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Minucciano
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I borghi di Minucciano
Pag.1
Agliano   Castagnola   Metra   Rimessa di Agliano   Pugliano (castello)
Pag.2
Albiano    Antognano (Corubbio)   Gorfigliano   Gramolazzo

 

Albiano
AlbianoDel piccolo borgo montano di Albiano, nonostante un tempo abbia ospitato un importante castello medievale, oggi non siamo in grado di raccontare con precisione le sue origini, l’assenza di documentazione antecedente al Mille, può solo farci supporre una fondazione romana, il suo toponomio chiaramente di origine latina è l’unico elemento disponibile.
Dopo il Mille iniziamo ad avere le prime notizie, inizialmente appartenne al feudo dei Malaspina, poi nel 1231 Opicino Malaspina e lo zio il Marchese Corrado divideranno i beni feudali e il castello di Albiano entrerà a far parte del feudo di Corrado Malaspina, che nel 1270 con l’affacciarsi dei lucchesi in Alta Garfagnana lo venderà a Gherardo di Gragnana, capostipite dei futuri Signori di Albiano e Putigliano, nel 1287 il Comune di Lucca riuscirà ad annettere il castello di Albiano, che nello Statuto Lucchese del 1308 verrà posto inizialmente sotto la giurisdizione della Vicaria di Camporgiano, indicandolo fra le “Terre” poste al di là del confine tra la Val di Serchio e la Val di magra.
Dopo la morte di Castruccio Castracane, spinetta Malaspina rientrerà in possesso del castello, per poi riperderlo nel 1345 in occasione del tentativo dei figli di Castruccio di impossessarsi della Repubblica di Lucca, conclusa la rivolta nel trattato di pace stipulato il 17 maggio 1345, fra Luchino Visconti (alleato degli Antelminelli) e i Pisani Il castello di Albiano, citato erroneamente come “Agliano” (secondo lo storico Carlo de Stefani) lo troviamo già appartenere alla Vicaria di Castiglione, questo cambio di giurisdizione avvenuto probabilmente con il ripristino del feudo di Spinetta Malaspina non fu l’ultimo, negli eventi politici che si susseguirono, la Repubblica di Lucca istituirà in varie fasi, inizialmente la Podesteria di Casoli (Casola in Lunigiana) e successivamente (metà del XV secolo) la Podesteria di Minucciano (che nel 1463 si trasformerà in Vicaria), riunendo sotto la sua giurisdizione le poche “Terre” rimastigli fedeli, fra le quali figura il castello di Albiano. 
Le “Terre” lucchesi della Vicaria di Minucciano, ben presto si trovarono al centro delle dispute fra i lucchesi e gli estensi che dal 1583 al 1618 sconvolgeranno l’Alta Garfagnana, nei primi scontri scoppiati nel 1583 l’esercito del colonnello estense Lodovico Galignana, assalì Albiano e dopo aver costretto alla resa i 40 archibugeri posti a guardia del castello, occupò per un breve periodo il castello, lasciandoci un presidio armato sotto il comando del sergente maggiore Luchino, nel 1618 con la definitiva pace firmata dalle due fazioni, Albiano attraverserà un lungo periodo di pace e legherà definitivamente il suo destino con Minucciano.
La chiesa di Albiano intitolata a S.Rocco è sottoposta fin dalla sua fondazione, alla vicina chiesa di Sermezzana di S.Maria Assunta e appartenne alla Pieve di S.Lorenzo.
Altre foto:       Albiano  N°1 - N°2           Chiesa di S.Rocco            Alcune volte del borgo N°1 - N°2 - N°3 - N°4           Vicolo N°1 - N°2 - N°3
Antognano
AntognanoIl borgo di Antognano nonostante venga citato all’interno di un documento fra i più antichi del comune di Minacciano, dipese sempre dal borgo di Pugliano con il quale condivise la sorte fino ai nostri giorni, la sua storia non differisce da quella del suo castello d’appartenenza, che curiosamente viene citato in documenti ben più recenti mentre Antognano (Vico Anticcione) viene rammentato in una pergamena del 767, nella quale un certo Gundoaldo lasciò dei beni al monastero S.Bartolomeo (presso Pistoia), nel corso dei secoli Antognano si sviluppò principalmente come centro residenziale, ospitando per un certo periodo la residenza del Podestà della Podesteria di Casoli, nel palazzo (XVI secolo) che ancora oggi possiamo ammirare, vi soggiornarono molti nobili, gli Sforza di Montagnoso, i Mansi…..
Al borgo appartiene anche la piccola borgata di Corubbio
Altre foto:     Antognano             Vicolo N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5
Corubbio
Corubbio
Gorfigliano
