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Piazza al Serchio Piazza al Serchio Google maps
I borghi di Piazza al Serchio
Borsigliana (Vergnano)   Colognola   Cogna   Cortia   Nicciano   Petrognano   Petrognola   S.Anastasio   S.Donnino   S.Michele

 

Borsigliana
Borsigliana
Borsigliana è un piccolo paese collinare collocato sulla riva del fiume Soraggio, che incontriamo lungo la strada che da Piazza al Serchio conduce a Sillano, delle sue origini sappiamo poco o nulla, citato nel 1376 come “Comune Buciliani”, quasi sicuramente la sua storia segui di pari passo quella dei paesi vicini, fra i pochi documenti arrivati ai giorni nostri, ne troviamo uno datato 26 dicembre 1265, nel quale il notaro Florensis di Borsigliana, stipulò una delega con la quale Colimundo del fu Guglielmo, rappresentò il suo casato “Giudi de Villa” (Guido di Villa Collemandina) nell’accordo siglato il 31 dicembre, con il quale ottenne in feudo “la foresta di Marina delle Alpi”, l’attuale S.Pellegrino in Alpe e che alcuni anni dopo risultano anche Signori di Borsigliana. Nel 1371 conclusa la pace fra Lucca e i figli di Castruccio,  Borsigliana la troviamo unita a Vergnano e sottoposta alla giurisdizione della Vicaria di Camporgiano, Vicaria che con la caduta della Signoria lucchese di Paolo Guinigi, finì in mano fiorentina, il 14 giugno 1430 Borsigliana giurò fedeltà ai suoi nuovi padroni, ma pochi anni dopo con l’arrivo in Garfagnana degli estensi gli uomini di Borsigliana opportunamente cambiarono bandiera, insieme ad altre Terre chiesero protezione al Marchese Leonello d’Este, che prontamente fece occupare dalle sue truppe, accettando la sua dedizione il 12 febbraio 1446. La chiesa di Borsigliana intitolata s S.Maria Assunta, appartenne fin dall’inizio alla Pieve di Piazza al Serchio
Altre foto.       Chiesa di S.Maria Assunta N°1 - N°2 - N°3 - N°4              Vicolo N°1 - N°2 - N°3 - N°4
Vergnano
Vergnano

La borgata di Vergnano, fin dai tempi antichi risulta unita al borgo di Borsigliana, uno dei primi documenti che confermano l’unione è datato 1371 e riguarda un riordino territoriale, fatto dalla Repubblica di Lucca alla fine della rivolta degli Antelminelli, la sua chiesina un tempo privata risulta intitolata a S.Elisabetta

Altre foto     Vergnano           Chiesa          Vicolo N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5 - N°6

 

Colognola
Colognola
Il borgo di Colognola nonostante le modeste dimensioni, è uno fra i più antichi del comune di Piazza al Serchio, le prime notizie di questo paesino, risalgono ad un documento arcivescovile del 782, sottoposto da sempre alla parrocchia di S.Anastasio, fece parte della Contea Vescovile di Piazza e Sala, condividendone anche la sorte.
Nello Statuto Lucchese del 1308, Colognola lo troviamo inserito nella giurisdizione della Vicaria lucchese di Camporgiano, nei tumultuosi eventi che si susseguirono un secolo più tardi, con l’arrivo in Garfagnana degli estensi, i suoi Consoli figurarono fra quelli che chiesero protezione ai fiorentini (3 giugno1430), protezione che ottennero solo per pochi anni, gli estensi per un lungo periodo riuscirono ugualmente ad assoggettare il paese e la Contea, ma i Vescovi lucchesi grazie all’intervento papale e a una serie di intrighi politici, verso la fine del XV secolo, riuscirono a riprendersi le loro “Terre” conservandone i privilegi fino al 1787.
 
