S.Romano Garfagnana | San Romano Garfagnana Google maps |
I borghi di S.Romano Garfagnana |
Naggio Orzaglia Sambuca Sillicagnana Villetta |
Naggio |
Naggio, paese ai piedi della fortezza delle Verrucole, sorse probabilmente in epoca romana, il Borgo citato come “Vico Agio”, viene nominato per la prima volta in un documento del 793, nel quale viene trattata una vendita di beni appartenenti al vescovo Walprando, antico feudo dei Gherardinghi insieme ad altre terre vicine, andò a far parte della cosiddetta “Curia delle Verrucole”. I Gherardinghi dopo aver lottato a lungo per il possesso delle loro terre (compreso Naggio), nel XIII secolo furono costretti a cederle ai lucchesi, che per amministrarle inizialmente le inserirono sotto la giurisdizione della “Vicaria a Perpore Supra” con sede a Castiglione e successivamente nella “Vicaria di Castiglione”, dopo la morte del condottiero lucchese Castruccio Castracane la situazione politica della Garfagnana precipitò e dopo una serie di eventi politico-bellici dove Lucca e le sue terre rimasero alla merce del miglior offerente, Naggio finì in mano dei Malaspina, con la venuta a Lucca di Carlo IV (1369), la situazione politica in Garfagnana cambiò nuovamente, Lucca riottenne le sue terre e nello Statuto Lucchese del 7 dicembre del 1371, Naggio lo troviamo citato fra i paesi posti sotto la giurisdizione della “Vicaria di Camporgiano”, Vicaria che in seguito alla caduta della Signoria di Lucca di Paolo Guinigi, finirà anche in mani fiorentine (Naggio gli giurerà fedeltà nel giugno del 1430). All’inizio del 1446 Naggio e il resto della “Curia delle Verrucole”, per sottrarsi alle continue dispute fra Lucca, Pisa e Firenze, si dette volontariamente al Marchese di Ferrara Leonello d’Este, che opportunamente inviò i suoi soldati di stanza a “Villa Minozza” e “Castelnuovo ne Monti” ad occuparle, da allora Naggio condividerà la sorte con il casato degli estensi fino all’Unità d’Italia (eccetto le Brevi parentesi della dominazione napoleonica e della Repubblica Cisalpina) e in occasioni degli scontri armati (1602 – 1613) verificatesi fra gli estensi e i lucchesi intorno alle due roccaforti luchesi di Castiglione e Minucciano, il borgo resterà coinvolto solo marginalmente. |
Altre foto: Naggio Chiesa Antichi stemmi N°1 - N°2 - N°3 - N°4 Vicolo N°1 - N°2 - N°3 - N°4 |
Orzaglia |
Orzaglia è un piccolo borgo dell’Appennino, dalle origini sconosciute, che sorse nei pressi del confine fra i comuni di Piazza al Serchio e S.Romano, antico feudo dei nobili “Figli di Guido da Villa”, potente casato formato dalle più famose famiglie nobili della Garfagnana (nobili di S.Michele, Cellabarotti, Conti di Bacciano......), nel XIII secolo dopo aver lottato a lungo per la sua libertà, finì inesorabilmente sotto il dominio di Lucca, con la caduta a Lucca della Signoria di Paolo Guinigi, la situazione politica in Garfagnana precipitò, Castiglione ultimo baluardo lucchese cadde in mano fiorentine e l’8 giugno 1430 Orzaglia fu costretta a giurar fedeltà a Firenze. Il dominio di Firenze non durò a lungo, dopo una serie caotica di eventi (tipica di quel periodo), dove lucchesi, fiorentini ed estensi cercarono di impossessarsi delle “Terre” di Garfagnana, Orzaglia e le altre terre della “Vicaria di Camporgiano”, per ritrovare la pace e un poco di serenità si dettero volontariamente agli estensi. Nel febbraio del 1446 il Marchese Leonello d’Este accettò le loro richieste confermando la giurisdizione della “Vicaria di Camporgiano” e Orzaglia ne farà parte fino all’Unità d’Italia, condividendone le sorti. La chiesa del borgo intitolata a S.Giovanni Battista, ai primi del XVII secolo, grazie all’intervento del Cav.Antonio Ugolini, venne distaccata da quella di Livignano e consacrata nel 1616 dal Vescovo di Sarzana. |
Altre foto: Campanile Oratorio S.Rocco Vicolo N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5 - N°6 - N°7 |
Sambuca |
Di questo piccolo borgo arroccato sopra una rupe di gabbro rosso, sappiamo poco le prime notizie disponibili, riguardano la sua chiesa parrocchiale di S.Pantaleone (antica filiale della Pieve di Fosciana), nominata per la prima volta nella “Bolla” pontificia redatta da Papa Alessandro III il 23 dicembre 1168 a Benevento, successivamente la ritroviamo nominata all’interno di un documento del 1280, riguardante l’elezione del suo parroco Iacopo da Castiglione e in un altro documento all’interno del quale il Vescovo di Lucca Guglielmo I, raccomandò gli abitanti di Bacciano al Rettore di S.Pantaleone. La sua rocca posta nella parte in alto della rupe, all’interno della quale sorgeva la chiesa di S.Pantaleone, la troviamo nominata nell’elenco delle rocche e castelli da ristrutturare del 1401, redatto da Paolo Guinigi signore di Lucca e dopo 5 anni all’interno di un documento riguardante la distribuzione del sale, la troviamo iscritta con l’intero borgo nella Vicaria di Castiglione, in seguito per un certo periodo unita alla borgata della Villetta sotto il nome “Villa” fece parte anche della Vicaria di Camporgiano. Oggi di quest’antica fortificazione restano poche tracce, oltre alla torre trasformata poi in campanile, sono visibili alcuni tratti di mura ( N°1 - N°2 ) disseminati lungo le pendici della rupe. |