GorfiglianoNonostante il borgo di Gorfigliano, sorga in una zona che fu abitata da numerose tribù celtiche (i Liguri-Apuani) gli storici non disponendo di notizie e potendo analizzare solamente il suo toponomio “Curfilianus” (o ”Curfiliano”), fanno risalire l’epoca della sua fondazione al periodo romano, il primo documento che conferma la sua esistenza e nel quale viene citata per la prima volta il termine Garfagnana “finibus Carfaniense” risale al 793, in questo primo importante documento redatto l’8 gennaio l’esecutore testamentario di “Walprando” un certo rettore “Rachiprando”, vende a Giovanni Vescovo di Lucca la metà dei beni di Walprando, fra questi numerosi beni vengono nominate alcune case locate in “Curfiliano”, a distanza di pochi anni da questa prima pergamena, ne furono redatte altre due (820 e 827), poi come molte volte accade il buio totale, fino al 939 quando la documentazione riprende numerosa, grazie ad una serie di atti d’allivellamento redatti dai vari Vescovi di Lucca di quel periodo a favore delle proprie consorterie, per quanto riguarda Gorfigliano i beneficiari furono principalmente i Suffredinghi.
Alla fine del Marchesato della Contessa di Matilde, il Comune di Lucca iniziò la sua politica espansionistica, i Suffredinghi insieme alle altre nobili consorterie Longobarde della Garfagnana, cercarono con ogni mezzo di sottrarsi al giogo lucchese, l’alleanze con Pisa e il protettorato papale non impedirono ai lucchesi di impadronirsi nel XIII secolo dell’intera Val di Serchio, dove non poterono arrivare con le armi arrivarono con i denari (nel 1248 Lucca ottenne (dietro pagamento) da Federico II l’Investitura Imperiale sulla Garfagnana.
All’inizio del primo decennio del XIV secolo, Spinetta Malaspina con l’approvazione dell’Imperatore Arrigo VII, invase le “Terre” lucchesi della “Vicaria di Camporgiano” e ne ottienne l’Investitura Imperiale, il castello di Gorfigliano finì così nel feudo dei Malaspina e da allora per oltre un secolo cambierà padrone più di una volta, Castruccio Castracane riporterà Gorfigliano sotto la giurisdizione di Lucca, alla sua morte Spinetta Malaspina con il consenso di Ludovico il Bavaro rientrerà in possesso del castello, che nel 1341 venderà ai fiorentini, per poi farselo ridare un anno dopo dai pisani suoi vecchi alleati, ma tre anni dopo i figli di Castruccio Castracane nel tentativo di riprendersi la Signoria di Lucca, chiamarono in loro aiuto Luchino Visconti che cacciò definitivamente i Malaspina dal castello, firmata la pace con Pisa, Gorfigliano venne resa ai pisani che lo tennero fino a quando nel 1368 Carlo IV restituì a Lucca le sue vecchie “Terre” e il castello di Gorfigliano, resterà sotto le insegne lucchesi fino alla caduta a Lucca della Signoria di Paolo Guinigi.
Con la fine del Guinigi, in Garfagnana si affacciò prepotentemente il casato estense dei Marchesi di Ferrara, lucchesi, fiorenti ed estensi si contenderanno a lungo le “Terre” garfagnine, Gorfigliano rimarrà eccetto brevi periodi sempre sotto la repubblica Lucchese e nel 1818 verrà staccato dalla “Vicaria di Sopra di Castiglione” e inserito in quella di Minuciano, suo attuale capoluogo comunale.
Verso la fine del 1600 il piccolo borgo di Gorfigliano, sorto lungo le pendici di un piccolo e inospitabile colle roccioso, iniziò ad essere abbandonato dalla sua popolazione, che migrò verso due località vicine, più agevoli e facilmente raggiungibili dalla viabilità ordinaria, dette “Alle Capanne” e “Casa”, esodo che si completerà nel 1928, per i gravi danni inflitti alle poche case rimaste, dal tremendo terremoto che nel 1920 colpì l’alta Garfagnana, il terremoto distrusse anche la vecchia chiesa dei SS.Giusto e Clemente, che nei primi decenni del XVIII secolo grazie a una ristrutturazione aveva assunto l’attuale fisionomia, la chiesa “Vecchia” venne sconsacrata e i suoi arredi furono trasferiti nella nuova chiesa del borgo, poi grazie alla buona volontà dei gorfiglianesi venne ricostruita cercando di mantenere integro il suo aspetto e oggi insieme al suo campanile, dall’alto della rupe rocciosa che un tempo ospitò il castello, domina indisturbata la valle e il lago di Gramolazzo.
Altre foto:     Gorfigliano            Antico stemma             Oratorio S.Antonio XVIII sec.           Nataleccio           Vicolo N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5 - N°6  
Chiesa nuova N°1 - N°2          Chiesa vecchia N°1 - N°2 - N°3 - n°4 - n°5 - N°6 - N°7 - N°8            Panorama dalla chiesa vecchia
 