Altre foto       Colognola         Antico stemma         Vicolo N°1 - N°2 - N°3
Cogna
CognaCogna piccolo borgo del comune di Piazza al Serchio, appartenente all’antico feudo dei nobili di Dalli, venne fondato probabilmente in epoca romana, come dimostrerebbe l’origine latina del suo toponomio e la sua evoluzione “Cunia” -  “Cungia” - “Cogni” – Cogna.
Il borgo in epoca medievale, all’inizio delle guerre comunali venne fortificata presubilmente da un castello, o meglio una torre ben fortificata che fu detta “Il Castelletto”, fortificazione che nel XIII secolo non frenò l’avanzata dei lucchesi in Garfagnana, il governo lucchese come spesso accadde in quel periodo, per raggiungere il suo scopo al posto delle armi utilizzò i denari e così nel 1299, senza colpo ferire riuscirono ad impossessarsene e nel riordino territoriale della Repubblica di Lucca del 1308, Cogna verrà posto sotto la giurisdizione della Vicaria di Camporgiano.
Nel 1332, dopo la morte del condottiero lucchese Castruccio Castracane, Lucca diventata terra di conquista venne acquistata dai fiorentini, che concessero in feudo, molte terre della Garfagnana compresa Cogna a Spinetta Malaspina, i lucchesi nel XV secolo, con la Signoria di Paolo Guinigi riuscirono a ristabilire nuovamente i confini, ma alla sua caduta e con la venuta in Garfagnana degli estensi in val di Serchio ritornarono le guerre, fiorentini, lucchesi e estensi, si contenderanno a lungo quelle terre, Cogna rimase coinvolta solo marginalmente da questi eventi bellici, che interessarono principalmente Castiglione e Minucciano.
La chiesa di Cogna ” intitolata a S.Leonardo e citata in un documento del 1297 come “Cappella de Cungia”, appartenente alla Pieve di S.Pietro di Piazza, inizialmente fece parte della parrocchia di S.Anastasio, poi la sede parrocchiale venne spostata a Cogna, e nel XIII secolo come riferisce il Pacchi da S.Leonardo di Cogna dipesero le due chiese di S.Anastasio (che conservò il rettore) e di Colognola.
Altre Foto:      Cogna N°1 - N°2 - N°3            Chiesa            Campanile           Vicolo N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5 - N°6 - N°7
Cortia
Cortia Cortia è una piccola borgata sorta in epoca sconosciuta, vicino all’antico castello di Nicciano, al quale appartenne per molti secoli, condividendone in seguito anche la sorte, come avvenne nel 1603 quando le truppe lucchesi asserragliate nel castello di Minucciano, compirono delle incursioni in territorio estense, saccheggiando e incendiando alcuni paesi fra i quali Cortia e Nicciano.
Fin dal medievo la piccola comunità religiosa di Cortia dipese dalla chiesa di Nicciano, nonostante nella piccola borgata esistesse un Oratorio dedicato a S.Carlo.
 
 
Altre foto:    Oratorio S.Carlo          Vicolo N°1 - N°2 - N°3 - N°4

 

