Salvatoris ad Vaccule.
All’inizio del XIV secolo, le guerre fra Lucca e Pisa sconvolsero le Terre della pieve, le scorrerie dei due eserciti provocarono l’impoverimento delle sue parrocchie, che in alcuni casi causò la loro unione, sorte che non risparmiò nemmeno l’ntica pieve, nel 1360 avvenne una prima unione fra la pieve e la chiesa di S.Maria del Giudice, che furono affidate allo stesso sacerdote, nel 1382 il pievano risulterà risiedere in questa ultima chiesa, abbandonando quasi del tutto le funzioni all’interno della Pieve di S.Giovanni Battista, negli anni successivi, in vari periodi le due chiese si separeranno e si uniranno fra loro più di una volta, fino a quando il Vescovo di Lucca Cuidiccioni, nel XVI secolo, deciderà di costruire un fonte Battesimale in S.Maria del Giudice, conferendoli il privilegio di Pieve Battesimale, da allora la chiesa di S.Giovanni Battista verrà chiamata la Pieve Vecchia e la chiesa di S.Maria del Giudice la Pieve Nuova, come avvenne per la Pieve dei SS. Maria e Giuditta di Casabasciana (Bagni di Lucca).
 
Altre foto:  Pieve Vecchia  N°1 - N°2 - N°3 - N°4             Pieve Nuova   N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5
Pieve di S.Pietro Valdottavo (Borgo a Mozzano)

La Pieve di S.Pietro (struttura a tre navate), venne edificata, in seguito al crollo di una chiesa ben più antica, già esistente nel castello di “Ottavio” nel 725, intitolata a S.Salvatore. Analizzando i documenti in nostro possesso (la troviamo menzionata per la prima volta in un catalogo del 1260), non possiamo stabilire con precisione l’anno di edificazione, ma facendo un’analisi della struttura, la possiamo far risalire al XII sec. Il 4 febbraio 1443 la Pieve ottenne dal vescovo di Lucca Nicolao Giunigi il Fonte Battesimale sottraendosi cosi dalla giurisdizione della Pieve di Decimo, nella chiesa oggi possiamo ammirare due fonti Battesimali, uno a "Immersione" e uno a "Muro" proveniente probabilmente dalla vecchia chiesa di S.Salvatore. In seguito a un terremoto avvenuto nel 1740 furono eseguiti dei lavori di riparazione, agli archi delle campate del Presbiterio e alcuni anni dopo venne realizzato un altare laterale in stucco, nel ‘700 la Pieve fu ampliata aggiungendo il Coro e tra il 1839 e il 1850 venne costruito il campanile.

Altre foto  Porta  Capitello  Tabernacolo

 

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