 Il castello di Gorfigliano
La torre campanaria del castello
Il castello di Gorfigliano sorse in epoca imprecisata (Ligure o Romana), sulla sommità di una rupe rocciosa (730 s.l.m.), la prima fortificazione fu certamente realizzata in legno e ospitò al suo interno le prime capanne del futuro borgo di Gorfigliano, secondo alcuni scavi archeologici effettuati nel 1999 le prime strutture murarie sorsero intorno al Mille e il suo massimo sviluppo avvenne nel XII secolo, oggi del castello oltre ad alcune fondamenta (case e resti murari) è visibile solo la vecchia torre (4 piani per un’altezza di 16 m) rimasta illesa ed integra anche in occasione del terremoto del 1920, che come ricorda una lapide posta sopra la porta d’ingresso, il 2 aprile 1762 la Repubblica di Lucca autorizzò la sua conversione in campanile.
Gramolazzo
Gramolazzo centro storicoIl borgo di Gramolazzo ai primi del novecento, con la costruzione nei suoi pressi del bacino idrico (che andrà poi a formare il lago di Gramolazzo) e l’inizio dello sviluppo industriale della lavorazione dei marmi subì una profonda trasformazione, poco più in basso della primitiva borgata nata all’interno del vecchio castello medievale, iniziò a formarsi una parte nuova del paese che in pochi anni ne è diventata anche la principale.
Della storia di Gramolazzo conosciamo solo pochi particolari, anche se in sostanza non differisce di molto dal suo capoluogo comunale e dagli altri paesi vicini, nei pochi documenti disponibili non vengono citati particolari episodi, prima di finire definitivamente sotto la giurisdizione lucchese della Vicaria di Minucciano, per un lungo tempo vide alternarsi al suo comando pisani, lucchesi, fiorentini e i Marchesi Malaspina che lottarono a lungo con i lucchesi per mantenerne il possesso, prima di venire aggregato alla Vicaria di Minucciano, fece parte in vari periodi anche delle Vicarie di Castiglione e di Camporgiano
 
Altre foto:   Gramolazzo N°1 - N°2 - N°3 - N°4         Lago di Gramolazzo N°1 - N°2 - N°3

 

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