Nicciano
Nicciano
Il borgo di Nicciano, fu sede di un’importante castello medievale, che ricoprì  un ruolo di primo piano nel sistema difensivo dell’alta Garfagnana, ubicato lungo l’antica via che conduceva ai valichi di Minucciano e del monte Tea, da quel piccolo colle sopra il quale si ergeva, poteva offrire un valido sbarramento difensivo in caso di incursioni ostili provenienti dalla Lunigiana.
A Nicciano come nella maggior parte dei castelli vicini regnarono i Conti di Gragnana (consorti dei Malaspina), verso la fine del XIII secolo, Lucca dopo vari tentativi riuscì ad assoggettare  per alcuni anni l’intera valle, ma giunti al 1315 Spinetta Malaspina riconquistò provvisoriamente l’antichi domini del suo casato, quattro anni dopo il grande condottiero di Lucca Castruccio Castracani mosse guerra allo Spinettta (alleato di Firenze) e dopo aver riportato una serie di vittorie, Nicciano e altre “Terre” dei Malaspina ritornarono sotto le insegne lucchesi, ma alla sua morte lo Spinetta dopo aver riconquistata la Lunigiana, chiese ed ottenne dall’Imperatore Ludovico il Bavaro, la riconferma dell’investitura Imperiale sulla Vicaria di Camporgiano, vecchio privilegio avuto in passato dall’Imperatore Arrigo VII, così il borgo ritornò sotto i Malaspina, ma in seguito agli eventi bellici e politici che si susseguirono negli anni successivi in Garfagnana, i Malaspina furono costretti a vendere alcune delle sue “Terre” fra le quali Nicciano ai fiorentini.
Verso la metà del XV secolo, molte “Terre” della Garfagnana compreso Nicciano, stanche delle continue lotte fra lucchesi, pisani e fiorentini chiesero protezione al Duca di Ferrara, gli estensi (Marchese Niccolò III D’Este) acconsentirono e per amministrare queste nuove “Terre” (83) istituirono la Provincia Estense della Garfagnana e Nicciano rimase sotto la giurisdizione della Vicaria Estense di Camporgiano.
Ai primi del 1600 si riaccese in Garfagnana la guerra fra i lucchesi e gli estensi, i primi schierati a Minucciano la sera dell’8 maggio 1603, invasero la Vicaria Estense di Camporgiano assaltando alcune “Terre” fra le quali Cortia, gli uomini di Nicciano accorsero prontamente in aiuto di Cortia, ma dopo esser stati respinti subirono la vendetta dei lucchesi, che per ritorsione saccheggiarono anche Nicciano, dopo una serie di battaglie svoltesi in tutta la Garfagnana gli estensi riuscirono a respingere i lucchesi e ha riprendersi le loro “Terre”, che terranno fino all’Unità d’Italia eccetto dei brevi periodi (Principato lucchese di Elisa Baciocchi e quello della Repubblica Cisalpina).
Nel 1580, all’interno della chiesa di Nicciano intitolata a S.Matteo fu ucciso il suo rettore, la chiesa interdetta immediatamente ai divini uffizi, venne riconsacrata successivamente dal Vescovo di Lucca Alessandro I Guidiccioni
Altre foto        Nicciano         Chiesa N°1 - N°2          Vicolo N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5 - N°6 - N°7 - N°8 - N°9
Petrognano
Petrognano
Petrognano è una piccola borgata, cresciuta intorno alla sua chiesa dedicata a S.Biagio, dalla quale secondo una leggenda locale, si espanse il cristianesimo in tutta la Garfagnana, questa piccola chiesa collocata sopra una rupe di gabbro rosso, dove un tempo sorgeva anche una piccola rocca, nel X secolo, risulta già pagare un piccolo censo alla Sede Apostolica, tributo che verrà versato fino alla fine del XIII secolo.
La storia di Petrognano, non è possibile stabilirla con precisione, perché nel corso dei secoli si è confusa con quella dei Gerardinghi signori delle Verrucose, come l’origine del suo nome identificata da alcuni storici in “Feudum Petronianum”, basandosi solo su una somiglianza riscontrata nell’ultima parola.
Nel XIII secolo, quando i lucchesi ottennero l’Investitura Imperiale sull’intera Garfagnana, per amministrarlo inserirono Petrognano nella “Vicaria a Perpore supra” e successivamente nel 1272 nella neonata “Vicaria di Camporgiano”, alla quale legherà il suo destino fino alla sua adesione al Regno d’Italia.
Fra il XIII e il XV, secolo il borgo vedrà alternarsi al suo comando in vari periodi i Malaspina, i signori di Lucca, di Pisa e di Firenze (sempre in guerra fra di loro), questo caos politico cessò verso la metà del XV secolo, con l’annessione della Vicaria di Camporgiano alla Provincia Estense della Garfagnana, gli Estensi chiamati a gran voce dai comuni dell’alta Garfagnana, purtroppo non riuscirono a portare la pace nella valle, come avevano sperato inizialmente i vari comuni, quando il casato si scontrò con il potere Papale, per un lungo periodo l’esercito Lucchese e l’esercito Fiorentino alleati del Papa diedero battaglia agli Estensi, riportando morte e distruzione nella Garfagnana.
Da visitare   L'intero borgo
Altre foto     Torre-campanaria      Feritoia torre      Madonnina       Ingresso chiesa      Abside chiesa     Accesso chiesa    Vicolo  N°1 - N°2 - N°3 - N°4
Petrognola
PetrognolaIl borgo di Petrognola, nacque a poca distanza da S.Anastasio, “Terra” alla quale appartenne fin dall’inizio, condividendone la storia, attualmente non disponiamo di notizie storiche che si differenziano da quelle di S.Anastasio e della Contea Vescovile di Piazza e Sala, alla quale appartennero i due borghi.
 
