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COSA FACCIAMO |
![]() Presentiamo anche delle dettagliate figure storiche, come i monaci cavalieri con i loro abiti religiosi e i loro armamenti, le consorelle, delle laiche e delle monache che abbracciavano la causa gerosolimitana per assistere i bisognosi, i servienti d’armi, il nerbo dell’esercito dell’Ordine, i serventi di staggio, ecclesiastici che svolgevano funzioni religiose e di ufficio, i crociati e i pellegrini. Tutto questo accompagnato da un’attenta e documentata didattica sugli aspetti principali dell’Ordine, dalla medicina all’arte bellica, dalla preghiera all’alimentazione. Si propongono anche varie dimostrazioni come la vestizione di un cavaliere, gli esercizi marziali della fanteria, tiro con archi e balestre storiche, messe in latino, investitura di un nuovi accoliti, preparazione di cibi storici, sezioni di ricovero, operazioni ospedaliere e realizzazione di unguenti e farmaci. |
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MAGISTER PROVINCIALIS | |||
Fra’ Gerardo era il magister provincialis, o priore, di Pisa e Lucca. Era il capo spirituale, politico e militare all’interno del priorato e della magione,eletto dal capitolo dei cavalieri, a lui rispondevano le azioni dei militi e dei religiosi .Il suo equipaggiamento metteva bene in risalto il suo status . Questo cavaliere, realmente esistito, è ricostruito grazie a fonti archivistiche . |
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A sinistra, il priore
in abbigliamento religioso
A destra, il priore con l'equipaggiamento completo da cavaliere di San Giovanni |
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MARESCALLUM | |||
Il marescallum o maresciallo, fra’ Gualtieri, era un membro del capitolo dI San Giovanni, rivestiva un ruolo molto importante, affidato al cavaliere con più campagne militari nella sua carriera. Il suo compito era quello di reclutare e addestrare nuovi confratelli e truppe per la causa santa. Era il principale collaboratore e consigliere militare del magister provicialis | |||
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A sinistra, il
maresciallo durante una ronda notturna.
A destra, il maresciallo con la propria lancia da cavalleria. |
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DRAPPIERE | |||
Il drappiere o gonfaloniere era il cavaliere che,appositamente scelto dal priore,aveva l’onore e l’onere di portare in battaglia il grande vessillo del priorato o della magione. Generalmente combatteva a fianco del maestro per trasformarsi in un faro di speranza per le truppe, anche nel bel mezzo della pugna | |||
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A sinistra, drappiere
schierato per gli allenamenti quotidiani di fronte alle mura
lucchesi.
A destra, drappiere parzialmente armato insieme a un cavaliere templare. |
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SERVENTI D’ARME |
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I servientes erano la fanteria pesante dell’esercito ospitaliere. In passato c’è stata molta confusione su questo termine visto che erano e sono conosciuti come sergenti (dalla traduzione inglese sergents per servientes). Erano considerati confratelli dell’ Ordine, ma a differenza dei cavalieri professi erano laici. Esistevano due categorie di servientes, ovvero di staggio (chierici e preti) e d’arme (balestrieri, arcieri e lancieri). Questi uomini costituivano il nerbo dell’esercito | |||
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A
sinistra, alcuni confratelli laici si stanno preparando.
A destra, servienti d'arme si stanno preparando per una battaglia. |
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CONSORELLE |
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Il ruolo di consorella era una delle particolarità dell’Ordine di san Giovanni. Esse infatti erano paritarie ai cavalieri e come loro risiedevano all’interno del priorato della commenda. Dovevano essere di nobili origini e potevano scegliere se prendere i voti ( professe) o rimanere laiche. Sono state tra le prime infermiere della storia, assistevano i membri dell’Ordine, i malati e i pellegrini all’interno degli Hosptales. |
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A sinistra, consorella
professa all'interno del priorato.
A destra, due consorelle in un accampamento militare. |
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NOVIZIE E ANCELLE | |||
Le novizie erano consorelle che decidevano di non prendere i voti o che erano all’inizio del loro percorso spirituale dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme. Il loro ruolo era simile a quello delle infermiere ed erano un supporto alle consorelle professe. Nel caso del priorato di Pisa e Lucca vi era anche un’anomalia dovuta alla presenza di un’ancella d’origine orientale alle dipendenze del priore. Elisabetta, era una musulmana convertita che servì fra’Gerardo fino alla sua morte | |||
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A sinistra, Elisabetta,
l'ancella orientale del priore.
A destra, una novizia assorta nelle preghiere quotidiane. |
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PELLEGRINI E CROCIATI |
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Intorno alla magione inoltre ruotavano numerose figure civili. Prime fra i tutte le innumerevoli schiere di pellegrini,che in viaggio per Roma o per Santiago di Compostela facevano tappa a Lucca per rendere omaggio al Volto santo. Per loro l’hospitale forniva vitto alloggio e assistenza medica e spirituale. L’Ordine inoltre accettava dai civili lasciti e donazioni per adempiere alla santa missione. | |||
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A sinistra, pellegrine ricoverate nella magione
lucchese impegnate in alcuni lavori tessili.
A destra, una pellegrina nei pressi del priorato. |
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Un pellegrino accolto e rifocillato nell'hospidale | ||
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A Sinistra, la tenda del priore di San Giovanni di
Gerusalemme all'imbrunire.
A destra, il grande vessillo da battaglia della magione lucchese fra una panoplia d'armi |
Per qualsiasi informazione o chiarimento sulle nostre ricostruzioni contattare: cavalieriospitalieri@alice.it o chiamare il numero 3403586862 |
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