Altre foto Sambuca Chiesa Ingresso chiesa Ingresso Torre-Campanaria Mura chiesa Vicolo N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5 |
Sillicagnana |
Sillicagnana
sorse probabilmente in epoca romana da uno dei tanti insediamenti
colonici, che i romani dopo aver sconfitto i Liguri-Apuani
assegnarono ad alcuni nobili e soldati giunti alla fine del loro
servizio, il Pieri attribuirebbe l’origine del toponomio ad un certo
Syllicus o Syllicanus, termini che con l’evoluzione linguistica, nel
corso dei secoli si sarebbero trasformati in Sillicagnana, tesi
plausibile ma messa in discussione dai molteplici nomi con i quali
il borgo viene citato nei documenti più antichi “ Seracaniana”, “Sericagnana”,
“Salacagnana”, “Solicagnana”....... Le prime notizie documentate del paese le troviamo in un documento del 754, nel quale un certo Walfredo fondatore del monastero di S.Pietro di Monteverdi, donò al monastero alcuni beni locati in Sillicagnana, mentre nella Bolla di Papa Alessandro III del 1168, viene citata per la prima volta la sua chiesa intitolata a S.Martino “Ecclesia S.Martini de Sericagnana”, uno dei santi più venerati dal popolo Longobardo, per le sue origini (la Pannonia) a loro care. Sillicagnana antico feudo dei Gherardinghi, nel 1170 finì per alcuni anni sotto la giurisdizione di Lucca, poi nel 1185 l’Imperatore Federico I, ristabilì l’autorità Imperiale sulla Garfagnana e i Gherardinghi alleati con gli altri Signori della Garfagnana i Cattanei, ripresero a contrastare Lucca aiutando nuovamente i loro vecchi alleati, i pisani, i lucchesi da sempre decisi a sottomettere la Garfagnana, verso la fine del XIII secolo riuscirono nel loro intento e dopo aver costretto i Gherardinghi a vendergli le loro “Terre”, Sillicagnana finì sotto le insegne lucchesi. Nello Statuto lucchese del 1308, Sillicagnana viene citata come “Terra” appartenente alla Curia di Verrucole, posta sotto la giurisdizione della Vicaria di Castiglione, dopo la morte di Castruccio Casracane in Garfagnana si aprì un periodo turbolento, nel quale pisani fiorentini e lucchesi si fronteggiarono a lungo, Sillicagnana più volte cambiò Signore e bandiera (al suo comando si alternarono i Malaspina, i fiorentini, i pisani), caos che durò fino a quando nel 1369 Carlo V di Boemia liberò Lucca, dal giogo pisano ristabilendo nel suo contado l’autorità lucchese. Nel XV secolo con la caduta a Lucca della Signoria di Paolo Guinigi, la situazione politica in Garfagnana precipitò nuovamente, alle tre vecchie potenze militari Lucca, Pisa e Firenze, che per secoli si contesero quelle “Terre” si aggiunse quella di Ferrara, Sillicagnana come le altre “Terre” garfagnine stanche delle continue guerre, chiese ed ottenne protezione al Marchese di Ferrara, il 3 febbraio 1430 la comunità effettuò il giuramento. Gli estensi per amministrare le nuove “Terre”, istituirono La Provincia Estense di Garfagnana, suddividendola in quattro Vicarie, il paese di Sillicagnana venne inserita nella Vicaria estense di Castelnuovo, rimanendoci fino all’Unità d’Italia. |
Altre foto: Sillicagnana N°1 - N°2 Chiesa Vicolo N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5 - N°6 - N°7 - N°8 |
Villetta |
Conosciuta nel X secolo come la “Villa di Bacciano”, insieme al vicino castello di Sambuca fece parte per un lungo periodo della sua storia della “Terra” di Bacciano, antico feudo dei Conti di Bacciano, una delle più antiche famiglie nobili della Garfagnana, che nel XIV secolo sarà cacciata dalle loro terre. Nel XIII secolo quando i lucchesi riuscirono ad impadronirsi della Garfagnana, inizialmente inserirono la Villetta nella “Vicaria di Perpore Supra” e successivamente nella “Vicaria di Camporgiano”, nel XIV secolo dopo una serie di vicende belliche, verificatesi in seguito alla caduta a Lucca della Signoria di Paolo Guinigi, insieme agli altri castelli della Vicaria si diede volontariamente al Marchese di Ferrara, legando le sue sorti, fino all’Unità d’Itali (eccetto la breve parentesi Napoleonica e della Repubblica Cisalpina) al potente casato degli estensi. Oggi il paese si è sviluppato molto di più delle vecchie “terre” alle quali era legata (Bacciano e Sambuca), ed è diventato un piccolo centro residenziale e turistico dal quale è possibile ammirare uno stupendo panorama. |
Altre foto: Chiesa di S.Giuseppe Campanile Vicolo N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5 - N°6 - N°7 |