Altre foto
Petrognola N°1 - N°2 - N°3            Portale             Immagine sacra           Vicolo N°1 - N°2    

 

 
S.Anastasio
S.AnastasioIl borgo di S.Anastasio prese il nome dalla sua chiesa, che in epoca medievale rappresentò forse l’elemento più prestigioso del borgo, alle sue dipendenze dipesero altre due “Terre” Petrognola e Colognora.
Del suo castello e della sua chiesa originaria (l’attuale fabbrica venne edificata alla fine del XVIII secolo), oggi disponiamo di poche notizie, la scarsità di documentazione arrivata ai nostri giorni, ha impedito agli storici di narrare con precisione la sua storia, probabilmente fin dall’inizio questo piccolo borgo sorto intorno alla sua chiesa, condivise la sorte della Contea Vescovile di Piazza e Sala, le prime notizie di S.Anastasio compaiono all’interno dello Statuto lucchese del 1308, nel quale lo troviamo inserito nella giurisdizione della Vicaria di Camporgiano.
Nel 1430, in seguito alla caduta a Lucca della Signoria di Paolo Guinigi e alla resa del castello di Castiglione, caduto dopo cinque mesi d’assedio fiorentino, S.Anastasio insieme ad altre “Terre”, fu costretto il 14 giugno 1430 a giurar fedeltà ai fiorentini, che l’occuparono per alcuni anni, poi quando nel 1441, venne stipulata la pace Lucca e Firenze, avvenuta principalmente per la riappacificazione temporanea (aprile 1433), fra il Duca di Milano e Venezia, il borgo rientrò a far parte delle “Terre” lucchesi e della Contea Vescovile.
Altre foto:   S.Anastasio  N°1 - N°2             Chiesa SS.Anastasio e Vincenzo  N°1 - N°2 - N°3 - N°4            Campanile              Oratorio S.Rocco   
Vicolo  N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5
S.Donnino
S.Donnino
Le prime notizie storiche di questo piccolo borgo secondo lo storico Domenico Pacchi, risalgono a una “carta lucchese” del 1179, nella quale viene citato insieme al “Castrum Vetus” l’antico castello di Sala, la sua rocca eretta sopra un sperone roccioso, dirimpetto al “Doglione” che ospitava “Castrum Vetus” (o Castelvecchio), fu probabilmente edificata dopo il 1228.
Nel 1370 istigati dalla famiglia degli Antelminelli, signori in quel momento di Castiglione e ansiosi di ripristinare a Lucca la Signoria degli Antelminelli, S.Donnino insieme ad altri castelli della valle, si ribellò a Lucca, i lucchesi soffocarono prontamente la ribellione in tutta la Garfagnana e il 22 maggio 1370, dopo aver espugnato la sua rocca, lo obbligarono nuovamente a giurar fedeltà alla Repubblica di Lucca, nel 1401 Paolo Guinigi giudicando il castello fondamentale per la difesa dei confini della Repubblica, lo inserì nell’elenco dei castelli da ristrutturare e rinforzare.
Nel XV secolo S.Donnino, come altri castelli vicini si dette volontariamente agli estensi e il 24 luglio 1451 nel riordinamento della Provincia Estense della Garfagnana, dopo una lunga appartenenza alla Vicaria di Camporgiano (iniziata sotto le insegne lucchesi), gli estensi lo posero sotto la giurisdizione della neocostituita “Vicaria delle Terre Nuove”.
Nel 1469  il nuovo “padrone” del borgo, il Duca di Ferrara Ercole I, lo concesse in feudo al Vescovo di Modena  Nicola Sandonnini (casato nativo di S.Donnino), che nel 1579 dopo esser stato nominato Vescovo di Lucca ricostruì la chiesa dedicata a S.Donnino e ristrutturò l’intero borgo, nel 1518 il Duca Alfonso I entusiasta dell’iniziativa, confermò agli eredi del Vescovo il feudo e il titolo di Conti, privilegi confermati in seguito anche dal suo successore il Duca Ercole II (1535).
Fra i nobili che governarono S.Donnino sono da ricordare, il Conte Ugolino Sandonnini seguace dell’Imperatore Arrigo VII e di Giovanni Re di Boemia e un certo Andrea reso nobile dall’Imperatore Carlo IV di Boemia, il cui figlio Pietro nel 1450 diventò Rettore dell’Università di Pisa
Altre foto      Campanile       Antichi stemmi  N°1 - N°2      Vicolo  N°1 - N°2 - N°3 - N°4 - N°5
S.Michele
S.Michele
Il borgo medievale di S.Michele, sorge sopra un piccolo poggio fra Piazza al Serchio e Nicciano, la sua origine risale quasi sicuramente al tempo dell’invasione longobarda, il suo nome dedicato all’Arcangelo Gabriele, è tipico di quel popolo (appena cristianizzato venerò quell’angelo guerriero.
Le prime notizie storiche della sua esistenza le troviamo all’interno di una pergamena dell’883, nella quale il Vescovo di Lucca Gherardo allivellò il paese di Sala a Cunemundo di S.Michele, i suoi discendenti saranno poi conosciuti come i Nobili di S.Michele (o Filii Guidi), successivamente S.Michele verrà citato nuovamente in un documento datato 4 marzo 1110, scritto all’interno della torre del suo castello, nel quale Ugolinello dei Nobili di S.Michele dona le “decime”riscosse dai suoi possedimenti alla Pieve di S.Pietro “Plebes de Castello”.
Nel XIII secolo come tutti i borghi della Garfagnana finì sotto la giurisdizione di Lucca, successivamente venne incorporato alla Vicaria di Camporgiano, con la quale condivise le sorti, trovandosi nei secoli successivi al centro di continue liti fra Lucchesi, Pisani, Fiorentini e i Malaspina che si fronteggiarono a lungo per il suo possesso e per quello della Vicaria.
Nel 1445, la Vicaria di Camporgiano per non finire un altra volta in mano ai lucchesi, chiese protezione ai Marchesi di Ferrara e da allora S.Michele restò legato alla Signoria degli Estensi, condividendo le sorti del Ducato di Modena (eccetto brevi periodi come ad esempio la parentesi napoleonica), fino al 18 marzo 1860 il Ducato entrò a far parte del Regno d’Italia.
Il borgo in epoca medievale, per la sua difesa disponeva di un castello posto sulla sua riva destra del Fiume Acqua Bianca (o Serchio di S.Michele, nel punto esatto dove lo attraversa), nato in origine come torre adibita anche ad abitazione,  venne edificato nella parte più in alto di uno scoglio roccioso di origine vulcanica e nel XII secolo venne rafforzato con la costruzione della rocca e di una cinta muraria (altri ampliamenti e ristrutturazioni furono effettuate fino al 1700)
Della chiesa del borgo, dedicata a S.Michele nata come piccolo oratorio non conosciamo con precisione l’origine, la prima notizia documentata purtroppo risale al 1584 ma probabilmente venne edificata in epoca longobarda, nel 1792 l’oratorio venne trasformato in chiesa parrocchiale.
Da visitare il borgo e il suo ponte medievale
Altre foto       S.Michele N°1 - N°2         Campanile N°1 - N°2 - N°3         Porta del castello        Vicolo N°1 - N°2 - N°3
 
 
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